Tutti pazzi per la Sicilia: viaggio tra i borghi marinari
In viaggio tra arte, storia, enogastronomia, natura e un mare da sogno
Tra i luoghi più affascinanti al mondo, i borghi di mare della Sicilia vantano una bellezza leggendaria. Straordinari paesaggi ricchi di storia, cultura, tradizioni ed enogastronomia, lambiti da un mare incantevole, capace di donare emozioni uniche a coloro che vi si perdono. Per i turisti, un’esperienza intima e al contempo sorprendente sostenuta anche dal neonato Distretto Turistico “Borghi marinari” (www.borghimarinari.it). Un progetto finanziato dalla Regione Siciliana che, unendo alcuni dei più suggestivi paesini della Sicilia (Santa Flavia, Caronia, Sant’Agata di Militello, Brolo, Aci Castello, Avola, Portopalo di Capo Passero, Ribera, Sciacca, Mazara del Vallo, Castellammare del golfo) assicura supporto organizzativo anche agli operatori del territorio per promuovere le eccellenze storiche, architettoniche, artistiche e paesaggistiche ed incrementare il turismo balneare nei borghi marinari dell’isola. Nei mesi scorsi, in occasione del primo press tour del progetto turistico, i Comuni del Distretto (distribuiti in 6 province) hanno ospitato visitatori d’eccellenza come i giornalisti della stampa italiana ed estera, quali il Die Welt ed il Times e gli inviati delle più importanti testate nazionali che si occupano di turismo.
A spasso tra i borghi marinari. Sulla costa orientale della Sicilia, si trova il comune di Aci Castello: un luogo tra storia e mito, a pochi chilometri da Catania. Antico borgo fortificato e rocca inespugnabile protetta dal mare e, sulla terraferma, dalla lava dell’Etna difficilmente praticabile, le sue stradine offrono squarci ammirevoli di lavori in pietra lavica risalenti al Settecento. Il castello continua ad essere meta turistica per la sua storia e il suo panorama senza rivali: all’interno si trova un piccolo orto botanico a cielo aperto con piante grasse provenienti da molti Paesi del mondo e un museo civico. Aci Castello è sede del consorzio che gestisce l’area marina protetta “Isole Ciclopi”, piccolo arcipelago di scogli di mitologica bellezza. Nel centro storico di Aci Trezza, frazione di Aci Castello, è possibile visitare il piccolo museo “La casa del Nespolo” aperto per far conoscere e rivivere la scenografia de I Malavoglia, il celebre romanzo di Giovanni Verga.
Proseguendo, racchiusa tra il Mar Ionio e i Monti Iblei, s’incontra la cittadina di Avola (provincia di Siracusa), con il suo suggestivo centro storico a pianta esagonale. Conosciuta soprattutto per l’omonimo vitigno e la pregiata mandorla a cui dà il nome, le sue meraviglie vanno ben al di là delle sue eccellenze enogastronomiche. Da non perdere chiese, monumenti, edifici storici di grande pregio ma anche il centro della borgata marina di Avola, dove sono ancora visibili i resti della tonnara, impianto che comprendeva industrie per la lavorazione del tonno, distillerie di agrumi e un mulino per la lavorazione del frumento. Alla borgata Marina vecchia si può trovare pesce fresco o in barattolo dai fratelli Puglisi. Meravigliose anche le sue spiagge, Avola ospita la Riserva naturale orientata Cavagrande del Cassibile. Nella zona Belvedere della città antica si trova uno dei canyon più grandi d’Europa, profondo oltre 500 metri e con un’estensione di 100 metri di larghezza. Nel fondovalle si è formato un sistema di piccole cascate e laghetti accessibili tramite un’antica scala nota come la scala Cruci. Un piccolo gioiello il teatro comunale Giuseppe Garibaldi restaurato di recente. Imperdibili i dolci realizzati con la mandorla Pizzuta: i torroni, i muranetti, il latte ed il budino di mandorla ed i mustazzola di vino cotto e miele.
Procedendo s’incrocia Brolo, la cui storia si dipana intorno al castello arroccato su un promontorio a picco sul mare. È da qui che si sviluppa il primo nucleo del borgo medievale che si è ingrandito, nel corso dei secoli, con palazzi, chiese ed edifici che oggi costituiscono il cuore di questo borgo circondato dal mare. Poi, è la volta di Caronia che, anticamente battezzata da Ducezio re dei Siculi come Kalè Akté, ossia “bella costa”, si estende su oltre 20 chilometri di costa, ma deve gran parte della sua fortuna al territorio variegato e soprattutto ai suoi sterminati boschi, che hanno permesso alla comunità di praticare pastorizia, zootecnia, estrazione del sughero e produzione del carbone.
Infine, si giunge a Castellammare del Golfo, cittadina che sorge sull’omonimo golfo, fondando la propria identità sul mare. Nato come emporio marino per i commerci della vicina Segesta, sul suo mare si riflettono le torri di avvistamento e i baluardi difensivi del castello. Ed è sul mare che si svolge la vita e si animano le calde serate estive.
Il giro continua verso. Crocevia di popoli e dominazioni, questa località rappresenta un polo multietnico in cui genti e culture diverse hanno saputo trovare la via della pacifica convivenza nel corso dei millenni. Poco più di 51 mila abitanti in provincia di Trapani, Mazara del Vallo viene definita “il balcone del Mediterraneo” e dista meno di 200 chilometri dalle coste della Tunisia. La città, che deve gran parte della sua fortuna proprio alla vicinanza geografica con l’Africa, è oggi il secondo porto peschereccio più importante d’Europa, nonché meta privilegiata dagli appassionati degli sport velici (kite e windsurf). Vale la pena perdersi nelle viuzze del centro storico, un tempo racchiuso dentro le mura normanne, con numerose chiese monumentali, alcune risalenti all’XI secolo. Mazara viene definita la città delle 100 chiese ed è sede di una delle diocesi più antiche della Sicilia.
L’impianto urbanistico è quello tipico islamico delle medine, chiamato kasbah. La costa si presenta rocciosa nella parte sud-orientale, paradiso per i sub, mentre quella sud-occidentale è caratterizzata dalla bianca spiaggia di Tonnarella, lunga circa cinque chilometri. Terra di frontiera fra i Greci e i Fenici, la città è cresciuta e si è articolata lungo il suo porto canale. Importante centro commerciale nel periodo romano, nell’827 d.C., per tre secoli, è stata dominata dagli arabi, fino all’avvento dei Normanni (1072). Nel 1097 il conte Ruggero vi proclamò il primo parlamento siciliano. Imperdibile il museo del Satiro ospitato nella chiesa di Sant’Egidio, edificio sconsacrato costruito tra gli inizi del 1500 e la fine dello stesso secolo.
Appena 50 km sotto il parallelo di Tunisi, è la volta di Portopalo di Capo Passero (Siracusa), zona strategica, sia militare che commerciale. Oggi, la flotta peschereccia portopalese è fra le più importanti della Sicilia. Il paese è bagnato da due mari: lo Ionio e il Mediterraneo. Il mare limpido dai vivi riflessi smeraldini, la bellezza dei paesaggi naturali ed il calore della gente offrono emozioni difficili da raccontare a parole. Nel piccolo porto sono ancora presenti le colorate casette dei pescatori che si riflettono sul mare dai riflessi color smeraldo. Davanti, a poche decine di metri, si staglia l’isola di Capo Passero (una volta penisola) dove si erge la fortezza spagnola. Sull’isola si trovano i resti di un’antica tonnara: può essere considerata un vero e proprio giardino botanico per la presenza di oltre 250 specie di piante appartenenti alla macchia mediterranea. Qui la palma nana regna sovrana.
Si prosegue poi verso Ribera (Agrigento) conosciuta anche come la “Città delle Arance”. Di recente Ribera ha ricevuto il riconoscimento di Città Slow, entrando così a far parte del network internazionale delle Città del buon vivere. Le sue spiagge e i territori incontaminati, come la Riserva naturale orientata Foce del fiume Platani, attirano ogni anno molti turisti. Da apprezzare anche la ricchezza dell’architettura religiosa che contraddistingue la località. Da non perdere, il delizioso Arancello.
Continuando si giunge a Sant’Agata di Militello, borgo che presenta un’offerta molto varia riuscendo a coniugare le esigenze più diverse. La città ha ereditato un notevole patrimonio artistico e culturale dal passato e la sua tradizione culinaria è ancora molto viva e ben rappresentata da numerosi ed ottimi centri di ristorazione. Altrettanto pregevole è poi Santa Flavia, città apprezzata per la duplice fisionomia costiera e rurale che offre un’incantevole visuale panoramica dal promontorio di Solùnto. Dall’alto del sito archeologico lo sguardo corre lungo insenature e calette, grotte e falesie, promontori e castelli marini che rappresentano un racconto visivo dei mutamenti storici e naturali della costa.
Infine, situata sulla costa occidentale della Sicilia si arriva a Sciacca. Rinomata soprattutto per il suo carnevale – una festa che conta oltre cento anni di storia e che attira ogni anno in dieci giorni di manifestazioni un pubblico di circa 200 mila visitatori – la città può vantare un mare limpido e la presenza di acque termali sulfuree. Costruita su una struttura urbanistica realizzata prima dagli Arabi e poi dai Normanni, i quali ne ampliarono le mura al fine di facilitare la convivenza fra con Arabi, Greci e Franchi, Sciacca è nota anche per la lavorazione della ceramica. La tradizione del maestri maiolicari saccensi risale probabilmente al XIV secolo, ma soltanto 200 anni dopo la città è diventata una delle capitali della ceramica artistica nazionale.
(di Annalisa Spinelli)