Legislative Francia: al primo turno boom di En Marche! di Macron
Domenica 11 giugno si è tenuto il primo turno delle elezioni legislative in Francia. Trionfa En Marche! Tracollo socialista. Affluenza al minimo, un francese su due non è andato a votare. Ballottaggi il 18 giugno.
Per il rinnovo dei 577 deputati (tanti quante sono le circoscrizioni in cui è divisa la Francia e dove in ognuna si elegge un parlamentare) dell’Assemblée Nationale attraverso lo scrutinio uninominale maggioritario a due turni, è stato boom del movimento En Marche! del presidente Emmanuelle Macron, nettamente in testa alle legislative francesi con il 32,6% e soprattutto, secondo le proiezioni, con un numero di seggi che va da 415 a 445. Crollo, invece, del Front National: il partito di Marine Le Pen, avrebbe eletto fra 1 e 4 deputati.
Le prime proiezioni dunque, dopo il primo turno delle legislative in Francia, vedono in testa En Marche! con il 32,6% (415-445 seggi), seguito dai Republicains con il 20,9 (80-100), dal Front National con il 13,1% (1-4), dalla France Insoumise (sinistra radicale) con l’11% (10-20) e dal Partito socialista con il 9% (30-40), che ha registrato il peggior risultato della sua storia: una sconfitta “senza precedenti” ha lamentato il segretario del partito.
Secondo le prime proiezioni diffuse dall’istituto Elab per Bfmtv, l’astensione registrata al primo turno delle elezioni legislative in Francia è del 50,2%. Un record nella storia della Quinta Repubblica.
Il primo turno dunque conferma l’alto gradimento del popolo francese verso il movimento “La Republique en Marche” fondato meno di un anno da Macron e al suo debutto elettorale. Un mese dopo le presidenziali è il primo partito. Nel secondo turno di domenica prossima, Macron dovrebbe riuscire a ottenere un numero di seggi altissimo. Il sistema elettorale francese prevede che se oggi un candidato non ha ricevuto il 50% dei voti +1 sia necessario un ballottaggio. Ma al secondo turno passeranno tutti i candidati che nei collegi uninominali abbiamo avuto almeno il 12,5% degli elettori iscritti. Per questo l’astensione è importante: più alta sarà l’astensione, più alta sarà la percentuale di votanti necessaria per andare al ballottaggio.