Dopo Brexit, Milano candidata a nuova sede Ema
Presentata la candidatura di Milano a nuova sede dell’Agenzia europea del farmaco che dovrà lasciare Londra dopo la Brexit
Il premier Paolo Gentiloni ha presentato presso la sede della Regione Lombardia a Milano, il dossier di candidatura del capoluogo lombardo per ospitare l’Ema, l’agenzia del farmaco che dopo la Brexit dovrà trovare una nuova collocazione in uno dei paesi dell’Ue.
Il documento in sei punti evidenzia gli elementi di forza della città, dalle infrastrutture, alle scuole internazionali, alle università, al cibo e alle bellezze naturali.
Un’opportunità per Milano, la Lombardia, l’Italia ma anche per l’Europa dove ora si sposta la battaglia per la scelta della sede.
Gentiloni ha avvertito Bruxelles: “La decisione si basi su meriti non su criteri di riequilibrio geopolitico.” E ancora il premier: “Una grande occasione per noi e per l’Europa […] Ce la giochiamo per vincere […] Non saremo decoubertiniani in questa partita, con tutto il rispetto per lo spirito olimpico”.
Così il sindaco di Milano Giuseppe Sala: “Sarebbe una consacrazione internazionale meravigliosa e noi ci aspettiamo che Gentiloni lotti come un leone per portarla a casa”. Milano e la Lombardia “meritano questo riconoscimento – ha concluso – e per Milano sarebbe una consacrazione internazionale a fronte di percorso fatto in questi anni con Expo”.
Ma cos’è l’Ema, a cosa serve, perché Milano è candidata e che chances ci sono?
Interlocutore importante per le case farmaceutiche che operano in Europa, quasi 900 persone impiegate, l’Agenzia europea per i medicinali è l’organo dell’UE il cui compito principale è tutelare e promuovere la sanità pubblica e la salute degli animali mediante la valutazione ed il controllo dei medicinali in commercio sia per uso umano sia veterinario.
Con sede a Londra fino 2019, dopo la Brexit, sarà una delle due agenzie (l’altra è la EBA, l’Autorità bancaria europea) che si trovano nel Regno Unito e che dovranno trasferire la loro sede in altri paesi UE.
L’occasione è ghiotta e Milano l’ha capito. Tuttavia dovrà vedersela con Bratislava (Slovacchia) l’altra città candidata per ospitare l’EMA e data per favorita dai sondaggi.
Lo scorso giugno, la Commissione europea ha approvato la procedura per ricollocare l’EMA e l’EBA. Tra i criteri individuati, priorità verrà data alla posizione geografica, la cosiddetta “accessibilità dell’ubicazione” (“la disponibilità, la frequenza e la durata dei collegamenti aerei dalle capitali di tutti gli Stati membri dell’UE agli aeroporti nei pressi della sede, la disponibilità, la frequenza e la durata dei collegamenti di trasporto pubblico da detti aeroporti alla sede, oltre che la qualità e la quantità di strutture ricettive. Il criterio implica in particolare la capacità di consentire la prosecuzione delle attività di riunione mantenendo il volume e il ritmo attuali”) e poi l’assenza di altre agenzie europee nel Paese.
Tuttavia, alla luce di questi criteri, Bratislava batterebbe Milano poiché l’Italia già ospita l’Autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA) con sede a Parma e la Fondazione europea per la formazione professionale (ETF) con sede a Torino.
In più, Bratislava gode dell’appoggio dei paesi dell’Est europea e della Germania che in cambio chiederebbe alla Slovacchia il consenso per ricollocare a Francoforte l’EBA. Scadenza per la presentazione delle candidature: 31 luglio.
Si vota a novembre a margine del Consiglio “Affari generali” (maggioranza semplice e scrutinio segreto).
(di Alessandra Esposito)