Amarcord: molossi all’attacco, la Nocerina in serie B
Li chiamano molossi perché nel 1928 riuscirono a vincere di misura contro il Napoli, apparendo come belve in lotta, cani che abbaiavano appena gli avversari provavano a catturare il pallone. A Nocera Inferiore chiamano così i calciatori della Nocerina, una squadra che ha ha vissuto gran parte della propria storia nelle categorie inferiori, ma che ha provato anche l’ebrezza di calcare i campi della serie B, come quell’ultima indimenticabile volta nel 2012.
1947-48 e 1978-79. Erano queste le uniche avventure della Nocerina in serie B, culminate entrambe con l’immediata retrocessione e con successive annate condite da difficoltà e delusioni per la tifoseria. Nell’estate del 2010 a tutto pensano a Nocera tranne che alla serie B: la squadra è iscritta alla C2, ma grazie alla defezione di numerose società riesce ad ottenere il ripescaggio in C1, girone B. Il presidente è Giovanni Citarella, l’allenatore Gaetano Auteri, uno che ha la scorza ruvida e l’aria da duro ma che il tecnico lo sa fare benissimo, soprattutto in serie C. Certo, alla promozione non crede nessuno e l’inizio dei rossoneri è pure stentato, ma dopo 5 vittorie consecutive nel mese di ottobre contro Fidelis Andria, Atletico Roma, Cosenza, Ternana e Taranto, la squadra campana si issa al comando della classifica e rimpingua il suo vantaggio sulle inseguitrici fra novembre e gennaio quando i successi di fila diventano 6 (battute nell’ordine Foggia, Foligno, Gela, Lanciano, Pisa e Cavese) e i molossi si laureano pure campioni d’inverno. Ora la città ci crede, il sogno sembra possibile, la Nocerina non si ferma e ottiene il ritorno in serie B dopo 32 anni il 23 aprile 2011 grazie all’1-0 ottenuto a Foggia con ancora ben 4 giornate da disputare.
La festa è incredibile a Nocera Inferiore, è arrivata una promozione inattesa ma meritatissima, nessuno ci credeva, ora tutti saltano, ballano e festeggiano, dimenticando in un colpo solo le delusioni e i bocconi amari inghiottiti negli ultimi 30 anni. Auteri è l’artefice della promozione, ma anche il bomber Luigi Castaldo (che in carriera ha giocato e giocherà solamente in squadre campane) coi suoi 10 centri non è stato da meno. In estate la società non modifica di molto l’organico, conferma Auteri e il blocco squadra, aggiunge appena qualche ritocco come il centravanti Plasmati, abile soprattutto nel gioco aereo. L’avvio di stagione trasmette fiducia alla gente di Nocera: i rossoneri superano il primo turno di Coppa Italia eliminando il Foggia, poi nel secondo turno vanno a Marassi col Genoa e tengono la partita sul 3-3 fino al 90′ quando un gol dell’ex milanista Kaladze evita i supplementari ma non i complimenti per una Nocerina gagliarda e battagliera, come verrà definita il giorno seguente dai giornali. Tutti, però, aspettano l’esordio in campionato, il ritorno in serie B dopo oltre trent’anni, la città freme, la prima giornata si giocherà in trasferta e in molti ci sono rimasti male perché avrebbero voluto giocare subito in casa allo stadio San Francesco che sarà pure piccolo ma che da un anno ribolle di passione come fosse il Maracanà.
Il 27 agosto 2011 la Nocerina scende in campo a Modena contro il Sassuolo e lascia un’altra volta un’ottima impressione: il gol iniziale lo segna Di Maio per i campani, poi il Sassuolo (più esperto nonostante il nome non altisonante) ribalta la gara e vince 3-1. Pazienza, del resto tutti a Nocera sanno che sarà un anno di sofferenza e che la salvezza non sarà affatto semplice da raggiungere. Alla seconda giornata ecco il primo punto, 1-1 nel debutto casalingo contro il Brescia (rete di Castaldo), poi nel terzo turno arriva anche la prima vittoria, 2-0 a Livorno, firmato dai gol di Farias e Castaldo nel secondo tempo. E’ un avvio incoraggiante, la Nocerina ogni tanto inciampa, perde in casa contro Ascoli e Torino, ma vince a Cittadella, perde a Gubbio, sfiora il successo a Verona dove è rimontata nel finale, poi il 29 ottobre gioca forse la più bella partita dell’anno travolgendo al San Francesco per 4-2 la Sampdoria che è la favorita del torneo ma che viene annichilita da quelli che sembrano veramente dei molossi. Sembra un paradosso, ma dopo quella strabiliante vittoria alla Nocerina si spegne qualcosa e la squadra di Auteri va in crisi di gioco e di risultati, anche se continua a segnare a raffica mantenendo uno dei reparti avanzati migliori del campionato, subendo però anche tantissimi gol.
