La Francia a pochi giorni dal ballottaggio: la sfida fra Le Pen e Macron
A pochi giorni dal ballottaggio del 7 maggio cresce l’attesa per scoprire chi sarà il nuovo inquilino dell’Eliseo: Le Pen o Macron?
I sondaggi si rincorrono e sembrano mostrare che la forbice di scarto tra Emmanuel Macron e Marine Le Pen vada sempre più assottigliandosi.
Il risultato del primo turno si era attestato su un 23,75% per il candidato indipendente e su un 21,53% per la leader del Front National, successivamente le analisi delle preferenze hanno mostrato un 62% per Macron e un 38% per la Le Pen, ora i francesi a favore di Marine sembrano crescere giorno dopo giorno e la candidata anti establishment conquista la fiducia del 41% dei francesi.
Staremo a vedere se l’endorsement fornito da Hollande sarà sufficiente a convincere i cittadini d’Oltralpe a non portare al governo l’estrema destra. “Voterò per Emmanuel Macron”, sono state le precise parole del presidente francese in una dichiarazione dall’Eliseo trasmessa in diretta tv, aggiungendo: “La presenza dell’estrema destra fa di nuovo correre un rischio al Paese. La sua lunga storia, i suoi metodi, i legami con gruppi estremisti ovunque in Europa, ma soprattutto le conseguenze che avrebbe l’applicazione del suo programma sulla vita del nostro Paese, è impossibile tacere, non ci si può rifugiare nell’indifferenza, si impone la mobilitazione e la chiarezza, voterò Emmanuel Macron”.
Hollande ha analizzato anche le proposte del Front National: “Il potere d’acquisto dei francesi verrebbe amputato se Marine Le Pen vincesse e la Francia uscisse dalla zona euro”, le misure protezioniste comporterebbero “la soppressione di migliaia di posti di lavoro”, se fossero imposti dazi sulle merci che arrivano dall’estero “ci sarebbe un aumento dei prezzi senza precedenti che colpirebbe i più deboli”. “Di fronte alla minaccia terroristica che esige solidarietà e coesione nel Paese – ha concluso Hollande – l’estrema destra dividerebbe profondamente la Francia, darebbe un marchio a una parte dei nostri cittadini per la loro origine o la loro religione, metterebbe in discussione i principi della Repubblica”.
Ad ogni modo le ultime elezioni hanno rappresentato un record assoluto di voti per il Front National, che sfonda la soglia dei 7 milioni, senza contare l’assoluta storicità di queste politiche: per la prima volta nella storia della Quinta Repubblica francese, nessuno dei due candidati dei grandi partiti di centrosinistra – i socialisti – e di centrodestra – i Républicains – va al ballottaggio per l’Eliseo.
Le prime parole di Macron dopo i risultati del voto sono state per la cittadinanza: “Oggi il popolo francese si è espresso. Nel momento in cui il nostro paese attraversa un periodo inedito della nostra storia, colpita dal terrorismo e dalle sofferenze economiche ha risposto nel più bello dei modi, andando a votare massicciamente e ha deciso di mettermi in testa al primo turno”.
Anche Marine Le Pen ha ringraziato i suoi elettori: “Mi avete portato al secondo turno delle presidenziali. Ne sono onorata con umiltà e riconoscenza. Vorrei esprimere a voi elettori patrioti la mia più profonda gratitudine. È un risultato storico, un atto di fierezza di un popolo che solleva la testa, che confida nel futuro “. Non si è risparmiata e ha continuato beccando i suoi avversari e detrattori: “Io vi propongo l’alternanza fondamentale che fondi un’altra politica. Questo non accadrà con Macron, erede di Hollande e del suo quinquennio catastrofico. Il sistema – ha aggiunto – ha cercato in tutti i modi, anche i più contestabili, di soffocare questo grande dibattito politico. Adesso questo dibattito finalmente si farà. Sì, sono io la candidata del popolo”, ha quindi aggiunto scatenando gli applausi dei suoi militanti.
Ancora dieci giorni e la Repubblica francese avrà la sua nuova guida, la spavalderia e la retorica aggressiva di Marine, il carisma e la filosofia dei discorsi di Emmanuel, uno dei due nei prossimi cinque anni sarà il protagonista della vita politica francese, europea e mondiale.
(di Azzurra Petrungaro)