Formula 1: la situazione dei piloti in vista del 2019
Nonostante il campionato del mondo sia in pieno svolgimento col duello Hamilton-Vettel tutto da vivere, la Formula 1 pensa già al 2019 e, come di consueto, fra il gran premio del Belgio e quello di Monza arrivano annunci e definizioni più o meno ufficiali dello schieramento ai box del prossimo anno. Quasi risolti tutti i dubbi, fra piloti confermati e nuove entrate, gli scenari del paddock vanno ormai a delinearsi.
Chi non ha nulla da dire o da annunciare a riguardo è la Mercedes, vittoriosa dei mondiali piloti e costruttori dal 2014 ad oggi ed anche attualmente in testa al campionato, che ha già rinnovato il contratto ad Hamilton e Bottas, confermati al volante della vettura tedesca anche per il 2019. Cambia, invece, la Ferrari che andrà avanti con Sebastian Vettel ma sostituirà Kimi Raikkonen per far posto a Charles Leclerc; il pilota monegasco ha ottenuto ottimi risultati al suo primo anno in Formula 1 ed ha un accordo con la scuderia di Maranello ormai da mesi, siglato da Sergio Marchionne ed ormai in via di conferma anche dal nuovo corso ferrarista. Per Raikkonen, 39 anni, poche possibilità di rimanere in pista, anche perchè la soluzione Haas non è concreta e quella legata alla Sauber, in uno scambio proprio con Leclerc, non convince il finlandese. Cambio anche in Red Bull con Verstappen prima guida e Gasly promosso dalla Toro Rosso dopo l’addio di Daniel Ricciardo che ha firmato a Ferragosto con la Renault e che farà coppia col confermato Hulkenberg. Dubbi alla Force India dopo l’acquisto della nuova proprietà e l’arrivo di Lawrence Stroll ai vertici: suo figlio Lance lascerà la Williams per approdare proprio al box indiano accanto al messicano Sergio Perez che non dovrebbe risentire degli scossoni dirigenziali e scalzando il francese Ocon. In Williams, al posto di Stroll ed accanto a Sirotkin potrebbe arrivare dalla Formula 2 un altro russo, Markelov, una decisione che allontenerebbe il ritorno al volante di Robert Kubica, ad oggi terzo pilota della squadra britannica.
Alla Sauber, in sostituzione di Leclerc, il favorito per affiancare il riconfermato svedese Ericsson sembra essere Antonio Giovinazzi, attualmente pilota di riserva della scuderia e favorito su Ocon che dopo le rivoluzioni in Force India rischia concretamente di rimanere fuori dall’avvio della prossima stagione nonostante talento e buoni risultati. Sceglie la linea giovane la McLaren che ripartirà da zero sperando di invertire la rotta dopo le ultime terrificanti annate: Fernando Alonso andrà a correre in Indy Car, Stoffel Vandoorne verrà invece appiedato e a Woking arriveranno Carlos Sainz, sostituito da Ricciardo alla Renault, ed il diciottenne inglese Lando Norris, al debutto nella massima categoria automobilistica. Tutto come nel 2018 in Haas con Grosjean e Magnussen alla guida, mentre tanti dubbi serpeggiano in Toro Rosso, scuderia che dopo aver allevato e svezzato giovani per tanti anni si ritrova a corto di talenti: Gasly passerà come detto alla Red Bull ed Hartley sarà confermato probabilmente per mancanza di alternative; su chi affiancherà il neozelandese regna al momento una totale confusione: i ritorni di Kvyat (che ora è collaudatore alla Ferrari) e Vergne (campione del mondo di Formula E) sono stati esclusi dai diretti interessati, mentre quello dello svizzero Sebastien Buemi appare la soluzione più probabile, anche più dei possibili contatti con Vandoorne, appiedato dalla McLaren.
A far discutere sono ovviamente i cambi di Ferrari e Red Bull: il rischio della squadra italiana di mettere accanto a Vettel un talento cristallino ma inesperto come Leclerc con un anno di anticipo rispetto a quelle che erano le precedenti indicazioni, può essere la soluzione migliore o forse l’affidabilità di un pilota maturo come Raikkonen avrebbe potuto ancora agevolare la rincorsa mondiale di Vettel? Rischiosa anche la scelta di Ricciardo, nonostante le incognite sul motore Honda che spingerà la Red Bull dal 2019; la Renault, seppur ci siano da considerarne i costanti miglioramenti, non appare scuderia in grado di garantire all’australiano successi e, probabilmente, podi. Domande ad oggi senza risposta, col mondiale 2018 ancora in piena azione e con un 2019 che già da ora si preannuncia più che affascinante.
di Marco Milan