Irlanda, Michael Higgins: un poeta come presidente
di Laura Guadalupi
“Il Presidente che ci renderà orgogliosi”. Questo lo slogan elettorale con cui Michael D. Higgins è divenuto il nono Presidente della Repubblica d’Irlanda.
Settant’anni, laburista, ex Ministro della Cultura. Higgins succede a quattordici anni di presidenza di Mary McAleese con una vittoria tanto schiacciante quanto inattesa.
Oltre un milione di voti. Con un colpo di spugna sono stati spazzati via sondaggi e favoriti, primo fra tutti il candidato che fino a poche settimane prima era dato vincente: la star televisiva Sean Gallagher. L’indipendentista si è dovuto accontentare di arrivare secondo, così come si è aggiudicato solo il terzo posto Martin McGuinness, ex-comandante dell’Ira e attuale vice-primo ministro dell’Ulster.
“Sarò il presidente di tutti”, ha dichiarato il neoeletto, e il suo pensiero va anche a coloro che non hanno votato. Higgins afferma che si impegnerà al massimo per restituire la fiducia dei cittadini nelle istituzioni, e parla della necessità di rispondere in maniera collettiva, cooperativa e sostenibile ai problemi comuni del Paese, quali la disoccupazione e la crisi del mercato immobiliare.
Nato a Limerick, laureato in Lettere e Filosofia, Higgins è anche sociologo e poeta, pacifista e difensore dei diritti umani. A dispetto dello stereotipo di un’Irlanda bigotta e conservatrice, il popolo dell’Isola di Smeraldo ha promosso a capo dello Stato un settantenne tutt’altro che convenzionale, sostenitore del divorzio e amante del rock. Non è un caso che il gruppo irlandese The Saw Doctors gli abbia dedicato la canzone Michalel D. rocking in the dàil contenuta nell’album Play It Again Sham!
Da “uomo di principi” quale si è presentato in campagna elettorale, Higgins è conosciuto anche per essere un apprezzato documentarista e uno strenuo difensore della lingua irlandese, tanto che quando era ministro della Cultura ha fondato un nuovo canale televisivo per la promozione del gaelico.