Grazie Kobe Bryant: gli ultimi istanti di una leggenda
E’ passato qualche giorno ormai dal ritiro di Kobe Bryant, tutti hanno scritto e parlato della sua lunga carriera, dei 5 titoli NBA, delle 2 Olimpiadi vinte, del passato in Italia nelle giovanili di Reggio Calabria, Pistoia e Reggio Emilia al seguito del padre, anche lui cestista Joe Bryant, della scelta di non frequentare l’università e di passare direttamente all’NBA dopo il liceo, della decisione degli Hornets di selezionarlo al draft per cederlo immediatamente ai Lakers senza neanche mai farlo scende in campo in Nord Carolina.
Proprio per questo l’articolo che state leggendo si focalizzerà più sugli ultimi attimi in campo di Kobe. Già ad inizio anno aveva annunciato al mondo intero la sua scelta di ritirarsi a fine stagione. Così era partito il conto alla rovescia di tutti i tifosi del mondo che sarebbe culminato la notte tra il 13 ed il 14 Aprile ore italiane, ultima apparizione del 24 in maglia gialloviola nella sua arena, lo Staples Center, avversari gli Utah Jazz, in corsa per un posto ai playoffs, con i padroni di casa invece ultimi nella classifica ad Ovest.
Oltreoceano però sanno come si organizza un addio ad una leggenda e così si spengono le luci e sul maxi schermo appaiono immagini di Bryant in azione, sue parole e discorsi di chi con lui ha giocato e di chi lo ha affrontato. Ma andiamo per gradi, il primo a parlare è Shaquille O’Neal, tante vittorie insieme per i due poi qualcosa si spezza, Bryant dà l’out out alla società o me o lui e Phil Jackson (l’allenatore) e così dopo una finale persa contro i Detroit Pistons si spezza la coppia che aveva portato 3 anelli a Los Angeles sponda Lakers. “Kobe amico mio ben venuto nella nostra nuova vita (anche lui ritirato ndr)” queste le sue parole: “E’ stato bello giocare con te è stato bello giocare contro di te, sei il più grande Lakers della storia.”
Un investitura da parte di un altro grandissimo. Poi appare Derek Fisher ieri giocatore (campione sempre con Kobe in campo), oggi commentatore: “E’ stato un onore esserti compagno ed amico, Dio ti benedica.” E la faccia di Bryant inizia a lasciar trapelare qualche emozione, mentre sullo schermo passano sue giocate. Poi è il momento degli avversari, Durant avversario in campo alleato con la nazionale americana, così come Wade: “Grazie per essere stato un traguardo da raggiungere in questi 20 anni.” Dirk Nowitzki, il tedesco si congratula e strappa un sorriso a Bryant, sappiamo di come lui apprezzi i giocatori europei vincenti senza essere forzatamente sopra le righe, un po’ come è stato lui che spesso veniva criticato quando in campo aperto invece che schiacciare a canestro come voleva il pubblico, appoggiava dolcemente il pallone nella retina.
Coach Gregg Popovich, altro grande avversario: “Kobe ti sei ritirato nella maniera giusta, ti sei ritirato alla tua maniera.” Poi Kevin Garnett, Carmelo Anthony: “Fratellino ti voglio tanto bene, mi mancherai e ci mancherai.” Il talento del momento Steph Curry che contemporaneamente con la sua squadra otteneva il record ogni epoca di vittorie in stagione regolare: “Hai cambiato la palla canestro, da quando ci sei tu il mondo del basket è un posto migliore.” Per finire con il grande avversario degli ultimi anni LeBron James, spesso si è scritto di un loro dualismo e di come non si amassero, ma le parole del ragazzo dell’Ohio sono al miele per una persona sempre rispettata in campo: “Sai cosa Kobe? Voglio solo dirti grazie per tutto quello che hai fatto. Una volta entrato nella lega ho sempre cercato di emularti e di raggiungere il tuo livello. Non ho altro che amore per te e per la tua bellissima famiglia.”
