Serie A. Pareggio tra Inter e Juve. Il Napoli è primo, il Genoa si prende il derby. Bufera Fiorentina
di Cristiano Checchi
È stata come ormai da abitudine una giornata frammentata la terza di Serie A. Si è iniziato a giocare sabato e si finirà stasera con il match del “lunedì notte” di scuola inglese tra Parma e Roma. Ma procediamo con ordine.
Il via sabato sera è stato di quelli con il botto. La scala del calcio ha ospitato la sfida tra Inter e Juventus. Alla fine nessun vincitore e nessun vinto, Inter e Juve si sono temute, rispettate e affrontate a viso aperto. L’Inter mostra decisamente ben altra quadratura rispetto a quella dello scorso anno, ma che non è bastata a chiudere il match contro i bianconeri. La Juve è invece più o meno sempre la solita, anche se ogni tanto manca di quella cattiveria che l’ha contraddistinta in questi due anni, non a caso la rete di Icardi è arrivata da una palla stupidamente persa da Chiellini. Le reti sono state un autentico botta e risposta: Icardi (primo gol interista ma terzo alla Juve) su assist di Alvarez, neanche sessanta secondi e il solito Arturo Vidal ha battuto Handanovic. Da dopo il vantaggio dell’Inter però la Juventus ha mostrato tutta la sua superiorità tecnica, non riuscendo per sfortuna e bravura dell’estremo interista il gol della Inutili i tentativi di Tevez, Vidal e Isla. Alla fine tra Mazzarri e Conte tutte e due hanno da che sorridere.
Il ricchissimo sabato sera ha regalato poi il primato al Napoli di Benitez. Lo spagnolo ha sete di vendetta nel campionato italiano e i suoi sembrano pronti ad accontentarlo. Il turnover contro la buona Atalanta di Colantuono non stava funzionando, così ecco che Rafa ha fatto entrare in campo Hamsik e Callejon. I gol non sono tardati ad arrivare: il primo di Higuain al San Paolo e il terzo in tre partite per lo spagnolo ex Real Madrid. Il Napoli sarà protagonista certa di questo campionato e ha tutto per poter lottare fino alla fine, modo migliore per affrontare il debutto in Champions proprio non c’era.
Il terzo incontro del ricco sabato è stato quello andato in scena all’Olimpico di Torino, dove il Toro di Ventura ha letteralmente buttato al vento 3 punti più che meritati. Il ritorno di Kaka e la prima del brasiliano con Balotelli, tutto cancellato dalla bellissima partita del Torino che fino al minuto 87 conduceva per 2 a 0. Tutto frutto delle belle reti di D’Ambrosio e di Cerci. Poi il black out: prima Muntari trova un gol più che rocambolesco facendo partire da fuori area un tiretto che si è infilato piano piano nella porta lasciata libera dall’uscita di Padelli, che aveva rinviato in uscita proprio sui piedi del numero 4 del Milan. Poi il rigore delle polemiche. Pasquale stende con troppa irruenza Poli, il rigore è netto. Il Toro però protesta perché era pronto il cambio per Larrondo steso a terra ormai da qualche minuto, la rimessa in gioco rapidissima del Milan però ha impedito il cambio. L’arbitro ha lasciato correre, poi il regalo di Pasquale e la trasformazione sicura dell’infallibile Balotelli (21 su 21 in carriera). Allegri non ha visto il rigore ed è scappato via, la sconfitta è sfatata ma è evidente che qualcosa non va, Ventura è invece rientrato negli spogliatoio ancora incredulo.
Domenica – Non sono mancate le emozioni e le polemiche neanche domenica. Alle 12 e 30 al Franchi c’è stato il pacchetto completo: bel gioco tra Fiorentina e Cagliari e polemiche per il rigore non dato a Rossi al 90’. Partiamo dalla fine: il rigore ci può stare, oltre al danno al beffa, Pizarro protesta e De Marco lo espelle e Montella nel faccia a faccia con il direttore di gara è una vera e propria furia. La rabbia e la frustrazione per viola però non derivano solo dal rigore, la Fiorentina trema infatti per Mario Gomez. La punta tedesca rischia uno stop di tre mesi per quello che sembra essere un trauma distorsivo al ginocchio destro con lesione parziale del legamento collaterale mediale. Non un periodo fortunato per Montella, che pure era passato in vantaggio con Borja Valero ma in una giornata così nera il gol del pareggio cagliaritano non poteva che arrivare al 88’, come a dire “piove sul bagnato”.
Si sta invece riprendendo la Lazio di Petkovic. I biancocelesti liquidano senza problemi la pratica Chievo in attesa di giocarsi il derby di domenica prossima. Tutto nel primo tempo: Candreva, Cavanda e Lulic. Nonostante le polemiche e la contestazione per il povero mercato di Lotito la squadra alla fine sta rispondendo sul campo, per la gioia del tecnico che, come aveva predicato calma dopo la vittoria in Coppa Italia, allo stesso modo non condivideva lo scetticismo scaturito da due sconfitte, seppure pesanti, contro la corazzata Juventus. Poca cosa il nuovo Chievo di Sannino che resta fermo a 1 punto.
Ancora un po’ ingolfata la macchina bianconera dell’Udinese. Gli uomini di Guidolin, infatti, non sono riusciti a battere il Bologna al Friuli. I rossoblù anzi sono passati in vantaggio con un gioiello di rara bellezza del solito Diamanti, mentre per l’Udinese Di Natale ha festeggiato la trecentesima in A con il gol del pareggio. Il Bologna ancora no riesce a vincere e si porta così a 2 punti, mentre l’Udinese sale a 4. Sembrava destinata a fare pochissimi punti i Livorno, che contro la Roma nella prima si era mostrata ben poca cosa, invece gli uomini di Nicola dopo a aver sconfitto il Sassuolo nel derby delle neopromesse si sono ripetuti al Picchi battendo il Catania lontano parente di quello dello scorso anno. Gli uomini di Maran incassano la doppietta diPaulinho e continuano ad avere problemi nel segnare, anche se prima l’interessantissimo Bardi e poi i legni hanno impedito a Bergessio di trovare la via del gol. Il Livorno vola così a 6 punti lasciando il Catania ultimo a 0, in compagnia proprio del Sassuolo. Gli uomini di Di Francesco mostrano buone trame di gioco, ma ancora non riescono a far punti, ed è grave visto che i verde nero hanno perso anche l’altra sfida con una neopromossa. Il Verona di Mandorlini continua infatti a vincere in casa: le reti di Martinho e di Romulohanno bissato quelle di Toni nella prima contro il Milan.
Derby della lanterna – In chiusura lo spettacolo del derby di Genova, con entrambe le squadre che erano ancora a secco di vittorie. A fare lo show però sono stati solamente gli uomini di Liverani, che hanno praticamente dominato dal primo all’ultimo minuto. Ad aprire le marcature l’uomo che non ti aspetti, Antonini(debutto con il Genoa), con il gesto tecnico che non ti aspetti: girata al volo su cross di Biondini, un gol alla Gila per intenderci. Il raddoppio è stato di un altro debuttante con la maglia del grifone, l’arciere Calaio che da punta vera ha girato alle spalle di Da Costa (insufficiente la sua prova) il cross di Vrsaljko. A chiudere i conti ci ha pensato Lodi con una punizione bella, sì, ma pure sempre sul palo di un Da Costa ancora in ritardo. Liverani salva la panchina e lancia finalmente il suo Genoa mentre gli uomini di Delio Rossirestano invece fermi a un punto.