Formula 1: la Ferrari vola nei test in Spagna, ma quanto si è nascosta la Mercedes?
Il campionato 2016 di Formula 1 sembra terminato ieri, invece come d’incanto eccoci ad un passo dall’inizio del 2017. Dopo il mercato piloti e l’esclusione della Manor, ormai fallita, si sono svolti infatti anche i test che hanno fornito idee e sviluppato pronostici in vista della nuova avventura mondiale e nei quali non sono mancate le sorprese.
Già, perchè tutti si aspettavano la solita Mercedes dominante in lungo e in largo, vedendosi invece sfrecciare davanti una Ferrari rinvigorita e assai più competitiva rispetto ad un anno fa. A Barcellona, Kimi Raikkonen ha stampato il giro più veloce mettendosi alle spalle sia il compagno di squadra Vettel che le due frecce d’argento di Hamilton e del debuttante in Mercedes Bottas; un risultato all’apparenza inatteso che conferma i progressi della Ferrari ma lascia molti dubbi sull’effettiva realtà dei risultati visti in Spagna, perchè la Mercedes, come lo scorso anno, sembra essersi nascosta in questa sorta di amichevole pre campionato, non mostrando l’intero potenziale a disposizione della scuderia tedesca. Anche dalla stessa Ferrari, del resto, le dichiarazioni sono state prudenti: “Dobbiamo lavorare”, ha affermato laconico Sergio Marchionne, mentre Sebastian Vettel è stato ancor più diretto: “Inutile dire altro, la vettura da battere è ancora una volta la Mercedes”. Nessuno si fida, dunque, dell’improvvisa riumanizzazione del bolide di Stoccarda, così come poco chiara è ancora la valutazione sulla Red Bull, apparsa indietro rispetto alle rivali e rispetto ad un 2016 che aveva eletto la casa austriaca come prima inseguitrice della Mercedes; i tempi di Ricciardo e Verstappen non hanno impressionato, ma la sensazione è che, una volta tolti i cartelli dei lavori in corso, le vetture dell’australiano e dell’olandese possano recitare un ruolo di protagonisti assoluti. Ha sorpreso la Williams, velocissima con Felipe Massa ma meno col debuttante canadese Stroll, e pronta a ripetere quanto fatto nel 2014 quando stazionava quasi stabilmente sul podio o giù di lì. Chi viceversa ha mostrato le carenze maggiori nei test di Barcellona è stata ancora una volta la McLaren: nonostante la romantica livrea arancione (omaggio alla prima McLaren vincente della storia), la scuderia inglese è stata come ormai di consueto lenta e piena zeppa di guai elettronici; Alonso e Vandoorne hanno fatto il possibile, ma il motore Honda appare ancora lontanissimo dall’essere competitivo.
Detto dei progressi della Force India, ancora a caccia del primo successo in Formula 1, possono essere rimandate la Toro Rosso, la rinnovata Renault e l’incognita Sauber, gravata da problemi economici risolti solo in parte e senza più la ciambella di salvataggio della Manor che non potrà più garantire alla scuderia svizzera di salvarsi dall’ultimo posto della classifica costruttori; se gli elvetici vorranno evitare l’ultima piazza, insomma, dovranno fare tutto da soli. Quindici giorni, poco meno, al via del mondiale di Formula 1, con una griglia di partenza generale forse non più così scontata.
di Marco Milan