A questo punto la regia invia le immagini degli ultimi istanti dei titoli vinti, il pubblico è letteralmente in visibilio, sullo schermo appare il suo ultimo grande compagno, anche con lui spesso e volentieri i rapporti sono stati burrascosi, tanto da costringere Pau Gasol ad andarsene, il catalano prende la parola ed omaggia il suo ex capitano: “Fratello mio voglio congratularmi con te hai avuto un’incredibile carriera, sono così orgoglioso di te, abbiamo raggiunto grandissimi successi insieme sarai mio amico per il resto della vita.” Lo Staples Center esplode, Kobe inizia a ridere, un riappacificamento pubblico tra i due. Ancora compagni alla parola, Lamar Odom, poi il coach amato ed odiato Phil Jackson ed infine il fan numero 1 dei Lakers, Jack Nicholson, sempre in prima fila per le partite dei gialloviola: “Kobe ora che ti ritiri, penso dovrei ritirarmi con te, ma non sono sicuro di riuscir a non vedere più questa squadra. E’ stato un piacere averti ammirato e spero tu ti sia divertito almeno la metà di quanto ci siamo divertiti io e la mia famiglia. Sei stato una grande ispirazione per tutti noi LA ti ama.”
Fine delle immagini, lo show se lo prende Bryant, si alza in piedi e va ad abbracciare il giocatore che lo ha ispirato Magic Johnson, i due parlano, nessuno sa cosa Johnson abbia da dirgli, mi piace immaginare sia un investitura, con Magic che gli dice: “Fino ad oggi io ero il più grande Lakers non in attività e tu il più grande in attività, ora io sono il secondo tra i ritirati.” In sottofondo musica dei Fall Out Boy , il testo recita chiaramente: “Remember me for centuries” (ricordami nei secoli).
Kobe applaude il pubblico, batte la mano sul cuore, indica la sua tifoseria, gli viene consegnato un microfono: “Ragazzi non posso credere a quanto siano passati veloci questi 20 anni. Siamo sempre stati uniti nelle stagioni positive e negative, sono sempre stato stato un fan dei Lakers, sempre. Da bambino sapevo ogni statistica di tutti i giocatori. 20 anni qui sono un sogno che si realizza. Più dei titoli sono orgoglioso degli anni in cui tutto andava male, ma voi c’eravate. Grazie per il vostro supporto, grazie per avermi motivato, ispirato.” Poi un sorriso si disegna sulla sua faccia: “E’ strano, per tutta la carriera mi è stato detto di passare la palla perché la passavo poco e tiravo troppo, questa sera sembrava che tutti mi dicevate: non passarla tira ancora.” Poi torna serio: “E’ stato tutto incredibilmente bello, non posso credere che sia finito, GRAZIE!!! Sarete sempre nel mio cuore. Non ho parole per descrivere quello che provo per voi. Vi amo, voglio ringraziare anche mia moglie e le mie figlie e scusarmi per le mie assenze. Cos’altro posso dire? Mamba out “.
E’ difficile descrivere per un fan dell’NBA degli ultimi 20 anni cosa possa significare questo momento, Bryant è stato un pò l’eroe di tutti, ma non in America, nel mondo, al campetto, giocando ai video giochi chiunque almeno una volta si è sentito nei suoi panni, non vederlo in campo la prossima stagione sarà come il primo Natale dopo la scoperta che Babbo Natale non esiste, bello, ma senza quelle emozioni che sono i bambini sanno provare.
La NBA perde un gran giocatore, uomo e personaggio, ma il tempo va avanti e vedere lui accettare in questa maniera un ritiro con il sorriso stampato in faccia e vedere i Lakers organizzare così bene questo momento non lascia rimpianti e mi porta a scrivere solo una parola, quella che lui spesso nel discorso di encomio ha pronunciato verso i suoi fans e che mi piace pensare fosse indirizzata non solo ai tifosi Lakers, ma a quelli di tutti il mondo: GRAZIE.
di Flavio Sarrocco