Serie B, 20°giornata: prove di fuga per l’Empoli, salto in avanti del Chievo
Dopo essersi laureato campione d’inverno, l’Empoli ingrana una marcia ancora più alta e piazza il primo importante allungo in classifica a seguito del netto successo casalingo contro il Frosinone che indica la squadra di Dionisi come logica favorita principale per la promozione.
Sicuro e concreto, l’Empoli si sbarazza del Frosinone, vince 3-1 e si porta a +6 sul secondo posto, occupato in coppia dal Monza (1-1 a Ferrara con la Spal nella partitissima di giornata) e dal Chievo che supera il Pescara e si affaccia in zona promozione, in attesa del posticipo che vedrà di fronte Reggina e Salernitana. Perdono terreno, invece, sia il Lecce, bloccato sul pari in casa del Pordenone, sia il Cittadella che solo nel finale acciuffa l’1-1 contro una comunque ottima Cremonese, rivitalizzata dall’arrivo in panchina di Pecchia. Resta attaccato alla zona playoff anche il Venezia dopo lo 0-0 nel derby di Vicenza, mentre si riavvicina il Pisa che supera di misura all’Arena Garibaldi la Reggiana. Nelle retrovie il colpaccio è del Cosenza, vittorioso 2-1 in rimonta sul campo dell’Entella, così come fondamentale appare il successo dell’Ascoli contro il Brescia, arrivato nei minuti di recupero e che rilancia le ambizioni dei marchigiani dopo il disastroso avvio. Il Pescara, viceversa, dopo la sconfitta col Chievo resta ultimo in classifica ed alimenta un’emorragia che sembra inarrestabile.
Si stacca una coppia in testa alla classifica dei marcatori ed è quella formata da Mancuso (Empoli) e Coda (Lecce), entrambi saliti ad 11 reti. Seconda posizione per Forte (Venezia) e Diaw (Pordenone, appena passato al Monza) con 10 marcature, terzo posto per La Mantia (Empoli) e Mar. Mancosu (Lecce) che inseguono a quota 7.
CLASSIFICA: Empoli 41; Chievo e Monza 35; Salernitana*, Spal e Cittadella 34; Lecce 31; Venezia e Pordenone 29; Frosinone* 27; Pisa* 26; Vicenza 22; Brescia 21; Cremonese e Cosenza 20; Reggiana e Reggina* 18; Ascoli ed Entella 17; Pescara 16. *una partita in meno.
di Marco Milan