Nuovo Manifesto per l’Europa: intervista al Presidente di MEA Federico Pieri
“Making Europe Again (MEA)” è un’organizzazione non profit appena costituita, fondata con l’obiettivo di dare nuova forma e nuovo slancio al progetto europeo, promuovendo la ricchezza delle diversità culturali in Europa e contribuendo a creare un più forte senso di comunità tra gli europei.
In vista del 60° anniversario della firma dei Trattati di Roma, che si celebrerà il 25 marzo, MEA promuove il progetto ambizioso della scrittura condivisa di un nuovo “Manifesto” per l’Europa.
Mediapolitika ha intervistato il Presidente e uno dei co-fondatori di “Making Europe Again (MEA)”, Federico Pieri.
Come e quando è nata l’idea di “Making Europe Again (MEA)”?
È nata in modo un po’ casuale una sera di novembre 2016. Parlavo con l’attuale Segretaria e co-fondatrice, Marie Trelat, dell’anniversario del 25 marzo e del futuro dell’Europa e, pur con approcci diversi, volevamo trovare un modo per avvicinare le istituzioni ai giovani. Abbiamo pensato ad un “Manifesto” e alla possibilità di coinvolgere l’Università LUISS di Roma, che frequentiamo entrambi. Io mi sto specializzando in Governo e Public Policies e sono ambasciatore EU Careers in Italia, Marie è una studentessa Erasmus impegnata da tempo nel Movimento Federalista Europeo. Per portare avanti il nostro progetto abbiamo costituito a gennaio 2017 un’associazione non profit, che vuole essere un “hub” in cui far confluire tutte le idee, un collegamento concreto tra persone e istituzioni.
“Making Europe Again (MEA)” è formato da un team giovane e motivato. Come avete coinvolto i giovani nel progetto?
All’inizio eravamo 9, tutti studenti universitari o neolaureati che avevano conseguito un master. Abbiamo cominciato coinvolgendo il nostro network di amici, poi abbiamo creato il primo Dipartimento, Comunicazione, e in seguito Risorse Umane (HR), da cui abbiamo lanciato la prima “call for application” in tutta Europa. Oggi il nostro team è composto da più di 50 persone che hanno background e competenze diverse, ma siamo sempre alla ricerca di nuovi talenti: volontari che hanno a cuore il futuro dell’Europa possono entrare a far parte dell’Organizzazione inviandoci semplicemente la loro candidatura attraverso il nostro sito.
Il network cresce di giorno in giorno e ne siamo felici. La LUISS ha accettato di ospitare l’evento principale, aperto a tutti, che si terrà alla fine di aprile. La nostra organizzazione è stata ammessa al programma “For Nonprofits” di Google e Facebook e abbiamo anche ottenuto il patrocinio del Parlamento europeo e della Commissione Europea – Rappresentanza in Italia. Lanceremo a breve una campagna di crowdfunding per coprire le spese logistiche dell’evento, ma fin da ora, chiunque volesse può fare una donazione tramite Paypal.
In che modo si può contribuire alla scrittura di un nuovo Manifesto per l’Europa?
Partecipare è semplice. Ciascuno può scrivere la propria proposta a partire da un testo base del Manifesto che è possibile emendare, attraverso commenti e suggerimenti su 10 temi: Governance, Sicurezza e Pace, Democrazia, Cittadini, Relazioni Internazionali, Crescita e Finanza, Istruzione e Cultura, Media, Cooperazione e Sviluppo, Ambiente. Dopo il 25 marzo, data del sessantesimo anniversario della firma dei Trattati di Roma, una Commissione accademica indipendente, composta da professori, dottori di ricerca, Centri di ricerca e Osservatori universitari, in tutta Europa, selezionata secondo meriti accademici e professionali, esaminerà le proposte e le tradurrà in un documento finale.
L’idea di fondo è quella di sintetizzare le posizioni simili su ciascun tema, valorizzando le proposte maggioritarie, dando comunque risalto a tutti coloro che invieranno un contributo. Il Manifesto sarà poi pubblicato online e sottoposto ad una raccolta firme. Chiunque potrà sottoscriverlo. Durante l’evento che si terrà alla LUISS a fine aprile, consegneremo il Manifesto a Federica Mogherini, Alta rappresentante dell’Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza e vice-presidente della Commissione europea, una donna, italiana, che ricopre una carica istituzionale autorevole all’interno dell’UE. L’invito è ancora in attesa di conferma ufficiale, ma siamo fiduciosi.
Come promuovete le vostre iniziative?
Utilizziamo tutti i canali a disposizione, online e offline, dai social network – Facebook, Twitter, Instagram e YouTube – al sito web, alle presentazioni e ai workshop nelle Università. Per esempio, il 17 marzo la Facoltà di Diritto, Economia e Finanza dell’Università del Lussemburgo ospiterà un workshop sul nostro progetto. Le istituzioni stanno apprezzando il nostro lavoro e il Presidente del Parlamento europeo, Antonio Tajani, ci ha anche inviato una lettera a sostegno dell’iniziativa.
La promozione del progetto a livello locale è fondamentale. Senza una spinta individuale, infatti, non può esserci un vero cambiamento. Per questo abbiamo pensato di far conoscere il progetto di “Making Europe Again (MEA)” nelle comunità locali attraverso le “European Stars”, i nostri rappresentanti/ambasciatori che, come le stelle dell’Unione, rappresentano l’unità e non gli Stati membri. Siamo operativi in diversi Paesi dell’UE e chiunque può contattarci per ottenere un supporto e scrivere insieme un nuovo “Manifesto” per l’Europa. Siamo anche partner di “March for Europe”, la marcia per l’Europa che vedrà protagonista la società civile e si svolgerà a Roma il 25 marzo, con partenza da Piazza della Bocca della Verità alle 13.
Tra meno di due settimane si celebrerà il 60°anniversario della Firma dei Trattati di Roma. Quali sono le tue aspettative e cosa pensi del futuro dell’Unione europea?
Vogliamo fare qualcosa di concreto. L’obiettivo è fare del “Manifesto” un oggetto di “discussione politica”, in modo trasparente e aperto. Siamo una lobby registrata e vorremmo sottoporre alle istituzioni le proposte contenute nel “Manifesto”. I popoli dell’Europa hanno espresso un’idea di futuro e ci siamo chiesti come implementarla. Che tipo di Unione vogliamo? Lo chiediamo a tutti i giovani, a chi vuole essere davvero protagonista del cambiamento. Vogliamo far capire che l’Europa è un patrimonio condiviso e il 25 marzo sarà un’occasione per riappropriarsi dell’idea di Europa. Per l’Europa del futuro vorremmo più politica, più pace, più cooperazione, più sviluppo. Serve un’Unione più forte e più integrata per essere protagonisti nel mondo.
(di Elena Angiargiu)
Fonte immagini: https://www.makingeuropeagain.eu/
Articolo davvero interessante! Ci vorrebbero sempre più giovani attivi e con le idee così chiare!