Epidemia di morbillo in California: frutto della guerra ai vaccini
Dall’inizio di gennaio, la California si trova a dover gestire un’emergenza “inusuale”: un’epidemia di morbillo. Sembra strano che al tempo dei vaccini contro le malattie esantematiche si possa avere questo tipo di emergenza, eppure è quello che sta succedendo, per di più avendo come epicentro il parco divertimenti di Disneyland. Tutti i pazienti che risultano malati, infatti, hanno un a qualche connessione con il parco, sia essi impiegati o visitatori. La California è solo lo stato dove l’epidemia ha attecchito maggiormente, 62 casi, ma, dato l’alto numero di turisti, si sono registrati casi anche in Utah, Washington, Nebraska, Arizona, Oregon, Colorado e Messico. Al momento gli ufficiali sanitari di San Diego hanno ipotizzato che il paziente zero abbia visitato il parco a metà dicembre, contagiando turisti e impiegati, generando un effetto a catena. Il periodo più o meno lungo di incubazione del morbillo, non ha poi facilitato l’individuazione dei fattori di rischio. In alcune scuole dove si erano verificati dei casi è stato chiesto agli alunni non vaccinati di non frequentare per un po’, in modo da scongiurare il rischio contagio.
Non si parla di un numero di casi preoccupanti, ma ciò ce fa pensare è che tutte queste persone non erano state vaccinate, nonostante lo Stato della California preveda l’obbligo del ciclo completo di vaccinazioni per iscriversi alla scuola dell’obbligo, L’unico modo per ottenere un’esenzione è presentare richiesta, adducendo motivi religiosi.
In Italia la situazione non è molto diversa: proprio a giugno è stato dato l’allarme per il calo delle vaccinazioni, di circa il 10-15%. Considerando anche che per frequentare le scuole dell’obbligo non è necessario aver completato (o addirittura iniziato) i cicli di vaccinazioni, non risulta difficile immaginare uno scenario simile a quello californiano.
Perché si decide di non vaccinare i propri figli? Le ragioni sono molteplici: troppi effetti collaterali, ingredienti pericolosi, scarsa efficacia preventiva. La ragione principale, però, rimane la paura del legame tra i vaccini e l’insorgere dell’autismo. Legame che era stato portato alla ribalta dalle ricerche falsate dal medico inglese Andrew Wakefield, un legame che quindi altro non è che una bufala.
Eppure, per ignoranza o sfiducia, troppi genitori non si fidano e si rifiutano di proteggere non solo i loro figli, ma anche quelli degli altri. Infatti, se un bambino non è vaccinato aumentano le probabilità che si ammali e che contagi non solo gli altri bambini non vaccinati, ma anche quella minima percentuale di bambini che non risultano immunizzati dal vaccino. Oppure che contagi chi non si è potuto vaccinare per allergie e che faceva affidamento sulla protezione degli altri bambini.
In America si sta cercando di tenere sotto controllo la situazione, perché, anche se la gente non sembra ricordarsene, prima del 1963, almeno 500 persone l’anno morivano di morbillo. Per ora si tratta di casi relativamente non estesi, si sta provando di ricorrere ai vaccini d’emergenza per le persone che lavorano con i bambini, ma ciò non toglie che se i numeri di gente non vaccinata dovessero aumentare, sarebbe come essere tornati indietro di 50 anni.
(di Francesca Parlati)
In Italia stessa cosa: quest’anno ci saranno più morti per influenza, visto che tanta gente ha paura dei vaccini, anche se è stato chiarito che siano assolutamente sani, dopo che sono stati diffamati. Spero che la gente sfrutti questi giorni utili e si affidi al vaccino