Governo e reputazione online: per la prima volta Giuseppe Conte supera Matteo Salvini
Milano, 18 aprile 2019 – Qual è la reputazione online dei ministri italiani? A marzo per la prima volta Giuseppe Conte supera Matteo Salvini, quest’ultimo al primo posto in classifica da molti mesi. Sono questi i risultati dell’Osservatorio permanente di Reputation Science, che ogni mese analizza l’andamento della Web Reputation dei componenti del Governo. L’analisi prende in esame i canali del Web 1.0 (news e menzioni), quelli del Web 2.0 (blog, social, network) e l’evoluzione storica, calcolando per ogni contenuto l’apporto reputazionale in termini sia quantitativi (volumi) che qualitativi (valori).
Giuseppe Conte: exploit del premier, sempre più ben visto dagli italiani
Il dato più rilevante dell’ultima rilevazione è appunto la crescita esponenziale del premier Giuseppe Conte. Il Primo ministro scalza Salvini dalla prima posizione facendo registrare un punteggio di 108,8 (+33,90 punti rispetto al mese precedente). Dall’analisi emerge sempre più il gradimento verso il suo profilo istituzionale ma anche per certe posizioni assunte in politica interna: piace la gestione, pacata e istituzionale, degli incontri internazionali (quelli con Macron e il presidente cinese Xi Jinping). Piace, inoltre, la sincerità con la quale ha ammesso che questa sarà la sua ultima esperienza di governo e la presa di distanza dal Congresso mondiale delle famiglie di Verona.
Salvini: scende al secondo posto ma recupera punti rispetto al periodo precedente
Il Ministro dell’Interno totalizza un punteggio reputazionale di 97,2 (+12,91). L’ok del Senato alla legge sulla legittima difesa è stato un punto a favore di Salvini, così come le sue parole sulla cittadinanza a Ramy, il piccolo eroe di San Donato Milanese. Solito mattatore sui social dove spopola grazie ai temi forti della sua comunicazione, come la lotta all’immigrazione clandestina, e all’uso di un linguaggio diretto e disimpegnato. Scende al secondo posto solo per la prestazione monstre del premier Conte.
Sergio Costa: conquista il podio con posizioni sempre più green
Il migliore, dopo Conte, per crescita sul mese precedente (+13,97), il Ministro dell’Ambiente sale al terzo posto con un punteggio di 70,5. In questo periodo di proteste e scioperi per il clima, è piaciuta la vicinanza ai manifestanti (“direi ai miei figli di andare in piazza”), le posizioni europeiste in tema di sfide ambientali e i richiami a Bruxelles per “sbloccare gli investimenti” sulle energie rinnovabili.
Gianmarco Centinaio: premiato per gli accordi con la Cina su turismo ed export
Ancora un segno positivo per il Ministro per le Politiche Agricole che totalizza un punteggio di 67, guadagnandone 5,41. Gli accordi con la Cina su turismo ed esportazione di agrumi fanno dimenticare lo scivolone sui lavori stagionali, definiti “occasionali e di emergenza” (in pochi hanno gradito).
Giovanni Tria: guadagna una posizione a marzo, ma lo attendono settimane impegnative
Sale di una posizione il Ministro dell’Economia che totalizza un punteggio di 57 (+7,51). Piacciono gli accordi firmati con la Cina e le sue dichiarazioni responsabili sui conti pubblici. È però atteso alla prova del fuoco questo mese con gli scontri interni al governo su flat tax, irpef e le proiezioni tutt’altro che positive sulla nostra economia.
Giulia Bongiorno: Codice rosso e legittima difesa premiano la ministra
Scesa di una posizione rispetto al mese precedente, rimane positivo il giudizio sulla ministra della Pubblica Amministrazione: 53,5 (+2,17). In prima linea per il “Codice rosso”, provvedimento che garantisce un rapido accesso alla giustizia alle donne che denunciano violenza di genere, e per l’approvazione al Senato del ddl sulla legittima difesa.
Elisabetta Trenta: apprezzati l’elogio ai Carabinieri e la difesa dei diritti della donna
Posizione stabile per la ministra, che sale nel gradimento reputazionale: 49,6 (+4,5). Usa parole forti sul volantino diffuso l’8 marzo dalla sezione di Crotone della Lega (“ci riporta indietro di decenni”) ed elogia pubblicamente i Carabinieri che hanno sventato l’attentato a San Donato Milanese. Le incertezze sull’acquisto o il taglio degli F-35 non incidono sul giustizio sulla ministra della Difesa.
Alberto Bonisoli: premiato per le molte iniziative bipartisan
Buon +7,37 per il Ministro dei Beni e delle Attività Culturali, che sale di una posizione e raggiunge il punteggio di 42,8. Molto apprezzate le dichiarazioni in difesa degli animali e le iniziative per gli ingressi gratuiti ai musei, temi che piacciono perché trasversali alle forze politiche. Il ministro ha poi bocciato il progetto della ruota panoramica a Pompei sognata dal sindaco, ricevendo plausi bipartisan.
