Libri – Fantasy: 12 Capitoli di “yawns”
Ognuno ha il suo genere di libri che ama: che chi legge sempre gialli, chi romanzi storici, chi storielle d’amore…e a molti piace il fantasy.
In molti giudicano il fantasy un genere semplice, di facile lettura e scrittura, ma non è così, e Twelve ne è l’esempio calzante.
A Malfenn, un piccolo paesino del Trentino, durante l’estate arriva la quindicenne Leonor insieme al padre. Tre mesi prima, nei boschi che circondano l’Overlake Hotel, di proprietà del nonno Josef, durante un’escursione è scomparsa sua madre che è ormai ritenuta morta in un incidente, sebbene il corpo non sia mai stato ritrovato.
Mentre il padre non si è rassegnato, e ogni notte torna a vagare per i boschi alla ricerca della moglie, la figlia si limita farsi trascinare dal tempo, con la testa ed il cuore pieni di ricordi e dolore. Ad un certo punto, però, incontra Abel, il bambino con cui giocava da piccola nelle lunghe estati trascorse dal nonno. Ora Abel ha la fama di duro, e si occupa della piscina e del giardino dell’albergo. Per molti anni ha vissuto confinato in collegio o in una baita in alta montagna, non si sa se per il suo cattivo carattere o per una misteriosa malattia.
Mentre i due ragazzi cominciano ad avvicinarsi, nei boschi di Malfenn fa la sua comparsa una misteriosa bestia assassina. Dopo che due donne sono state sbranate, si comprende che ad ucciderle è stato un essere mostruoso: un lupo mannaro, ed è forse lo stesso lupo mannaro responsabile anche della scomparsa della madre di Leonor.
E se il mostro fosse proprio Abel, che non riesce più a trattenere gli attacchi di furia che lo trasformano letteralmente, in un’altra, terribile, persona? Per Leonor, che si è accorta di amarlo, comincia così una disperata corsa contro il tempo per salvarlo. Una corsa che durerà dodici giorni…
Purtroppo questo libro lascia molto a desiderare anche se gli elementi per crearne uno buono ci sono tutti: licantropi, la fanciulla innamorata viziata innamorata del bel tenebroso, segreti mai rivelati, etc.
Fin dalle prime pagine, infatti, si deduce non solo la storia, ma anche il finale di essa. Nessuna sorpresa dunque, nessuna suspense che tine il lettore con gli occhi incollati alle pagine. Un libro che se ci mettete due giorni per leggerlo è già tanto.
Gli autori, forse perché alle prime armi di questo genere letterario, usano un linguaggio fin troppo semplice, scopiazzando qua e là dal famosissimo Twilight. Il titolo infatti come dichiarato fdagli autori stessi in un’intervista significa: “Dodici giorni, intensissimi, che cambieranno la vita dei due protagonisti. E, poi, per assonanza, Twelve non ti ricorda qualcosa? ”
Quasi unica nota positiva è l’idea di porre la narrazione in prima persona per entrambi i personaggi.
D’altro canto, bisogna pur dargli fiducia, sperando che se ci dovesse essere un sequel, quantomeno avranno più esperienza e ne verrà fuori qualcosa di meglio.
Note sugli autori: Stella Martini è lo pseudonimo scelto da una coppia di scrittori e giornalisti. Sposati, vivono a Milano. Lei scrive rosa e lui gialli. Twelve è il loro primo romanzo, pubblicato da Fabbri.
(di Arianna Catti De Gasperi)