Barcellona campione di Spagna. Per Vilanova però è già tempo di programmare il futuro

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Succede ogni tanto di vincere un campionato senza dover neanche scendere in campo, questo è quello che è successo ai campioni di Spagna del Barcellona. La 22esima Liga è conquistata grazie al pareggio del Real Madrid a Barcellona contro l’Espanyol; l’1 a 1 degli uomini di Mourinho fa scattare la festa catalana. Una festa ormai prevista da tempo ma che non per questo è di meno gusto per i tifosi del Barca, che dopo il mese difficile vissuto in Champions non aspettavano altro per poter tornare a gioire. Una festa poi celebrata, scherzo del destino, proprio a Madrid grazie alla vittoria per 2 a 1 sull’Atletico. Il campionato è stravinto con 91 punti, 29 vittorie, 4 pareggi e 2 sconfitte.

Un anno comunque particolare – La squadra di Vilanova in campionato è stata uno schiacciasassi, ha realizzato il record di punti conquistabili in 19 partite, 55 su 57; aveva praticamente vinto il campionato già intorno a marzo, continuando a giocare solo per battere i numeri e i record. Miglior attacco, come spesso gli capita, con 107 gol, ma non la miglior difesa, come invece spesso capita a chi vince il campionato. Quella difesa, infatti, nota dolente in campo europeo. Tutto però sistemato dalla presenza del giocatore più forte in attività, quello che ha realizzato, solo in Liga, la bellezza di 46 gol, 12 in più della sua nemesi Cristiano Ronaldo. Il campionato è scivolato via così senza notare troppe differenze con il Barca che fu e quello di adesso, Vilanova, tra i mille problemi extra campo, è riuscito comunque a conquistare il quarto titolo negli ultimi 5 anni. L’unica nota negativa di un campionato stravinto è la sfida contro il Real Madrid, un solo successo in 6 impegni: vittoria nell’andata della Supercoppa di Spagna, sconfitta al ritorno per 2 a 1 che ha consegnato la coppa a Mourinho, pareggio al Camp Nou in campionato, sconfitta di misura al Bernabeu in campionato, pareggio nell’andata di Coppa del Re e batosta pesantissima in  casa nel ritorno.

Le note dolenti di una stagione così, come non pensare alla Champions, serviranno però per il futuro. I 22 volte campioni di Spagna dovranno gestire questo momento nel modo migliore, la squadra non è più la macchina perfetta vista fino a due anni fa, normale e fisiologico, ma c’è un potenziale enorme, che non a caso ha stravinto contro un Real Madrid non certo scarso, che va rafforzato con le scelte giuste sul mercato. Da sistemare per prima cosa la difesa, che quest’anno è stata troppe volte in difficoltà. Bisogna pensare a questo per tornare già dal prossimo anno la squadra devastante che in Europa si era abituati a vedere, è un presa di coscienza necessaria. Il Barca deve far crescere i giovani vicino a Xavi e Iniesta e deve spendere nella direzione giusta; insomma bisogna spendere meglio di come è stato fatto negli ultimi anni per giocatori non funzionali o sorpavvalutati, vedi Chygrynskiy, Ibra o lo stesso Fabregas.  L’altro fattore che sta a Vilanova sistemare è la dipendenza da Messi. È impossibile non essere dipendenti dal giocatore più forte del pianeta, questo è ovvio, ma le sfide con Milan, Psg e Bayern Monaco hanno dimostrato che quando non gira la pulce il Barca fa una fatica enorme.

Adesso però dalle parti del Camp Nou, prima di pensare al mercato, è tempo di festeggiare.

Cristiano Checchi 

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