Francia. Attentato sugli Champs-Elisées a pochi giorni dalle elezioni
Continuano gli attacchi di matrice estremista islamica alla Francia alla vigilia delle elezioni presidenziali.
Il terrorismo torna a colpire la Francia, ormai vittima privilegiata dei Jihadisti. Giovedì 20 aprile, alle 20.50, l’attentatore è sceso da una macchina sugli Champs-Elisées e ha aperto il fuoco sulla polizia. Il bilancio è di un poliziotto morto e due feriti, anche se fuori pericolo.
Ancora una volta il terrorismo colpisce simbolicamente, senza lasciare nulla al caso: Il luogo, una dei più famosi e ammirati della capitale francese; le vittime, i poliziotti; il momento, a tre giorni dal primo turno delle presidenziali. Nulla è stato lasciato al caso, tutto per ricordare che la Francia, e il mondo intero, sono sotto attacco.
Il colpevole è deceduto durante l’attentato. Si tratta di Karim Cherfì, 39 anni. Una passata esperienza in carcere per l’aggressione a un poliziotto, era già noto ai servizi segreti. All’inizio dell’anno era stato arrestato perché non aveva adempiuto all’obbligo di firma e delle visite psichiatriche, nonché per minacce alla polizia. Tra gennaio e febbraio 2017 aveva passato un periodo in Algeria perché intenzionato a sposarsi, secondo quanto aveva dichiarato agli inquirenti. Le accuse erano cadute per mancanza di prove. Nella macchina dalla quale è sceso prima di aprire il fuoco sono stati ritrovati un Corano, biglietti con scritte inneggianti alla jihad e altre armi, un fucile a pompa e dei coltelli. Al moento 3 dei suoi familiari sono in stato di fermo, probabilmente per essere interrogati.
L’attentato era stato immediatamente rivendicato dall’Isis a mezzo della sua agenzia di comunicazione, ma l’identità dell’attentatore non era corrispondente: nel comunicato si parlava di Abu Jussuf, le Belge. Una notizia che ha messo in moto teorie sull’appoggio di un terrorista belga. Dopo che le autorità francesi avevano diramato un mandato di ricerca nei confronti di un tale Youssouf el Osri, lui si stesso si è presentato negando il suo coinvolgimento nei fatti.
Nei giorni seguenti la Francia è andata avanti, il primo turno delle elezioni si è svolto regolarmente. Ha vinto il Macron, ma con lui al ballottaggio arriva Marine Le Pen, del Fronte Nazionale Francese. La candidata si era espressa immediatamente dopo l’attentato, chiedendo a Hollande il “solenne” ripristino delle frontiere francesi. Non è possibile quantificare l’impatto che questo attentato ha avuto su questi risultati, ma è innegabile che certamente gli eventi si sono fatti strada nell’inconscio dei francesi nelle cabine elettorali.
Le massime autorità statali e i giornali invitano alla calma e all’unità, mentre ci si chiede se questo periodo di pericolo perenne passerà.
(di Francesca Parlati)