Formula 1, Stati Uniti: Hamilton torna a vincere ma Rosberg si avvicina al titolo

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A tre gare dal termine del campionato del mondo, la Formula 1 sta per incoronare Nico Rosberg campione del mondo per la prima volta nella sua carriera. Il gran premio degli Stati Uniti, quart’ultima prova del mondiale, regala il ritorno al successo a Lewis Hamilton ma avvicina sempre di più il compagno di squadra alla vittoria finale con 26 punti di vantaggio ed una gara in meno da disputare.

TITOLO – Nico Rosberg ad Austin si toglie il casco da pilota e si infila gli occhialini da ragioniere, accontentandosi del secondo posto nella noiosa gara americana, vinta da un Lewis Hamilton in palla per tutto il fine settimana con pole position il sabato e vittoria la domenica (50.mo successo della carriera, ad uno solo da Alain Prost per il secondo posto della classifica di tutti i tempi alle spalle di Michael Schumacher), ma legato non solo ai suoi risultati, ma anche e soprattutto a quelli del compagno che sa che arrivando sempre secondo e una volta terzo può vincere il campionato senza preoccuparsi delle eventuali vittorie del campione del mondo in carica. Bravo Hamilton a crederci, bravo Rosberg a gestire un vantaggio in classifica, sceso ora a 26 punti ma con una gara in meno da correre e la convinzione di essere nell’anno buono per laurearsi campione del mondo.

GUERRA DI STRATEGIE – Finisce in pareggio la sfida fra Red Bull e Ferrari, anche se la scuderia austriaca ha più da festeggiare per il terzo posto di Daniel Ricciardo e perchè allunga nella classifica costruttori aumentando il vantaggio sui ferraristi. L’australiano viene beffato da Rosberg con la virtual safety car e perde la seconda posizione, ma si piazza davanti a Sebastian Vettel, quarto con una Ferrari lenta in qualifica e veloce in gara, ma con una strategia che fra i due contendenti ha premiato ancora una volta la casa dei tori che ha conservato il podio. Pari anche nei ritiri: Verstappen prima sbaglia l’ingresso ai box rientrando per la sosta senza che nessuno l’avesse chiamato, poi è costretto al ritiro a causa di problemi elettronici; ancora più comico l’appiedamento per Kimi Raikkonen a cui i meccanici lasciano una pistola conficcata nella ruota obbligando il finlandese a fermarsi 100 metri dopo il box.

GLI ALTRI – Dopo i primi quattro ecco il vuoto: nel gran premio degli Stati Uniti si scava un solco di quasi un minuto fra Sebastian Vettel (quarto con la Ferrari) e gli altri piloti a seguire. Un distacco enorme che testimonia come la Mercedes, superiore a chiunque, la Red Bull e la Ferrari siano di un altro pianeta rispetto agli inseguitori che per avvicinarsi alle prime sei posizioni devono sperare che qualcuno delle prime tre scuderie sbagli qualcosa. Merita in ogni caso un applauso Fernando Alonso, quinto con una McLaren in ripresa (a punti pure Button, nono) ed autore di due sorpassi mozzafiato nel finale prima sull’ex compagno di squadra in Ferrari Massa, poi sul connazionale Sainz. Torna a punti anche la Haas nel gran premio di casa con Grosjean che fra mille difficoltà si mette in tasca un decimo posto utile per il morale, mentre resta ancora a secco il compagno di scuderia Gutierrez che è costretto al ritiro e che finora non ha contribuito per nulla ai punti incamerati dall’esordiente vettura italoamericana. Conferma lontanissima per il messicano, conferma respinta in Force India da Nico Hulkenberg (ritiratosi al via in America) che da poco ha firmato per la Renault in vista del 2017.

RESOCONTO: 1. Hamilton (Mercedes); 2. Rosberg (Mercedes); 3. Ricciardo (Red Bull); 4. Vettel (Ferrari); 5. Alonso (McLaren); 6. Sainz (Toro Rosso); 7. Massa (Williams); 8. Perez (Force India); 9. Button (McLaren); 10. Grosjean (Haas).

CLASSIFICA: 1. Rosberg 331; 2. Hamilton 305; Ricciardo 227.

di Marco Milan

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