Ettore Bernabei e l’autentica tv di Stato

0 0
Read Time3 Minute, 6 Second

E’ morto lo storico direttore della Rai, che dal 1961 al 1974 guidò l’emittente televisiva statale verso la modernità

Ettore_BernabeiLo scorso 14 agosto è morto all’età di 95 anni Ettore Bernabei, nella tranquillità della sua casa all’Argentario.

«Papà si è spento serenamente, in un luogo che amava tanto, dove gli piaceva riunire la famiglia, forte del senso di accudimento per i suoi che ha sempre avuto. Era a tavola e fino ad oggi pomeriggio ha parlato di politica, di economia. Se n’è andato tranquillo, pronto a questo momento», così Luca Bernabei ha raccontato gli ultimi momenti di vita di un uomo che ha ricoperto un ruolo principale nella storia della televisione italiana.

Era il 1961 quando Ettore Bernabei divenne direttore generale della Rai. La tv di Stato dei primi anni ’60 era una realtà interessata da un processo di trasformazione e innovazione che, seppur latente, ne avrebbe decretato il ruolo fondamentale nella crescita e nello sviluppo della società. Fu Amintore Fanfani, allora a capo del governo, a intuire la potenza socio politica del mezzo televisivo: capace di parlare a milioni di persone, la televisione rappresentava nell’ottica fanfaniana uno strumento pedagogico con la funzione di trasferire al Paese messaggi di sviluppo e modernità. Il capo del governo democristiano, dunque, individuò nel suo uomo di fiducia Ettore Bernabei la persona giusta per guidare il nuovo corso della tv di Stato che divenne, sotto la direzione bernabeiana, dominatrice del tempo libero degli italiani.

Bernabei rimase a capo della Rai dal 1961 al 1974 e numerosi furono gli interventi che, ne corso di questi anni, interessarono la programmazione e l’organizzazione tout court dell’azienda. La tv di Stato progettata dalla linea Bernabei- Fanfani era paternalistica, interclassista e progressista. Una vera mamma Rai che, nell’assolvere pienamente il ruolo di emittente statale, diventava all’occorrenza maestra, tribuna politica, intrattenitrice o divulgatrice di notizie.

Sotto la direzione di Bernabei la Rai conobbe per la prima volta il palinsesto, il secondo canale e l’estensione dell’orario dei programmi. Sperimentò il giornalismo di inchiesta con il Rotocalco Tv (l’attuale Tv7), realizzato da Enzo Biagi durante il suo breve impegno come direttore del Tg1, e la trasformazione dell’informazione giornalistica voluta dal successore di Biagi,  Fabiano Fabiani. Quest’ultimo, sotto l’egida di Bernabei e dunque di Fanfani, promosse un giornale ricco di servizi, dirette e telecronache. Il momento dell’informazione divenne da una parte una finestra aperta sul mondo, dall’altra un simbolo delle istituzioni. Il Tg1, infatti, andava in onda con un tono freddo e istituzionale, proprio per evidenziare la sua funzione di amplificatore del messaggio governativo.

La Rai di Bernabei fu una realtà conscia del proprio ruolo e della propria identità. Nacquero in quegli anni i telequiz, l’alfabetizzazione di massa promossa dal maestro Manzi, l’intrattenimento culturale dei grandi sceneggiati storici. Con Ettore Bernabei esplose tutta la potenza del mezzo televisivo, destinata a perdurare nel pieno consenso popolare fino agli anni ’70 quando, il pluralismo, il clima delle contestazioni e le trasformazioni sociali intaccarono il monolitismo della Rai.

A fronte di questi cambiamenti, Bernabei lasciò il suo incarico nel 1974. Da quel momento si dedicò prima alla direzione dell’Italstat, società a partecipazione statale dedicata alla progettazione e costruzione di grandi infrastrutture (confluita, in seguito, in Iritecna), e dal 1992 alla Lux Vide, società di produzione da lui stesso creata, incentrata sulla realizzazione di fiction a lunga e media serialità.

Nel giorno dei suoi funerali erano presenti tutti i grandi nomi della Rai, di ieri e di oggi, per testimoniare il rispetto e la gratitudine nei confronti di un uomo che, nell’ambito del suo ruolo da direttore, è stato un esempio di progresso, evoluzione e modernità.

(di Giulia Cara)

Happy
Happy
0 %
Sad
Sad
0 %
Excited
Excited
0 %
Sleppy
Sleppy
0 %
Angry
Angry
0 %
Surprise
Surprise
0 %

Average Rating

5 Star
0%
4 Star
0%
3 Star
0%
2 Star
0%
1 Star
0%

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *