Roma, mostra multimediale dedicata a Klimt
Inaugurata a Roma una mostra multimediale dedicata alla vita e alle opere di Gustav Klimt, padre fondatore della Secessione Viennese
“Chi vuole sapere di più di me osservi attentamente i miei dipinti per rintracciarvi chi sono e cosa voglio”. Dalle citazioni alla rappresentazione multimediale delle opere del grande artista viennese, un percorso esperienziale accompagna i visitatori alla scoperta del mondo pittorico di Gustav Klimt. Prodotta da Crossmedia Group, la mostra ospitata nella Sala delle Donne del Complesso Monumentale San Giovanni – Addolorata, è stata inaugurata il 10 febbraio e sarà aperta al pubblico sino al 10 giugno 2018.
“Klimt Experience” ripropone l’allestimento già sperimentato, con grande successo, nelle esposizioni di Firenze, Milano e Caserta. A rendere il percorso multimediale davvero suggestivo è la commistione di frasi, opere e luoghi della vita di Klimt, a ritmo di musica, che permettono un’immersione totale nel linguaggio simbolico e nella libertà creativa del padre fondatore della Secessione Viennese.
Klimt è stato uno degli artisti più innovativi del suo tempo, sostenitore della “necessità di sprovincializzare la vita artistica viennese e di educare il pubblico ad apprezzare l’arte moderna”. La rottura del 1897 segna, infatti, un rinnovamento dei canoni estetici dell’arte occidentale, senza tempo e senza confini, che non smette di entusiasmare ed incuriosire il pubblico ancora oggi, nell’anno in cui si celebra il centenario della morte di Gustav Klimt.
Il connubio tra arte e musica è il tratto distintivo dell’esposizione: nella prima sala, semibuia, eleganti note soffuse avvolgono il visitatore attratto da tanti piccoli schermi che riproducono costantemente la produzione pittorica di Klimt, alternata da frasi e citazioni del pittore, offrendo ai visitatori l’opportunità di entrare in contatto diretto con l’artista.
Nella seconda sala, nella quale è condensata gran parte dell’esposizione, è possibile godersi un lungo spettacolo multimediale: le pareti sono grandi maxi-schermi nei quali vengono proiettate le opere, che scorrono e fluttuano, dall’alto verso il basso, mostrandosi in tutta la loro forza espressiva, davanti agli occhi dei visitatori, seduti o distesi sui cuscini dello spazio allestito al centro della sala.
La narrazione artistica è accompagnata dalla forza evocativa della colonna sonora diffusa da un impianto Dolby Surround di ultima generazione. Brani di Strauss, Mozart, Wagner, Beethoven, Bach – per citarne alcuni – contribuiscono ad amplificare l’impatto emotivo delle 700 immagini della mostra.
A coinvolgere i visitatori è la possibilità di compiere un viaggio, nella vita e nella produzione artistica di Klimt, in modo fluido attraverso lo scorrere delle immagini: le donne, la sua grande passione, lo stile fiorito, l’eleganza formale dei nudi, gli ori, i colori e gli elementi decorativi astratti, tutti elementi tesi a celebrare il paradigma della bellezza. Oltre alla sua opera più conosciuta, Il Bacio, realizzata tra il 1907 e il 1908, l’intento di celebrare l’eros è chiaro anche in Giuditta I (1901), considerata la prima opera del periodo aureo dell’artista, e nella forte carica sensuale della donna protagonista del dipinto Nuda Veritas (1899).
Il tema della donna è centrale nella ricerca artistica di Klimt. Come si legge in uno dei pannelli espositivi della terza sala, “la donna rappresenta un universo misterioso ed inquietante […], è guida della natura e iniziatrice alla realtà del cosmo”. Ne è un esempio la raffigurazione di Pallade Atena (1898), una dea dallo sguardo imperioso che condensa in sé il mito e il mistero, o ancora La Vergine (1912-1913), dove la fantasia dei colori incarna la seduzione e accende il desiderio.
Alla pittura della pulsione erotica si contrappone l’armonia cosmica dei paesaggi, presenti in ben 55 opere. Molteplici interpretazioni genera Il Fregio di Beethoven, lungo 24 metri, alto 2 e sviluppato su 3 pareti, eseguito nel 1902 in occasione della XIV mostra della Secessione Viennese. È l’opera dove l’eclettismo di Klimt si esprime in tutta la sua potenza e imponenza, dando vita ad un’accattivante rappresentazione figurativa della Nona Sinfonia di Beethoven che celebra la forza liberatoria delle arti. Inoltre, un’app realizzata in esclusiva per la mostra permette di vivere un’esperienza di realtà virtuale con gli Oculus Samsung Gear VR, che consentono di “entrare” dentro i dettagli dell’arte, cogliendo i cromatismi vivaci della Sala del Fregio di Beethoven.
La mostra offre ai visitatori un modo diverso e originale di fruizione delle opere d’arte, basata sulla riproduzione multimediale di capolavori che appaiono in tutta la loro grandezza espressiva ed espositiva. È l’opportunità di cogliere con immediatezza la profondità, i dettagli, il fascino delle forme. Per chi è abituato a soffermarsi sulla tela, e scrutarla a fondo avendola di fronte, la realtà dello schermo e la tridimensionalità di un’esperienza virtuale e sensoriale potrebbero sembrare spiazzanti.
Ma è proprio la capacità di vedere da un’altra prospettiva che cattura l’attenzione di tanti visitatori-spettatori curiosi di scoprire la prossima tappa-opera di un viaggio nell’arte che celebra il dinamismo e il colore, dando forma alle emozioni dei soggetti e alla ricchezza espressiva della natura.
(di Elena Angiargiu)