Mafie, infiltrazioni criminali per il 60% dei comuni sciolti in Calabria, Puglia e Sicilia
In Calabria, Puglia e Sicilia oltre il 60% degli Comuni ad oggi risultano sciolti per infiltrazioni criminali. In Calabria 3 scioglimenti in corso su 4 sono causati, ad esmpio, da infiltrazioni mafiose.
Le regioni con più comuni attualmente sciolti sono Calabria (19), Sicilia (18) e Sardegna (16). In Calabria abbiamo anche casi di scioglimento di aziende sanitarie commissariate ai sensi della legge n. 60 del 2019 oppure per infiltrazioni mafiose.
Il consiglio dei ministri del 22 ottobre 2020 ha deliberato il commissariamento per infiltrazioni mafiose del comune di Pratola Serra (Avellino). Siamo così al decimo commissariamento da inizio 2020 in base all’art. 143 (scioglimento per infiltrazioni mafiose) del testo unico sugli enti locali. Ad ottobre sono stati sciolti anche altri 8 comuni, non per mafia, ma per altre disposizione del testo unico sugli enti locali e per la normativa delle regioni a statuto speciale. Molti di questi comuni sono stati sciolti per ragioni di natura politica.
In Calabria, Puglia e Sicilia oltre il 60% degli Comuni ad oggi risultano sciolti per infiltrazioni criminali. In Calabria 3 scioglimenti in corso su 4 sono causati, ad esmpio, da infiltrazioni mafiose.
Numero e tipo di scioglimenti in corso per regione
FONTE: Openpolis
(ultimo aggiornamento: lunedì 2 Novembre 2020)
Gli ultimi commissariamenti per infiltrazioni mafiose, da inizio anno, sono avvenuti in 10 comuni:
- Pratola Serra (Avellino)
- Scorrano (Lecce)
- Saint-Pierre (Val d'Aosta)
- Amantea (Cosenza)
- Pizzo (Vibo Valentia)
- Sant’Antimo (Napoli)
- Maniace (Catania)
- Partinico (Palermo)
- Cutro (Crotone)
- Sant’Eufemia d’Aspromonte (Reggio Calabria)
In totale dal 1991 ad oggi sono 350 gli enti commissariati per mafia. Calabria, Campania, Sicilia e Puglia detengno le prime 4 posizioni delle regioni con più commissariamenti dei comuni per mafia.
FONTE: Openpolis
(ultimo aggiornamento: lunedì 2 Novembre 2020)
In Campania siamo a 111 enti locali sciolti dal 1991 ad oggi. Di questi, 60 nella città metropolitana di Napoli (54%). Seguono le province di Caserta (37), Salerno (8), Avellino (5) e Benevento (1).