Amarcord: Tonino Sorrentino, dalla doppietta in Coppa Uefa all’incredibile ritiro
E’ difficile raccontare e commentare una carriera breve ma intensa, promettente ma presto interrotta, soprattutto perché l’addio è stato ancor più particolare e quasi improvviso. Parliamo di Tonino Sorrentino, attaccante avellinese che nella prima metà degli anni duemila si candidava per poter diventare uno dei migliori talenti del calcio italiano.
Tonino Sorrentino nasce a Melito Irpino, un paesello di duemila anime nella provincia di Avellino, il 12 marzo 1985. E’ alto, atletico, ama lo sport, la vita di paese gli va stretta e allora inizia a giocare a pallone coi pochi coetanei del posto, spesso se ne va nei paesi limitrofi ed ogni volta viene accettato ed accolto dai gruppi di ragazzini perché col pallone ci sa fare. All’età di 11 anni si trasferisce a Parma, sa che qualcuno ha fatto il suo nome alla dirigenza emiliana e il Parma lo accoglie nel proprio settore giovanile, lo fa studiare, lo fa crescere e intanto lo forma come calciatore, mentre nel frattempo lo squadrone gialloblu fa incetta di coppe in Italia e in Europa, col piccolo Sorrentino a sognare di poterle alzare anche lui un giorno.
Il giovane attaccante è bravo, gli allenatori delle giovanili lo apprezzano particolarmente e sono sicuri che possa avere un grande avvenire davanti a sé. Nell’estate del 2003 il Parma inizia a ridimensionarsi, l’epopea della famiglia Tanzi sta terminando e il crac della Parmalat sta per travolgere anche il club ducale che sarà costretto a cambiare proprietà e a vedere le sue ambizioni crollare dal sogno scudetto alla realtà di salvezze sempre più complicate. Sorrentino viene aggregato alla prima squadra, allenata da Cesare Prandelli. Gli spazi sono pochi, inoltre il Parma disputa un’ottima stagione ed ha in Alberto Gilardino un inatteso goleador nonostante la giovane età del centravanti piemontese. Sorrentino a volte va in panchina e già è felice così.
Il 27 novembre 2003 il Parma ospita al Tardini gli austriaci del Salisburgo per la gara di ritorno del secondo turno di Coppa Uefa, una sorta di formalità per gli emiliani che in trasferta hanno stravinto l’andata per 4-0. Prandelli sceglie una massiccia rotazione per la partita, gioca anche Sorrentino a cui sembra di toccare il cielo con un dito; dopo 7 minuti il Parma vince già 2-0, al 45′ arriva anche la terza rete, ormai la ripresa ha senso solo per le statistiche e per omologare il risultato. Ma c’è ancora qualcosa da vedere al Tardini, quella sera: c’è la doppietta dell’esordiente Tonino Sorrentino che al 47′ segna il 4-0 e all’87’ addirittura la sua seconda rete che vale il 5-0 conclusivo ed una serata da incorniciare per lui. Resterà la più bella della sua carriera.
Gli spazi rimangono comunque ridottissimi a Parma nonostante quella doppietta da record ad appena 18 anni, così a gennaio del 2004 Sorrentino viene girato in prestito in serie B all’Avellino, potendo tornare nella sua terra. Ma il campionato degli irpini è complicato, nonostante un tecnico esperto come Zdenek Zeman, infatti, i biancoverdi non si tirano mai fuori dalle ultime posizioni della classifica e a fine stagione retrocedono in C1. Sorrentino, però, in qualche modo prova a salvare il salvabile, segna 3 reti in 16 partite e fa il possibile integrandosi bene con l’altro attaccante della squadra, il bielorusso Kutuzov, e destando ottima impressione a Zeman. Terminato il prestito, la punta torna a Parma ed esordisce in serie A nel campionato 2004-05, chiuso dai gialloblu con una soffertissima salvezza dopo lo spareggio vinto contro il Bologna.
Sorrentino trova anche il suo primo gol nella massima serie il 2 febbraio 2005 nella sconfitta del Parma per 3-1 proprio in casa del Bologna. Nel frattempo prosegue la sua trafila nelle rappresentati della Nazionale, segnando 6 reti in 12 partite con la maglia dell’Under 19. Da qui in avanti, però, la carriera di Sorrentino subisce un rallentamento: un anno in serie B a Catanzaro, un’altra retrocessione abbastanza mesta con 12 presenze e nessun gol, poi l’ottima esperienza a Grosseto con promozione (la prima per i toscani) in serie B al termine della stagione 2006-07 con 4 reti in 24 presenze, quindi gioca ancora in serie C con le maglie di Perugia e Cavese, prima del trasferimento nel 2010 a Bolzano con il SudTirol che milita in C2. Qui iniziano i problemi fisici, prima un tormento alla schiena che dura 6 mesi, poi stop non gravi ma antipatici: Sorrentino si ferma per un mese, rientra e immediatamente patisce un altro guaio che lo tiene ai box per un altro mese.
Poi, nel 2011, il particolare incidente mentre è alla guida di un quad e che gli blocca quasi completamente il gomito. Sorrentino è senza mobilità, lo visitano specialisti, lo operano ma il dolore rimane. Passa un anno a tentare riabilitazioni, terapie, il SuTirol invia medici in giro per l’Europa nel tentativo di riportarlo al calcio, ma il 14 luglio 2012, ad appena 27 anni, Tonino Sorrentino annuncia sul suo profilo Facebook il ritiro dall’attività agonistica, risultando non più idoneo per gli sport da contatto professionistici, anche se la mobilità del gomito e del braccio stavano lentamente ma progressivamente tornando alla normalità. L’attaccante irpino saluta il calcio giocato con 2 reti in Coppa Uefa, una in serie A e la promozione dalla C1 alla B con il Grosseto. Troppo poco per non avere rimpianti, abbastanza per essere ricordato come meteora sfortunata.
Tonino Sorrentino ha tenuto per diverso tempo alcune protesi all’interno del braccio per avere i movimenti più facilitati, poi è finalmente tornato ad una vita del tutto regolare, ricordando quel passato così lontano ma allo stesso tempo non ancora sbiadito, quei sogni da cui è stato costretto a risvegliarsi troppo presto ma che, tuttavia, lo rendono soddisfatto ugualmente.
di Marco Milan