Amarcord: Massimo Borgobello, l’oro di Terni

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Ogni città ha i suoi eroi, ogni tifoseria i suoi idoli. Nella Terni calcistica il “supereroe” si chiama Massimo Borgobello, di professione centravanti, l’uomo che per i colori rossoverdi della Ternana ha scritto pagine indelebili ed instaurato un legame indissolubile con tifosi ed ambiente.

Massimo Borgobello nasce a Sacile (PN) il 17 maggio 1971. Prima punta, abile nel colpo di testa e dotato di buona tecnica, soprattutto quando mette in azione il suo piede sinistro. Dopo i primi anni a sgomitare e a segnare nei dilettanti prima a Conegliano Veneto e poi a Caerano, nel 1993 si trasferisce in C2 al Giorgione dove realizza 14 reti che gli valgono il trasferimento a Novara, sempre in C2 ma in una piazza più blasonata. Borgobello fa gol anche in Piemonte (19 in due stagioni, promozione in C1 nel ’96) guadagnandosi l’ingaggio del Chievo in serie B per il campionato 1996-97; in Veneto, il centravanti friulano scende in campo solamente due volte, poi in autunno torna in serie C all’Ischia Isolaverde, quindi l’anno dopo al Brescello: 4 reti in Campania, una sola in Emilia. Qualcuno inizia a pensare che quell’attaccante sia tanto bello da vedere nelle movenze, quanto non molto efficace sotto porta, addirittura lo bollano come centravanti da serie C di metà classifica. La svolta arriva ad ottobre del 1997 quando Borgobello passa alla Ternana, fortemente voluto dal tecnico rossoverde Luigi Delneri; con gli umbri è amore a prima vista, amore reciproco. Il campionato 1997-98 della Ternana è fantastico, la squadra arriva seconda ad un soffio dal primo posto del Cosenza, Borgobello trascina i rossoverdi con 11 gol, poi ai playoff segna nella semifinale di ritorno contro l’Atletico Catania che lancia la Ternana verso la finale di Ancona, poi vinta ai tempi supplementari con la Nocerina.

La festa a Terni è grande, gli umbri tornano in serie B dopo 6 anni e il fallimento, Borgobello è ormai l’idolo della tifoseria, nonché il centravanti titolare della squadra in un campionato cadetto che inizierà bene e si concluderà con qualche patema e la salvezza raggiunta solo all’ultima giornata e dopo il successo per 2-1 contro la Fidelis Andria grazie ad una doppietta proprio della punta friulana che chiude il torneo con 15 gol, alla faccia di chi lo voleva relegato in serie C. Tutt’altro, Borgobello è attaccante di razza anche in B, segna e fa segnare, tanto che su di lui posa gli occhi il Venezia che lo porta in serie A. E’ il sogno di una vita, lui non può dire di no, anche la città di Terni capisce e lo accompagna metaforicamente in Veneto con un lungo e caloroso ringraziamento. Sembra finita la storia fra Massimo Borgobello e la Ternana, ma le cose a Venezia non vanno come sperato: la squadra è lontana parente di quella che l’anno prima si era salvata con merito, Borgobello esordisce in A il 12 settembre 1999 al Delle Alpi di Torino contro i granata, inizia a giocare e poi finisce in panchina regolarmente, tanto che a gennaio il richiamo del campo e soprattutto di Terni è troppo forte: “Torna da noi“, gli dicono. Lui torna. E’ il gennaio del 2000 e Massimo Borgobello e la Ternana si abbracciano nuovamente.

La squadra sta andando bene e lui ricomincia a segnare, in mezzo campionato gioca 14 partite e sigla 6 reti, la Ternana chiude il torneo a metà classifica. Nella stagione 2000-2001 i rossoverdi entrano addirittura nel giro promozione e finiscono al settimo posto con un attacco in grado di piazzare Corrado Grabbi come vicecapocannoniere con 20 gol e Borgobello poco dietro a 15. Sembra tutto pronto per rivedere la Ternana in piena lotta per la serie A, invece nel campionato seguente accade l’imponderabile: Borgobello si fa male subito al menisco e non è un guaio di poco conto, tanto che il calciatore è costretto a saltare l’intera prima parte della stagione. La Ternana va male, non si capisce neanche il perché, e alla fine retrocede clamorosamente in C1 dopo l’inopinata sconfitta di Bari all’ultima giornata, salvo poi essere ripescata a seguito dell’esclusione della Fiorentina dopo il fallimento. Il campionato 2002-2003 è così quello del riscatto per gli umbri e per Borgobello: i rossoverdi terminano al settimo posto a soli 6 punti dalla promozione, lottando a lungo per le primissime posizioni, il centravanti mette a segno ben 18 reti ed è l’antipasto per l’ultima stagione dell’idolo di casa davanti al suo popolo.

Il campionato 2003-2004 è anomalo, la serie B è allargata a 24 squadre con 5 promozioni dirette e lo spareggio fra la sesta e la quart’ultima della serie A. La Ternana parte forte e si inserisce immediatamente in zona promozione, grazie anche ad un tridente formidabile in attacco: assieme a Borgobello, infatti, ci sono Riccardo Zampagna e Mario Frick, i tre sono perfettamente assortiti, perché Borgobello ha estro, fantasia ed è bravo sia come centravanti che come seconda punta, Zampagna è la classica boa, Frick agisce più defilato. Veder giocare i rossoverdi è uno spettacolo, Borgobello dispensa perle di bravura che varrebbero molto più della serie B, l’opinione pubblica (non solo quella ternana) è convinta che l’attaccante friulano meriterebbe un’altra possibilità in serie A, lui risponde che in massima serie vuole tornarci indossando la maglia rossoverde. La Ternana arriva ancora settima, sfiora lo spareggio con la quart’ultima di serie A, ci va vicinissima e lo manca per appena 4 punti, una delusione incredibile in un’annata che sembrava davvero quella buona. Borgobello sigla 11 reti che lo portano a quota 79 con la maglia rossoverde, diventando così il secondo miglior marcatore della società umbra, dietro solo all’inarrivabile Giuseppe Ostromann che fra il 1938 ed il 1949 ne aveva realizzati ben 125.

Nell’estate del 2004 Massimo Borgobello lascia Terni, chiuderà la carriera giocando ancora in serie B con le maglie di Salernitana, Venezia e Triestina, in C con quelle di Monza e Cisco Roma, prima di terminare a Viterbo in serie D nel 2009. Il suo rapporto con Terni e con la Ternana resta però indissolubile, al di là dei successi mancati e di altri idoli che la tifoseria rossoverde ha avuto negli anni, perché quello fra Massimo Borgobello e l’Umbria è stato un amore nato forse per caso, fortificatosi nel tempo e destinato a rimanere uno dei più sentiti e sinceri nella storia del calcio.

di Marco Milan

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