È morto Manuel Noriega, dittatore di Panama negli Anni ’80
Stroncato da un tumore “faccia d’ananas”, il dittatore panamense Noriega prima “amico” e poi “nemico” di Washington.
Si è spento a 83 anni per le complicazioni dovute a un tumore il generale, presidente e dittatore panamense Manuel Noriega, a guida del paese centroamericano tra il 1983 e il 1989, figura chiave nei rapporti tra l’America centrale e gli Stati Uniti.
Alla notizia del decesso, il presidente Juan Carlos Varela ha commentato su Twitter: “Con la morte di Noriega si chiude un capitolo della nostra storia. I suoi figli e la sua famiglia ora meritano un funerale in pace“.
In America Latina, gli anni a cavallo tra i Settanta e gli Ottanta, hanno visto gli Stati Uniti impegnati tra il coinvolgimento diretto e indiretto nella lotta alla guerriglia marxista e contro le infiltrazioni comuniste e quindi sovietiche nell’emisfero occidentale.
A Panama intervennero militarmente per spodestare Noriega. L’operazione “Just Cause” inizio il 20 dicembre del 1989 con l’invasione dei marines americani a Panama.
Dopo la presidenza del progressista Torrijos, con il quale Carter nel 1977 aveva concordato la restituzione del canale entro il 2000, Nicolas Ardito Barletta divenne presidente del paese grazie a elezioni manipolate e al sostegno di un uomo politico panamense, Manuel Oriega, inizialmente forte alleato degli Stati Uniti (esperto di intelligence militare, terrorismo, lotta al narcotraffico, cooperò con la Cia nell’ambito degli sforzi statunitensi di evitare che Panama entrasse nella sfera d’influenza sovietica.
Noriega appoggiò anche operazioni di Washington volte al contrasto della guerriglia d’ispirazione marxista che ai tempi era diffusa in paesi come il Nicaragua e El Salvador). Quando però Noriega, soprannominato “faccia d’ananas” (cara de piña) a causa del viso vistosamente butterato per le cicatrici lasciate dal vaiolo, si autoproclamò presidente della Repubblica di Panama nonostante le accuse di corruzione, le implicazioni nel commercio internazionale di droga, le violazioni dei diritti umani, iniziò una controversia diplomatico-legale con gli Stati Uniti che solo nel 1989 decisero l’intervento militare. Noriega fu rovesciato e catturato dalle forze statunitensi con un’invasione del Paese, portato negli Stati Uniti, processato per traffico di droga e incarcerato nel 1992 fino al 2007. Al momento della morte era in carcere a Panama dove stava scontando una condanna per vari omicidi (tra i quali anche quella di Hugo Spadafora, oppositore al regime di origini italiane).