Carlo Lucarelli torna su Rai3 con “La tredicesima ora”
di Arianna Catti De Gasperi
Carlo Lucarelli torna su Rai3 con “La tredicesima ora”. La prima puntata del nuovo programma è andata in onda venerdì 25 aprile con uno share del 4,62% (considerevole per la seconda serata di Rai3), battendo anche “Bersaglio Mobile” di Mentana su La7.
Il taglio del programma e il tono narrativo di Lucarelli è lo stesso di Blu Notte o di programmi precedentemente condotti dal giornalista bolognese. Ma questa volta al centro del racconto non ci sono fatti storici o misteri d’italia, ma l’attualità, il Paese reale.
Al centro di ogni puntata una storia di ribellione o di riscatto: vicende private per riflettere su temi che coinvolgono tutti. La narrazione comincia dal punto di svolta nella vita di una persona, l’istante in cui tutto cambia. E proprio da questo momento sospeso, ‘La tredicesima ora’, comincia una narrazione a ritroso che, come nei gialli o nei noir, tassello dopo tassello accompagna lo spettatore dall’ignoto verso il noto, svelando ciò che è accaduto nelle dodici ore precedenti.
La prima puntata ha acceso i riflettori sul dramma dei lavoratori stagionali, sugli extracomunitari che in condizione di schiavitù, ogni estate, raccolgono pomodori e angurie in Puglia. Ed in particolare Lucarelli ha voluto raccontare la storia di Yvan Sagnet, giovane camerunese che nell’estate del 2011 giudò la protesta dei braccianti che si ribellarono ai caporali di Nardò.
Ma nelle otto puntate del nuovo programma saranno raccontate anche tante storie di donne. Verrà raccontata la storia di Lucia Annibali, sfregiata con l’acido e simbolo delle donne vittime della violenza. E quella di Denise Cosco, la figlia di Lea Garofalo, la donna coraggiosa che si è ribellata alla cultura mafiosa ed è stata uccisa, bruciata dal marito, a 35 anni, nel 2009.
L’idea del programma, in fondo, non è nuova ma nonostante tutto è scorrevole e riesce a catturare l’attenzione dello spettatore. Lucarelli è mancato per un po’ dal piccolo schermo e il suo è un ritorno gradito, un ritorno che amplia e migliora l’offerta del servizio pubblico, purtroppo troppo spesso carente.