Grillo strizza l’occhio a Farage e la base lo segue sul blog
Il problema è che non è vero. Il problema è che la base del M5S non si sta spaccando sull’alleanza con Nigel Farage, il leader britannico dell’Ukip. Se l’informazione “di regime” parla di tanti attivisti col mal di pancia per le trattative in atto, uno sguardo ai commenti sul blog di Grillo suggerisce una realtà ben diversa. Tra contrari, indecisi e fedeli alla linea, il primo gruppo è di gran lunga il meno consistente, insidiato per rilevanza numerica dal gruppo pro Le Pen. Chi esprime la propria indignazione e il proprio dissenso viene istantaneamente bollato come troll piddino, infiltrato o, nel migliore dei casi, vittima dei mass media artefici del gioco al massacro nei confronti del movimento.
L’immagine di un elettorato cinque stelle dilaniato dal confronto interno è più un augurio che non una fotografia dell’umore pentastellato. Sul blog, tra i commenti «E Farage sia!» o «A morte i burocrati, W Farage», spuntano post sul leader dell’United Kingdom Independence Party. In questi giorni la stampa ha dato ampio spazio alle dichiarazioni antigay, sessiste e xenofobe di Farage e dei compagni di partito, tralasciando un aspetto della vita del sessantenne politico inglese che il blog non ha mancato di sottolineare. Nel video-documentario “Nigel Farage – La Verità vi renderà liberi” dedicato a colui che viene definito «l’unico UOMO libero al Parlamento Europeo», si racconta di un incidente aereo avvenuto il 6 maggio 2010 dal quale Farage sarebbe uscito «miracolosamente illeso». Un’intensa e toccante colonna sonora accompagna le suggestive immagini dei soccorsi in seguito allo schianto di un aereo biposto dal quale Farage stava esponendo uno striscione elettorale. Dopo il sangue e i rottami, una frase svela una agghiacciante ricostruzione: «INCIDENTE non casuale…perché?…a VOI tocca approfondire se siete interessati a vivere da UOMINI LIBERI». La faccenda si fa interessante e, da aspiranti uomini liberi, conviene seguire l’intervento di Farage al Parlamento Europeo del 7 aprile 2010 riproposto nel video, nel quale il presidente dell’eurogruppo “Europa della Libertà e della Democrazia” attacca Van Rompuy con incalzante retorica anti-troika. Che lo schianto del biposto non fosse un incidente, a questo punto, appare ormai chiaro, cristallino. Ma Farage non ha mollato e, il 16 novembre 2011, è intervenuto nuovamente in Parlamento Europeo sul piano di dominio germanico, difendendo – come ha affermato Grillo – «la sovranità del popolo italiano». Come? Sbugiardando i burocrati di Bruxelles sui governi fantoccio che in Grecia e in Italia hanno destituito Papandreou e (lo scomodo) Berlusconi. Per Farage «l’assassino della democrazia degli stati-nazione» è ancora Van Rompuy, che recandosi in Italia disse «l’Italia ha bisogno di riforme non di elezioni».
E allora, perché sorprendersi di questa alleanza? Perché immaginare un’insurrezione degli attivisti se si decide di accettare l’invito di Farage a entrare a far parte di un gruppo parlamentare senza il quale sarebbe preclusa la via della partecipazione per gli europarlamentari 5 stelle? Perché, come ha scritto Paolo Becchi, il M5S dovrebbe lasciarsi «dettare l’agenda politica dal Corriere o dal Fatto Quotidiano»? Il posto giusto è nell’EFD, l’Europe of Freedom and Democracy, di cui Farage è presidente assieme a Francesco Speroni della Lega Nord. Il M5S sarà compagno di banco di Polonia Solidale, dei lituani di Ordine e Giustizia, del Partito Popolare Danese, degli Ortodossi greci, dei Veri Finlandesi, del Movimento per la Francia, del Partito Nazionale Slovacco, del Partito Politico Riformato olandese e del Fronte Nazionale per la Salvezza della Bulgaria. Partiti accomunati, oltre che dall’euroscetticismo, dal populismo di destra. Tra questi, c’è chi pensa che i gay siano pedofili, che vogliano fare sesso con gli animali, che le donne non sono capaci di lavorare, c’è chi non riconosce l’elettorato passivo alle donne e fino al 2006 non permetteva loro l’iscrizione. Chi sono? Se siete interessati a vivere da uomini liberi vi tocca approfondire.
Grillo e Farage: Dio li fa, la Rete li accppia?
Ha scritto Grillo sul blog suo riverso:
“Verremo ancora alle vostre porte
e grideremo ancora più forte”.
Sperando far scordare che egli ha perso.
E intanto là si tirano le torte
i grillini, ai quali va di traverso
che il Capo a quell’inglese controverso
voglia far proprio il giullare di corte.
Siccome sono appena quattro gatti,
però col pedigree da sangue blu,
lui vuol mischiarli al nobile Faràge.
“Va bene che magari siam coatti
ma quello odia i negri e anche i fru-fru.
Ci affondi con il fine tuo pirlage”