Cannes 2017: settant’anni di cinema e glamour
Niente film italiani in corsa per la Palma d’oro di quest’edizione, ma l’Italia c’è a partire dalla locandina
I compleanni si sa sono sempre delle occasioni speciali, ma se a compiere gli anni è il Festival del cinema più famoso del mondo, ecco che l’occasione si trasforma in vero e proprio evento. Settant’anni di glamour e film, che hanno segnato la storia del cinema, questo e molto altro è il Festival del Cinema di Cannes, che spegne le sue prime settanta candeline. E per festeggiare alla grande, come solo sulla croisette sanno fare, bisognava che tutto fosse perfetto e straordinario. A partire dalla locandina, sulla quale troneggia una meravigliosa Claudia Cardinale di fine anni cinquanta. Certo un’immagine photoshoppata, ma a detta di molti, la scelta è stata dettata dal bisogno di dare maggiore dinamicità alla foto.
Probabilmente ritoccare cosce e girovita della grande CC non è stato il massimo, quel che è certo è che il settantesimo Festival di Cannes non deluderà le aspettative. Come sempre sono tantissimi i film in concorso che si contenderanno la Palma d’oro come migliore pellicola e altrettanto numerosi gli attori e le attrici in gara per la migliore interpretazione. Purtroppo fra le opere in lizza per la categoria principale non vi è nessun film italiano, nonostante negli ultimi anni il cinema nostrano abbia prodotto dei lavori di tutto rispetto.
Chi saranno i protagonisti di questo festival? Quali i film favoriti? Difficile fare pronostici, ma se c’è una favorita quella è di certo Nicole Kidman. La signora Urban è la protagonista di ben due film in concorso per la Palma d’oro, The Killing of a Sacred Deer, del regista greco di Yorgos Lanthimos, e The Beguiled, della talentuosa Sofia Coppola. In entrambe le pellicole Nicole Kidman recita accanto a Colin Farrell, anche lui fra i papabili vincitori del premio per miglior interprete maschile. Fra gli altri film in gara per la Palma d’oro, spiccano i nomi di alcuni grandi registi come Michael Haneke, che ha diretto Isabelle Huppert e Jean Louis Trintignant in Happy End, Todd Hayes, regista di Wonderstruck con le incantevoli Julienne Moore e Michelle Williams, e Noah Baumbach, che ha diretto la produzione Netflix, The Meyerowitz Stories.
Fra le altre chicche di questa settantesima edizione, non si può non ricordare la presentazione fuori concorso di Carne y Arena, un documentario del regista premio oscar Alejandro Iñárritu dedicato ai migranti messicani e realizzato attraverso la realtà virtuale. Altre due curiosità sono le opere prime della straordinaria Vanessa Redgrave e della giovane Kirsten Steward. Ma l’attesa più grande probabilmente è la presentazione di due degli episodi della nuova stagione di Twin Peaks, a ventisei anni dalla chiusura della serie cult degli anni ’90. Attesissimo anche il ritorno di Roman Polanski, che presenterà fuori concorso Based on a True Story, con Eva Green.
E l’Italia? Davvero il nostro Paese è assente ingiustificato a questo settantesimo Festival di Cannes? Non proprio. L’Italia e il nostro cinema trasudano ovunque. A parte la locandina dedicata a Claudia Cardinale, non possiamo certo dimenticare che la madrina di questa edizione è l’attrice Monica Bellucci, venerata in Francia e sulla croisette come e forse più di una dea. Per non parlare del fatto che nella giuria, guidata da Pedro Almodovar, siede anche il regista Paolo Sorrentino, ormai un habitué della kermesse. E poi ci sono i film, certo non nella sezione principale, ma ci sono.
Nella categoria Un certain regard, troviamo ben due pellicole: Dopo la guerra, di Annarita Zambrano, e Fortunata, di Sergio Castellitto, in cui recita Jasmine Trinca. Altri tre registi nostrani, Roberto De Paolis, Leonardo Di Costanzo e Jonas Carpignano, concorrono nella sezione Quinzaine des réalisateurs.
Con l’auspicio che il nostro cinema riesca a emergere anche in queste categorie collaterali, non meno importanti dal punto di vista cinematografico, non possiamo che attendere il 28 maggio, giorno in cui scopriremo chi sarà il nuovo re o la nuova regina di Cannes. Rimane che mai come quest’anno la manifestazione francese ha dimostrato di essere un gradino sopra tutti gli altri, avvolta da un fascino che la rendono davvero una kermesse fuori dal comune. Dunque lunga vita al Festival di Cannes, ai suoi film, alla croisette e a quel glamour davvero incomparabile!
(di Christopher Rovetti)