Calcio, Serie A. Prende vita la corsa alla salvezza. Davanti il trio di testa non si ferma

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31esima giornata di Serie A alle spalle. Una corsa scudetto viva soltanto sulla carta, una lotta per l’Europa ancora aperta e un discorso salvezza incredibilmente tornato in discussione.

logo-serie-a-620x350Per una volta è bene partire dal fono. L’avevamo dato tutti per spacciato il Crotone di Davide Nicola: troppo il divario con le altre e troppi passi falsi. Il destino dei calabresi sembrava fino a qualche domenica fa lo stesso, segnato, che hanno Pescara e Palermo. Invece tra le tre candidate alla retrocessione la squadra di casa allo Scida è quella che meno di tutte si è arresa al destino infame e vuole lottare per un posto in Serie A. Raramente ha “sbragato”, raramente ha preso quella imbarcate tante note a Pescara e Palermo, anche contro Juventus, Roma e Napoli, ad esempio, in casa è sempre uscita a testa alta. Fino a ieri. Quando i ragazzi tutto cuore di Nicola, guidati da un Super Falcinelli, sono usciti a testa altissima. 2-1 all’Inter con 10esimo e 11esimo gol in campionato dell’attaccante umbro.

Il Crotone è ancora vivo e l’Empoli, che non vince dal 22 gennaio ( 8 sconfitte e 2 pareggi), ha visto dilapidarsi il cospicuo vantaggio sul terzetto di fondo: gli agguerriti ragazzi del Crotone ora distano soltanto 3 punti. L’unica nota positiva per la squadra di Martusciello è che sabato si è interrotta la serie di sconfitte con il pareggio 1-1 in casa del Pescara. La squadra di Zeman sale a 14 punti il Palermo resta a 15 e il Cortone sogna a quota 20.

Se in basso i giochi sembrano riaprirsi in alto la situazione sembra ben diversa. La Juventus tiene senza troppi problemi e con la doppietta di Higuain si sbarazza anche del Chievo, la Roma e il Napoli fanno lo stesso rifilando 3 reti rispettivamente al modesto Bologna, già in vacanza, e a una Lazio forse ancora troppo euforica per la finale di Coppa Italia raggiunta. Il trio di testa viaggia a ritmi forti, ma immaginare che la Juventus perda per strada il vantaggio di 6 punti contro la Roma (nonostante lo scontro da giocarsi all’Olimpico il 14 maggio) è molto difficile, come allo stesso tempo è difficile immaginare che la Roma (di certo quella con il calendario finale più complicato) si faccia beffare dal Napoli per il secondo posto.

L’Europa League, invece, è discorso tra Lazio, Atalanta, Milan e, nonostante tutto Inter. Delle quattro la neroazzurra di Milano è quella apparsa più in difficoltà (1 punto nelle ultime 2), ha ripreso quota il Milan di Montella che si è ripresa dal brutto pomeriggio pescarese grazie ai 4 gol rifilati al Palermo in quel di San Siro. Stop, quasi fisiologico, anche per i neroazzurri di Bergamo che hanno impattato 1-1 in casa contro il Sassuolo. Della Lazio si è già detto: gli uomini di Inzaghi hanno detto addio al treno Champions, possono però portare in stazione senza problemi quello che conduce in Europa League (con una finale comunque da giocare).  Il quartetto in classifica vede i biancocelesti a  quota 60,  Atalanta 59, Milan 57, Inter 55.

Più staccate le altre che hanno ben poco da chiedere ormai al campionato. La Fiorentina non ha mantenuto le promesse e naviga a metà classifica con 52 punti. Ieri Babacar e compagni hanno impattato 2-2 sul campo del Sampdoria, rimontando due volte lo svantaggio. Proprio la Samp segue in classifica la viola con 45 punti. Il Torino, che ormai come obiettivo ha quello di far vincere la cannonieri al gallo Belotti (24 gol insieme a Dzeko) si è imposto, grazie anche a un gol della punta ex Palermo, 3-2 sul campo del Cagliari. Bene, dopo un inizio complicato, il campionato dell’Udines che ieri alla Dacia Arena ha steso per 3 – 0 un grifone quanto mai dimesso e privo di forze. Inevitabile la mossa della disperazione di Preziosi: via Mandorlini, panchina di nuovo a Juric, con la speranza di salvare quanto meno la faccia. 

di Cristiano Checchi

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