Scuola, preoccupa la sicurezza degli edifici. Trend positivo per le fonti rinnovabili
di Tiziano Aceti
Scuola e sicurezza due parole che dovrebbero essere considerate come un tutt’uno. Ma a quanto sembra la realtà dei fatti è ben diversa. L’ultimo rapporto di Legambiente fotografa una situazione in emergenza. I dati evidenziano come il 37,6% delle scuole necessita di interventi di manutenzione urgente, il 40% sono prive del certificato di agibilità, il 38,4% si trova in aree a rischio sismico e il 60% non ha il certificato di prevenzione incendi.
Una situazione grave, come sottolineato non molto tempo fa anche dall’XI Rapporto su sicurezza, qualità e comfort degli edifici scolastici (realizzato da Cittadinanzattiva, in collaborazione con la Unione Italiana Lotta alla Distrofia Muscolare) condotta su 165 scuole di 18 regioni e realizzata da 155 cittadini monitori attraverso 446 indicatori, che ha evidenziato le difficoltà in cui versa la scuola italiana.
Sul tema novità arrivano dalla legge di stabilità che a quanto sembra prevede la possibilità di scegliere la destinazione dell’8 per mille alla sicurezza scolastica. In particolare, soldi, che dovrebbero permettere di effettuare interventi di miglioramento, di ristrutturazione, di adeguamento antisismico ed efficienza energetica nonché di messa in sicurezza degli istituti scolastici.
Il dossier di Legambiente, Ecosistema Scuola 2013 (rapporto sulla qualità delle strutture e dei servizi della scuola dell’infanzia, primaria e secondaria di primo grado di 94 capoluoghi di provincia), è stato redatto osservando 5.301 edifici scolastici di competenza dei comuni capoluogo di provincia, di questi circa il 62% è stato costruito prima del 1974. Dai dati si evince anche come soltanto lo 0,6% è stato costruito con criteri di bioedilizia, mentre l’8,8% è stato edificato con criteri antisismici, con una verifica di vulnerabilità sismica effettuata sul 27,3% degli edifici scolastici.
Dati positivi giungono invece dall’ uso delle fonti rinnovabili e dell’efficienza energetica: negli ultimi cinque anni gli edifici che impiegano fonti di energia rinnovabile sono passate dal 6,3% al 13,5%, segnando una crescita più che raddoppiata. Inoltre, l’utilizzo di fonti rinnovabili fanno segnare una media di copertura dei consumi del 35,6%. Impensieriscono, invece, i dati riguardanti il monitoraggio dell’amianto, in particolare sono diminuiti i comuni che effettuano questi controlli all’interno delle scuole, mentre aumento i casi certificati di amianto che si attestano al 10,5%. Per quel che riguarda i rifiuti, la raccolta differenziata mostra luci ed ombre. Migliora la differenziata di vetro (73,3%), organico (57,8%) e plastica (71,6%), diminuisce invece quella di pile (- 0,5%), carta (- 4,3%), toner (-0,9%) e alluminio (-1,4%).
La realtà dei dati mostra una situazione preoccupante soprattutto per quel che riguarda lo stato di sicurezza degli istituti scolastici italiani, inoltre si lamenta l’impossibilità di monitorare complessivamente lo stato di sicurezza delle scuole per la mancanza dell’anagrafe dell’edilizia scolastica che consenta di avere più chiara la condizione effettiva degli istituti scolastici anche per pianificare e allocare al meglio le risorse da investire.