Libri – Houellebecq, sottomissione uguale libertà?
LIBRI -Un libro diverso dal solito; un libro diverso da quelli a cui Houellebecq ci ha abituati in questi anni. Sottomissione, è infatti un romanzo distopico – una narrazione che si ambienta in una società indesiderabile del futuro prossimo – in cui l’Islam vincerà le elezioni francesi e si metterà a capo del governo del Paese.
Uscito a Gennaio in concomitanza con la tragedia dell’attentato al famoso giornale francese Charlie Hebdo, questo romanzo narra di un ipotetico futuro in cui Francois Hollande ha appena terminato il suo secondo mandato all’Eliseo, dopo aver battuto nel 2017 la leader di estrema destra Marine Le Pen, e la Francia votare per scegliere il nuovo presidente.
Nel 2022, quindi, LePen arriva nuovamente al ballottaggio, ma questa volta si scontra con Mohammed Ben Abbes, leader di Fraternité musulmane, un partito islamico. La leader della destra perderà le elezioni e il governo andrà in mano al partito di Ben Abbes, grazie all’alleanza repubblicana con i socialisti e la destra liberale Ump.
Protagonista – o quasi – e narratore del romanzo è Francois, un professore universitario di 44 anni, specialista dei testi dello scrittore decadente Joris-Karl Huysmans.
Le vicende private di Francois vengono semplicemente sfiorate ed in realtà il tema centrale è solamente quello politico e della felicità: anche della felicità scaturita dal non prendere una decisione e “sottomettersi” alle decisioni altrui. Il professore, infatti, sembra quasi non accorgersi del cambiamento in atto e alla fine si limita a sottomettersi e a convertirsi.
Nel leggere questo volume ci si domanda certo come un Paese fortemente nazionalista come la Francia possa dar spazio e addirittura far vincere le elezioni ad un partito islamico. Ogni lettore interpreterà gli eventi a modo suo, anche se sicuramente la Francia narrata è quella di un Paese stanco, disilluso e senza ideali. Ecco perché l’Islam, con i suoi forti ideali, riesce a prendere piede. Gli argomenti sono molto ben sviluppati, anche se c’è da dire che ogni tanto prendono una forma un po’ saggistica e la lettura può diventare tediosa.
In Sottomissione, l’ambiente accademico e culturale viene completamente dissacrato: viene infatti rappresentato come un universo in cui la gente pensa solo ai propri interessi e non a formare le nuove generazioni.
Giochi politici, religione, educazione, sono solo alcuni dei temi su cui Michel Houellebecq vuole che riflettiamo e non c’è un’unica chiave di lettura. Ricordatevi però quando lo leggete che questo non è un libro contro l’Islam, prende solamente a pretesto l’Islam per analizzare i meccanismi della collaborazione.
di Arianna Catti De Gasperi