Bagarinaggio: proseguono i lavori della Commissione Antimafia
Continuano le audizioni della Commissione Antimafia che da inizio febbraio ha iniziato ad ascoltare i massimi esponenti del calcio per indagare su eventuali rapporti del mondo del calcio appunto e la criminalità organizzata
Le audizioni sono iniziate a inizio febbraio e continuano spedite, per chiudere l’audizione iniziata la scorsa settimana è stato riascoltato l’avvocato della Juventus Luigi Chiappero in merito alle presunte infiltrazioni della ‘ndrangheta nel bagarinaggio, che come riporta La Gazzetta dello Sport si è espresso così : “Quali sono le contestazioni? Riguardano l’articolo 12, e cioè il divieto di contribuire ai gruppi di tifosi organizzati oltre alla legge vigente. Io escludo nella maniera più assoluta rapporti ‘amicali’ tra Dominiello e il presidente. Il presidente lo ha escluso, c’è un’unica dichiarazione di Dominello che parla di un incontro per fattori legati alla curva che sarebbe avvenuto con il presidente presente. Agnelli non sapeva neanche chi fosse Dominello. Nel processo non c’è nulla, ma neanche nella vita, Dominello è stato intercettato per due anni e mezzo e non c’è una telefonata”.
“Lei avvocato continua a sostenere che non ci sono stati contatti tra Dominello e Agnelli. Ma forse le manca qualche carta, ma da alcune intercettazioni sembra emergere il contrario”. Così la presidentessa della Commissione Antimafia Rosy Bindi durante l’audizione del legale della Juventus, riportata sempre dalla Gazzetta dello Sport. “La società l’abbiamo interpellata- continua la Bindi– e l’avvocato la volta scorsa ha esordito dicendo che il presidente Agnelli era disponibile ad essere ascoltato. E’ una disponibilità sua, già acquisita. Non sarà l’unico presidente che sentiremo, saranno chiamati qui anche altri presidenti di società con lo scopo di individuare insieme come uscire da una realtà innegabile. Aver acquisito la sua disponibilità fa onore a lui e rende più evidente l’obiettivo del nostro lavoro”.
Questa vicenda in particolare ma più in generale tutta l’indagine della Commissione Antimafia sta generando reazioni diverse in tutto il mondo del calcio, ad esporsi nei giorni scorsi è stato il dg della Figc Michele Uva, riportato da Repubblica.it : “Sulla vicenda-biglietti, che coinvolge la Juve, non siamo preoccupati: noi dobbiamo occuparci della giustizia sportiva. Però, mi sembra si stia facendo un processo mediatico; occorre che la giustizia ordinaria faccia il proprio corso con la massima serenità. Mi sembra che l’Antimafia stia facendo un processo molto mediatico e questo non fa bene né al calcio, né tanto meno all’Italia. Il calcio dà esposizione mediatica e questo è evidentemente in questo momento”.
Da sottolineare il fatto che la commissione ha già ascoltato Giuseppe Pecoraro, il procuratore federale ha già deferito il presidente Andrea Agnelli e altri tre dirigenti bianconeri in seguito all’inchiesta sviluppata dalla procura di Torino ribattezzata “Alto Piemonte” che ha analizzato le infiltrazioni della ‘Ndrangheta nella compravendita dei biglietti dello Juventus Stadium. A prescindere da chi accusa e da chi si difende, estirpare dove presenti eventuali promiscuità tra il calcio e la criminalità organizzata deve essere il primo obbiettivo di tutto il movimento calcistico. Ben vengano allora queste audizioni, serve chiarezza, per tutti quelli che seguono il calcio per passione e non eventualmente per secondi fini.
di Claudio Serratore