Calcio, ecco tutto quello che potrebbe cambiare
Il 26 Febbraio di quest’anno è stato eletto come presidente della FIFA Gianni Infantino, l’Italo-svizzero da anni braccio destro di Michael Platini nell’esecutivo dell’UEFA ha da subito deciso di dare una ventata di modernità allo sport più seguito del mondo. Seguendo le ultime decisioni di Blatter per la prima volta l’organismo internazionale che regola il calcio ha aperto alla sperimentazione della così detta “moviola in campo”, dopo che da un anno circa nei più grandi campionati mondiali (Serie A e Premier League per esempio) si è iniziata ad adottare la tecnologia della Goal Line Technology. Ma non ci sono solo cambi in termini regolamentari, Gianni Infantino vuole rivoluzionare almeno tre competizioni, rendendo praticamente inesistenti le pause estive dal calcio. In questo articolo proverò a far chiarezza dando un mio parere su quello che potremmo vedere tra qualche anno:
FIFA World Cup – Partiamo dal mondiale, una festa che si presenta ogni 4 anni a cui tutti i più blasonati calciatori vogliono partecipare. E’ ovvio che in questo momento c’è un certo squilibrio nella designazione dei posti al mondiale, dati alla mano all’UEFA è concessa la qualificazione di 13 squadre sulle 54 che partecipano alla fase preliminare. Per il Sud America ci sono 4 posti e mezzo in Russia e solo 10 squadre partecipano alla qualificazione. Per il Nord America i posti sono 3 e mezzo con 35 squadre in fase di qualificazione, ma le nazionali più penalizzate sono quelle africane e quelle asiatiche, dal continente nero voleranno in Russia solo 5 squadre a fronte delle 54 che partecipano alle qualificazioni (il continente con più nazionali) e l’AFC ha a disposizione 4,5 posti da attribuire alle migliori tra le 46 squadre asiatiche. Rimane fanalino di coda la federazione OFC (dell’Oceania) con solo mezzo posto da dividere in un 11 nazionali. Per quanto riguarda i mezzi posti essi si assegnano dopo lo svolgimento di alcuni playoff intercontinentali, così mentre in Europa si disputeranno i playoffs tra le migliori seconde dei giorni (evenienza probabile anche per l’Italia a causa della presenza nello stesso gruppo di qualificazione della Spagna o viceversa), la quinta squadra qualificata in Sud America dovrà vedersela con la migliore dell’Oceania e la quarta del girone Nord Americano con la quinta Asiatica. L’idea di Infantino è che non bastino più le sedie per questa grande festa e che sia necessario quindi cambiare la sala da ballo e trovarne una più grande. Questa che molti vedono come una mira espansionistica del presidente FIFA in realtà è una scelta che segue gli sviluppi di questo sport. Comunque è sempre stato così se pensiamo che dopo la prima edizione (a 13 squadre) il torneo già nella seconda salì di numero arrivando a 16, mantenendo questo numero fino al 1982 quando il presidente Joao Havelange aumentò il numero a 24 squadre, il totale delle partecipanti salì nuovamente a Francia 98 mondiale in cui Sepp Blatter portò a 32 le invitate alla festa. Dopo 20 anni con questo formato Infantino appena eletto presidente ha iniziato a studiare una World Cup a 40 squadre, la matematica però sembra nemica di questo numero, infatti ci sarebbero problemi sia a mantenere il format con 8 giorni aggiungendo una squadra in più in ognuno di essi, sia mantenendo i gironi con 4 squadre ed andandone a formare quindi 10, infatti nel primo caso una nazionale sarebbe costretta ad un turno di riposo, creando degli squilibri nelle sfide, nel secondo non sarebbe più garantito il passaggio del turno alle prime due di ogni girone, ma solo alle prime ed ad alcune seconde. L’aumento del numero allora diventa ancora più importante nella testa del presidente FIFA, mondiale a 48 squadre con il format che rimarrà uguale (8 gironi da 4 squadre), ma che si arricchirà di un turno preliminare, 16 squadre infatti dalle qualificazioni continentali strapperanno il biglietto per i gironi, mentre le altre 32 giocheranno un turno di spareggio iniziando prima la lor avventura mondiale recandosi nel paese ospitante e disputando una gara unica che porterà alla qualificazione ai gironi a 16 squadre. Personalmente non mi sento di bocciare questa idea, ritengo infatti che aumentare i posti potrebbe portare nel gota del calcio nuove nazionali e permetterebbe ad alcune grandi grazie a posti in più, di affrontare più serenamente le qualificazioni mondiali. Inoltre i recenti europei ci hanno insegnato come anche una squadra ripescata possa poi vincere il torneo.
FIFA Club World Cup – Se da una parte Infantino strizza un’occhio alle nazionali, dall’altra ai club. E’ infatti evidente che i maggiori club europei avrebbero interesse ad ottenere un torneo simile ad una super lega europea, il presidente FIFA vuole addirittura concedergli la possibilità di ottenere un super torneo mondiale. L’idea è quella di creare un torneo estivo con 24 o addirittura 32 squadre, almeno 8 dal continente europeo e lo stesso numero da quello Sud Americano, 6 o 8 gironi da 4 squadre ed evento che si potrebbe svolgere ogni 4 anni (con la soppressione della Confederations Cup) o addirittura ogni 2. In questo caso non sono convinto che sia l’idea migliore, la Confederations Cup ha avuto difficoltà a decollare a livello di appeal, ma è un buon test per il paese che organizzerà i mondiali, un torneo di club dopo una lunga stagione con squadre impegnate in campionati impegnativi ed in competizioni continentali, presumibilmente fino a Maggio poiché si qualificherebbero al mondiale per club le vincitrici delle competizioni internazionali o le migliori piazzate nei ranking rischierebbe di trasformare la manifestazione in un torneo simile a quelli amichevoli, mi sembra invece migliore la formula snella con le squadre impegnate al massimo in 3 partite e la Confederations Cup come torneo in preparazione ai mondiali.