Erika Stefani: si accende il dibattito sulle Autonomie
Guadagna una posizione ma rimane stabile nel punteggio: 36,2 (+1,88). Premiati i suoi interventi in difesa dei diritti delle donne, paga il dibattito sull’autonomia regionale e il botta e risposta con il presidente della Campania De Luca, che le ha ricordato la non negoziabilità dell’unità nazionale. Sentiti e commossi i messaggi di solidarietà per la morte del padre.
Lorenzo Fontana: il Congresso delle famiglie gli fa perdere due posizioni
Il patrocinio al Congresso mondiale delle famiglie, dove sfilano deputati russi, teocon americani, estremisti di destra ed esponenti di associazioni pro life e anti-Lgbt, dice male al Ministro per la Famiglia e le Disabilità, che perde due posizioni e cala di gradimento: 32,4 (-4,63). Privato da Conte del logo della Presidenza del Consiglio, non serve l’endorsment vaticano, che nelle parole del segretario di Stato Vaticano, il cardinale Pietro Parolin, si è era detto “d’accordo sulla sostanza, non nelle modalità”.
Riccardo Fraccaro: stabile, piace quando va in tv
Un po’ ai margini del dibattito politico, rimane stabile all’11° posto il Ministro per i Rapporti con il Parlamento e la Democrazia Diretta che totalizza un punteggio di 28,3 (-0,82). Si è detto contrario alla normativa sul copyright votata il 26 marzo scorso e favorevole all’espulsione di Marcelo De Vito dai 5 Stelle. Piace molto quando va in televisione.
Enzo Moavero Milanesi: il più lontano dalle polemiche e dalle schermaglie dialettiche
Il Ministro degli Affari Esteri è al dodicesimo posto con 28 punti (+0,43).Profilo pacato e istituzionale, si è defilato nel dibattito sulla Via della seta, dove ha comunque rassicurato gli Stati Uniti sulla tenuta dell’alleanza atlantica e l’amicizia tra i due Paesi.
Giulia Grillo: il cambio di linea sui vaccini fa crescere la sua web reputation
Il Ministro della Salute Giulia Grillo al 13° posto con 26 punti, è tra quelli che guadagnano più punti a marzo (+7,23). Premiano il ministro il cambio di linea sui vaccini e la difesa della sanità pubblica.
Luigi Di Maio: uno dei periodi migliori per il leader pentastellato
Il Ministro del Lavoro e vicepremier Luigi Di Maio non guadagna posizioni ma sale nel punteggio: 25,9 (+7,53).La presa di distanza dal Congresso mondiale della famiglia, l’espulsione di De Vito dal Movimento e le rassicurazioni al governo americano in merito agli accordi sulla Via della seta sono state giudicate positivamente dagli utenti del web. Più elogi che critiche ai passi avanti sul reddito di cittadinanza.
Marco Bussetti: stabile il Ministro dell’istruzione
Stabile al 15° posto con 15,7 punti (+0,7), la presenza come relatore al Congresso delle famiglie di Veronaè passata in secondo piano (il grande catalizzatore delle critiche è stato il ministro Fontana). Qualche plauso per Futura, evento organizzato per raccontare sui territori la scuola digitale.
Alfonso Bonafede: in lieve risalita dopo per aver spinto per la cittadinanza a Ramy e la legge in difesa delle donne
Il Ministro della Giustizia abbandona l’ultima posizione guadagnandone 2. Il suo gradimento reputazionale è ora di 14,7, con un incremento di +7,58 su febbraio (4° assoluto questo mese). A premiare Bonafede le posizioni molto nette in merito alla cittadinanza a Ramy (“bisogna dargliela”), alla necessità di una legge in difesa delle donne e alla richiesta di scuse da chi difese e protesse Cesare Battisti.
Barbara Lezzi: stessa posizione, stabile nel punteggio
Il Ministro per il Sud con 13,9 è sempre al penultimo posto, guadagnando qualche punto percentuale (+0,78). Paga lo scontro a distanza con Salvini sulla flat tax e lo scandalo, poi rientrato, sui rimborsi folli di certi esponenti 5 Stelle. Molto apprezza la vicinanza a Giulia Sarti per la vicenda legata alle immagini private rubate alla deputata del suo stesso partito.
Danilo Toninelli: scende all’ultimo posto
Il Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti è fanalino di coda con un punteggio di 9,4 (-4,2). Toninelli paga la mozione di sfiducia del PD ma soprattutto la gaffe sul suv andata in onda a Le iene.
Fonte: Indagine di Reputation Science sulla web reputation dei Ministri