Finita l’epopea di Bankitalia: Ignazio Visco nuovo governatore
di Chiara Baldi
Si è conclusa dopo quattro mesi l’ “epopea di Bankitalia” per la nomina del nuovo governatore: giovedì sera dopo le 20, infatti, l’Italia ha saputo il nome dell’uomo che vigilerà sulle banche di tutto il Paese. Si tratta di Ignazio Visco, sessantaduenne napoletano già Chief Economist e direttore dell’Economics Department dell’Ocse. A darne l’annuncio è stato il Premier Silvio Berlusconi dopo un vertice con il Ministro delle Riforme per il Federalismo Umberto Bossi e il Ministro dell’Economia Giulio Tremonti. Fondamentale per la scelta di Visco è stato anche il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, che ha invitato a «trovare la quadra».
Una designazione, quella di Visco, che ha accontentato tutti: la tecnostruttura di Palazzo Koch, il Presidente Napolitano, il Premier Berlusconi e anche il Ministro Tremonti. Ma la nomina di Visco ha accontentato e rasserenato gli animi di tutti gli italiani, tanto che venerdì mattina tutti i quotidiani nazionali salutavano euforicamente il nuovo governatore.
In effetti, la scelta sembra proprio essere la migliore in assoluto, per diversi motivi. Visco ha infatti sgominato gli altri candidati (Bini Smaghi, Grilli, Monti e Siniscalco) solo grazie alla propria attività, al proprio curriculum vitae e alla propria preparazione, a cui si aggiungono buona cultura e sobrietà di costume e gesta.
La sua elezione è da vedere di buon occhio non solo per la persona in sé (motivazione indubbiamente fondamentale), ma è apparsa a tutti una scelta di buon senso perché per una volta il Governo ha rotto lo schema del “tu fai un piacere a me e io ne faccio uno a te”: la questione Bini Smaghi-Bce-Berlusconi-Sarkozy si poggiava infatti proprio su questo principio (http://www.mediapolitika.com/wordpress/archives/14152), così come sembrava la classica “pressione all’italiana” il sostegno che Tremonti aveva dato al fidato Grilli.
Il neogovernatore Visco, invece, non era il candidato di nessuno e questo suona strano in un Paese in cui le raccomandazioni molto spesso contano più dei meriti e delle capacità. Eppure stavolta è stato possibile cambiare le cose e designare il migliore, quello senza spinte.
Ma la sua elezione, che verrà ufficializzata lunedì, è importante anche perché segna, seppur lievemente, il lento declino di Berlusconi, i cui desideri sembrano non poter essere più realizzati. I suoi dictat (come è successo in passato con alcune vergognose leggi ad personam) non vengono più tradotti a fatti in nome di un ritrovato “senso civico e bene comune”, che in Italia è stato troppo spesso calpestato. Berlusconi avrebbe “dovuto” a dare a Bini Smaghi la direzione di Bankitalia per “la bella figura” che quest’ultimo gli ha fatto fare con Sarkozy lasciando ilboard della Bce e se ciò fosse successo nessuno si sarebbe stupito: anzi, molti pensavano che era inevitabile, e già si preparavano a salutare il banchiere fiorentino come nuovo Governatore di via Nazionale. Per fortuna però non è andata così, l’inquilino di Palazzo Grazioli non ha potuto ricambiare il favore a Bini Smaghi (che ora comunque si aspetta la nomina di vicedirettore) e da lunedì l’Italia avrà al vertice di Bankitalia una persona fuori dai soliti schemi clientelistici.
A Berlusconi, che comunque si dice soddisfatto per la scelta di Visco, non resta che prendere atto del fatto che ormai ha sempre meno potere e che il tramonto politico è, invece, sempre più vicino.