(Pseudo)scienza: perché continuare a mangiarci le bufale che ci servono?
di Eloisa De Felice
Roma – Ostentata oppure bistrattata. Divinizzata oppure denigrata. Comunque sia, i suoi risultati sono un patrimonio in continua espansione. Un patrimonio del singolo e dell’intera umanità. Voi la conoscete? La chiamano “scienza”. Ma qualcosa le manca ancora. Cosa? Una comunicazione che non faccia acqua da tutte le parti. Una divulgazione che non sia così carente. Una informazione che non sia piena di bufale, tra l’altro oggi viaggianti alla velocità dei bit di internet, dove tutto e niente fanno tra loro rima.
Di questo è molto altro si è discusso durante l’incontro “La bufala è servita: tra scienza e pseudoscienza” organizzato dal gruppo “Italia Unita per la Scienza”( http://italiaxlascienza.it/main/). Il dibattito, svoltosi all’interno della settimana romana della corretta informazione scientifica, in particolare, si è incentrato su due temi: “lo strano caso della guerra ai vaccini” e “la sicurezza alimentare degli ogm”, affrontati rispettivamente dal prof. Stefano Marini, dell’Università di Roma Tor Vergata, e dal Prof. Giorgio Morelli, primo ricercatore dell’INRAN.
“Ma veramente ci stiamo ancora a preoccupare dei possibili pericoli dei vaccini? Converrete con me, anzi con noi medici, che gli effetti collaterali sono accettabili, se confrontati con i numeri dei morti che alcune malattie sono state capace di fare nel passato” ha sostenuto il prof. Marini. Tra l’altro precisando: “Importante è chiedersi sempre: ‘su quante persone un certo vaccino ha dato dei problemi?’ Decontestualizzare i numeri non ha assolutamente nessun senso”. E sempre parlando di numeri ha poi aggiunto, spiazzando i presenti: “ma lo sapete che i bambini vaccinati si ammalano di meno, potendo così andare, ogni anno, diversi giorni in più a scuola?! E riuscite a capire cosa, in potenza e sui grandi numeri, in Paesi quali l’Africa, può voler dire questo sull’incidenza socio-economica impressa dalla scolarizzazione?!”
Anche il Prof. Morelli dal canto suo: “A parte pochi casi descritti, ma non supportati da prove scientifiche sufficientemente esaurienti, non sono stati evidenziati effetti per la salute degli animali e dell’uomo alimentati con ogm. Poi, certo, ci sono sempre gli obiettori che ritengono 20 anni di analisi un periodo troppo breve per dire tutto con certezza”. Lanciando anche alcune affermazioni piuttosto provocatorie: “Non lasciatevi ingannare. Non è assolutamente vero che l’Italia è ogm free. I mangimi usati negli allevamenti sono tutti pieni di ogm”. A questo punto, eccoci alla domanda delle domande: quale può essere il pro di continuare a mangiarci tutte le bufale scientifiche e pseudoscietifiche che ci vengono servite?