Vent’anni senza il genio di Gianni Versace

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Nel 1997 moriva lo stilista Gianni Versace, considerato il genio della moda mondiale. Vent’anni dopo American Crime Story dedica a lui la seconda stagione

Cos’è il genio? Secondo Philippe Noiret, il Perozzi di Amici miei, il genio è fantasia, intuizione, decisione e velocità di esecuzione. Una sintesi perfetta per un qualcosa che è talmente raro fra gli uomini, che in molti vi aspirano, senza ricordare che la genialità è qualcosa di naturale, insito nell’uomo. Insomma o ce l’hai o non ce l’hai. In un campo come quello della moda, dove tutto può sembrare geniale, ma spesso si rivela fuffa, se di genio dobbiamo parlare, occorre tornare indietro nel tempo, almeno al 1997, quando il mondo perdeva uno dei più grandi stilisti di tutti i tempi: Gianni Versace.

La favola di Gianni Versace inizia nella sua Reggio Calabria, dove comincia a respirare il profumo della moda fin da piccolissimo, grazie alla sartoria di cui era proprietaria la madre. È in questa terra che un tempo fu Magna Grecia e che mantiene ancora oggi quel fascino selvaggio e incontaminato, che lo stilista muove i primi passi in quel mondo in cui diverrà uno dei più apprezzati talenti. Tuttavia è la capitale italiana della moda, Milano, che lo incoronerà come uno dei migliori artisti di fine millennio. Nonostante la notorietà, la fama e l’indubbio successo internazionale, Versace non perderà mai il legame con la sua terra, con le sue origini, che affondano le proprie radici direttamente nel Mediterraneo e in quella cultura classica di cui la Calabria è una perla rara e grezza. 

La prima collezione donna firmata Versace è del 1978, anno di inizio di un’ascesa senza pari che non ha visto mai momenti di crisi, fino al 1997. Dopo quella prima fortunata collezione di fine anni settanta, Versace diventa in breve tempo uno degli stilisti più apprezzati del pianeta. Dalle più importanti modelle alle grandi star di Hollywood e della musica, passando per i fotografi più famosi e senza dimenticare personaggi del calibro di Lady D, tutti, ma proprio tutti sono passati dagli atelier di Gianni Versace o hanno collaborato con lo stilista.

La casa della medusa di cui Gianni Versace è stato fondatore, proprietario e direttore creativo fino alla sua morte, spazia dall’orologeria all’arredamento, passando per la profumeria e, ovviamente, la moda. Iconici sono alcuni degli abiti firmati proprio dallo stilista. Talmente importanti nella storia del costume che a distanza di anni vengono ancora citati come esempi del suo genio creativo. Fra questi, indimenticabili restano l’abito con le spille da balia indossato dall’attrice Liz Harley nel 1994 alla prima di Quattro matrimoni e un funerale e il long dress rosso sfoggiato da Cindy Crawford agli Oscar nel 1991. Innumerevoli poi i look realizzati da Gianni Versace per Lady D, che hanno trasformato la principessa triste in un’icona di stile riconosciuta in tutto il mondo.

Eppure la fiaba di Gianni Versace, del suo impero e del suo straordinario talento si è spezzata drammaticamente il 15 luglio del 1997, quando lo stilista è stato ucciso sui gradini della sua villa di Miami da uno squilibrato che rispondeva al nome di Andrew Cunanan. Con un colpo di pistola, scompariva uno dei più grandi geni di tutti i tempi, quello che pochi anni primi era stato un bambino prodigio, poi divenuto imprenditore di successo grazie al suo estro senza pari e alla sua capacità di dialogare con il mondo dello star system. Pochi anni dopo la morte di Gianni Versace, la maison ormai diretta dai fratelli dello stilista, ha attraversato una profonda crisi societaria da cui è uscita solo grazie a un difficile risanamento economico. Oggi la casa di moda della medusa è tornata a essere uno dei marchi del made in italy più apprezzati al mondo.

In occasione del ventennale della scomparsa di Gianni Versace, gli sceneggiatori della pluripremiata tv-series American Crime Story, hanno annunciato di voler dedicare la seconda stagione proprio all’omicidio dello stilista. Il cast vedrà fra gli interpreti l’attore venezuelano Édgar Ramírez nei panni di Gianni Versace e Darren Criss nel ruolo di Andrew Cunanan. Penélope Cruz e Ricky Martin saranno rispettivamente Donatella Versace e Antonio D’Amico, il compagno dello stilista.

A distanza di vent’anni sono ancora poco chiare le motivazioni che spinsero Cunanan a sparare a Gianni Versace. Le numerosi ipotesi fatte dagli investigatori sono state smentite dalle indagini e probabilmente ogni possibilità di scoprire la verità sulla tragica morte dello stilista è venuta meno con il suicidio dell’assassino. Al mondo della moda restano solo le creazioni di uno dei più grandi stilisti italiani, il cui genio creativo ancora oggi è ricordato come uno dei più straordinari di tutti i tempi.

(di Christopher Rovetti)

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