UEFA Nations League – Il papà di questa competizione non è Infantino, ma l’ex presidente UEFA Michael Platini. Con 24 squadre che partecipano agli europei (praticamente la metà di quelle che disputano le qualificazioni). Era ovvio che sarebbe dovuto essere riformato il calendario delle amichevoli, sarà un torneo che si svolgerà con cadenza biennale e che vedrà partecipare tutte le squadre nazionali di calcio affiliate alla UEFA. La prima stagione inizierà l’estate successiva al mondiale di Russia 2018, il vincitore sarà decretato nel giugno del 2019. In questo modo le nazionali europee praticamente non disputeranno mai partite amichevoli. In base al ranking le prime 12 Nazionali saranno assegnate alla Divisione A (suddivisa in 4 gironi da 3 squadre), le successive 12 Nazionali alla Divisione B (anch’essa con 4 gironi da 3 squadre), le successive 15 Nazionali alla Divisione C (composta da 1 girone da 3 squadre e da 3 gironi da 4 squadre), e le restanti 16 Nazionali in Divisione D (formata da 4 gironi da 4 squadre). Ci sarà un sistema con promozioni e retrocessioni le 4 vincitrici dei rispettivi gironi (ad eccezione della Divisione A) verranno promosse nella divisione superiore, mentre le 4 squadre classificatesi all’ultimo posto nei rispettivi gironi (ad eccezione della Divisione D) retrocederanno nella divisione inferiore. Le squadre vincitrici dei 4 gironi della Divisione A si qualificheranno per la Final Four (ossia la fase finale), che verrà disputata ad eliminazione diretta (con semifinali stabilite tramite sorteggio e la finale) nel mese di giugno di un anno dispari, e la vincitrice della finale verrà proclamata campione. Ciascuna divisione del nuovo torneo avrà diritto ad una squadra qualificata a testa per l’europeo questo renderà possibile la qualificazione anche a nazionali di secondo piano. In questo caso l’idea di Platini potrebbe essere interessante, in particolare perché andrebbe ad eliminare le amichevoli, che spesso sono partite che non formano le nazionali e che danno solo fastidio ai club e che in questo modo garantisce sempre sfide tra squadre con posizioni simili nel ranking UEFA. Tuttavia il calendario sarà veramente pieno a questo punto sarà quindi interessante vedere come giocatori e nazionali approcceranno all’unico torneo tra quelli fin ora nominati che effettivamente è stato calendarizzato e non è solo un’idea.
NO alle Olimpiadi – Il calcio alle Olimpiadi per Infantino dovrà essere riformato o più probabilmente soppresso. Oggi effettivamente il format non premia questo sport, la nazionale under 23 non esiste se non per quel mese, le squadre europee portano l’under 21 e le altre l’under 20, i 3 fuori quota non sono quasi mai utilizzati e comunque non sempre sono i 3 più forti giocatori presentabili. Pensiamo all’Argentina di quest’anno, il CT Martino dopo i numerosi no rifilatogli dai club per le convocazioni ha rassegnato le dimissioni, o al caso Ibrahimovic con il campione Svedese che nonostante fosse stato insignito della possibilità di essere il portabandiera del suo paese, che rifiuta perché stanco dopo gli europei. Il calendario effettivamente non aiuta questo torneo, l’anno in cui cade infatti è lo stesso degli europei che si giocano solo due mesi prima, quest’anno è stato anche lo stesso della Copa America del Centenario e le nazionali hanno dovuto bilanciare i loro talenti (il Brasile per esempio ha fatto riposare Neymar a Giugno per averlo pronto e vincente ai Giochi, l’Argentina invece ha convocato tutti i migliori snobbando la rassegna dai cinque cerchi). Ci sono varie teorie intorno a questo torneo, c’è chi vorrebbe fosse sostituito dal futsal, ma è è anche vero che lo sport più seguito al mondo non può non figurare alle Olipiadi. Così se non si possono avere i migliori professionisti sarebbe lecito far svolgere qualificazioni e rassegna iridata ad una nazionale formata da dilettanti, anche se tutto ciò è anacronistico se pensiamo a sport come il basket con il dilettantismo nella competizione finito a Barcellona ’92 quando le super star NBA iniziarono ad essere convocate.
Purtroppo però il calcio segue logiche proprie e quindi ritenendo utopistico con la situazione odierna un torneo con le nazionali che si giocano l’oro con i migliori giocatori possibili, l’Olimpiade potrebbe essere una vetrina per alcuni atleti dilettanti che magari potrebbe fungere da trampolino di lancio per la loro carriera. Per quanto riguarda il futsal andrebbe inserito di suo tra le discipline olimpiche e non come mera sostituzione del calcio.
di Flavio Sarrocco