La Nocerina perde 4 delle successive 5 partite contro Empoli, Grosseto, Reggina e Varese (dove passa dall’iniziale 2-0 al disastroso 2-4 finale), pareggiando solamente in casa col Vicenza dove subisce un’altra rimonta da 2-0 a 2-2. Il girone d’andata finisce malissimo per i rossoneri, battuti al San Francesco per 4-2 dal Pescara e penultimi in classifica a metà torneo con 16 punti all’attivo e solamente 3 vittorie. La panchina di Auteri, che già scricchiolava da un po’, cede e il tecnico viene esonerato per far posto a Salvatore Campilongo che esordisce il 13 gennaio con la sconfitta casalinga di misura contro il Sassuolo, maturata, come spesso già accaduto, nel finale di partita. La Nocerina perde poi a Brescia, la società fa dietrofront, caccia Campilongo, il direttore sportivo Pastore e richiama Auteri. La mossa sembra dare qualche frutto, la Nocerina pare rifarsi una settimana dopo contro il Livorno, ma un’altra rimonta a dieci minuti dalla fine regala solamente un punto ai campani, a secco di vittorie da ormai quasi 4 mesi. Dal calciomercato arriva il talentuoso fantasista peruviano Roberto Merino che dovrà regalare estro, gol e assist per gli attaccanti che comunque il loro dovere lo continuano a fare.
Il 3 marzo 2012, la Nocerina perde ancora l’occasione di avvicinarsi alla zona salvezza: nel derby di Castellammare di Stabia va infatti in vantaggio di due gol dopo mezz’ora (doppietta di Negro), ma negli ultimi venti minuti di partita subisce l’ennesima rimonta, la gara finisce 2-2 e in tasca arriva solamente un punto. Il tanto sospirato ritorno al successo arriva nel turno successivo quando al San Francesco cade il Gubbio in un vero e proprio spareggio fra disperati: segna Negro al 33′, pareggiano gli umbri con lo svedese Lofquist al 75′, sembra l’ennesima beffa, ma in pieno recupero ecco il gol di Merino che consegna ai rossoneri una vittoria che vale tanta speranza e tanto morale. Dopo il ko di Modena arriva il 3-1 casalingo sul Verona e dopo la sconfitta di Genova con la Sampdoria i campani battono l’Empoli in una gara epica con vantaggio iniziale dei toscani e rimonta della Nocerina all’85’ col pareggio di Di Maio e al 94′ con un’altra rete di Merino. Sono vittorie importantissime, la classifica è ancora brutta ma le possibilità di agganciare almeno i playout esistono e l’impressione è che la squadra si sia finalmente sbloccata, almeno in casa dove ha iniziato a ingranare e a vincere.
Il 14 aprile i rossoneri vincono anche in trasferta e conquistano così perfino due successi consecutivi espugnando per 2-1 lo Zecchini di Grosseto grazie alla doppietta di Laverone. Sembra tutto pronto per la rimonta salvezza e invece nel turno successivo i campani cadono clamorosamente in casa perdendo 4-0 contro la Reggina; è la fine del sogno e a nulla valgono il successo in trasferta col Vicenza e quelli in casa contro AlbinoLeffe e Padova, poiché i ko di Varese e Crotone condannano definitivamente i rossoneri alla serie C col terz’ultimo posto in classifica e l’impossibilità di ottenere in estate il ripescaggio dopo lo scoppio del calcioscommesse e la retrocessione del Lecce in serie C che spalancherà le porte della riammissione in B al Vicenza quart’ultimo fra i cadetti. La Nocerina torna in serie C con 40 punti (terz’ultima posizione come nella precedente avventura del 1978-79) e ben 52 gol segnati, uno soltanto in meno della Sampdoria che sarà promossa in A dopo i playoff. Le 71 reti incassate (peggior difesa del campionato) e l’incredibile astinenza di vittorie dall’autunno alla primavera hanno condizionato irrimediabilmente una squadra che sembrava in grado di lottare con le rivali per la salvezza.
L’ultima partita giocata dalla Nocerina in serie B è datata 26 maggio 2012, sconfitta per 1-0 a Pescara, dopodiché per i campani si sono spalancate le porte dell’inferno e dopo i playoff persi col Latina l’anno successivo, ecco l’esclusione dalla serie C dopo il derby farsa di Salerno in cui 5 calciatori fingono di farsi male per sfuggire alle minacce subite in settimana dai tifosi e dopo l’arresto del presidente Citarella. Quindi la ripartenza dall’Eccellenza e la stabilizzazione in serie D con i propositi di tornare tra i professionisti e tornare ai fasti di un tempo quando al San Francesco scendevano in campo 11 molossi con la maglia rossonera.
di Marco Milan
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