Quando tecnologia ed accessibilità vanno a braccetto: Apple e i non vedenti

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di Federica Carbonin

” Un disabile visivo non può utilizzare la tecnologia touch!”

Di questo molti erano convinti fino a poco tempo fà. Con il VoiceOver, la Apple, il cui obiettivo è garantire accessibilità a tutti, ha dimostrato il contrario.

Sperimentata su Mac, questa sintesi vocale nativa oggi si trova su tutti i dispositivi Apple, (IPhone, iPad, IPod) e questo fa della società americana l’unica produttrice di strumenti tecnologici a mettere in pratica il concetto di ” design for all”, o accesso universale.

Alex per il Mac, Silvia e Alice per iPhone, iPod e iPad, sono voci che sfruttano tecnologie evolute per riprodurre un suono naturale; Gli altri screenreader sintetizzano una frase alla volta. Questo analizza il testo in paragrafi e decifra il contesto delle parole in modo più preciso, si ferma per riprendere fiato al termine di lunghi periodi. Risultato? Leggere con il Voiceover è più piacevole.

Le sue qualità non terminano qui: Questo sintetizzatore è compreso nel prezzo dei dispositivi Apple; Con i prodotti Microsoft, chi ha una disabilità visiva può installare screenreader solo dopo aver comprato il pc, ” Io sono costretto ad acquistare applicazioni adatte ai non vedenti sia sui cellulari che sul pc. E parlo di programmi molto costosi che vanno dai 250€ dell’applicazione per Windows Mobile ai 1300€ circa dello screen reader per Windows XP.”, dice Roberto, un non vedente che usa internet quotidianamente.

Da questa innovazione alla fine di settembre 2013 in Italia sei amici hanno fondato NvApple.it, sito on line dal 26 dicembre che aiuta i non vedenti ad usare la tecnologia Apple. Accortisi che ancora oggi moltissimi ciechi sono spaventati dalle nuove tecnologie touch screen, hanno voluto mettere le loro competenze a disposizione di tutti.

Un portale con guide su come usare VoiceOver, recensioni sulle app accessibili. Offre la possibilità di interagire con altri utenti, concepito per raggiungere il maggior numero di persone, anche, con diverse disabilità o normodotate.

Singolare a tal proposito la storia del logo: ” Il disegno, completamente originale, è di Nicole Tedeschi, 15 anni, che si è resa disponibile per rendere realtà un’idea di immagine che avevamo in testa. Interazione apparentemente insignificante, che invece ha permesso di far conoscere anche a degli adolescenti una realtà altrimenti lontana dalla loro quotidianità.”

 

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