Slot Mob: gli italiani contro il gioco d’azzardo
L’iniziativa, partita da Biella, circa un anno e mezzo fa, si va diffondendo. A macchia d’olio, rapidissima, in tutta Italia. Ultime tappe: il 16 maggio a Rimini, il 23 a Roma. Lo Slotmob. Aperto a chiunque, raccoglie, dal basso, tutti i cittadini che vogliono dire “no” al gioco d’azzardo. In qualsivoglia sua forma. Mobilitati per il buon gioco. Perché “un bar senza slot ha più spazio per le persone”. Il loro motto.
I numeri parlano chiaro. Multinazionali del gioco sempre più ricche. Intere famiglie, rovinate, in pugno ai criminali e ai creditori. Centri di cura delle ASL piene di persone, di tutte le età, bisognose di supporto. E tutto ciò perché? Perché alla “dea fortuna”, affascinante e seducente, è difficile resistere. Soprattutto, se le sale slot nascono, dal giorno alla notte, come pure i siti di scommesse online. E poi, innegabilmente, c’è la crisi economica-lavorativa, il vero accelerante. Le persone cercano giocando, strenuamente, in modo compulsivo, la vincita risolutiva dei loro problemi. Ma poi più giochi e più perdi. Un sistema che si auto-alimenta. In un vortice, vizioso, senza uscita.
Che fare? Einstein sosteneva: “Non possiamo pretendere che le cose cambino, se continuiamo a fare le stesse cose”. Preso alla lettera, Slotmob scende tra la gente. E propone varie azioni. Concretamente, rende viva e colorata una piazza, dove con giochi collettivi o storici, come il calcio balilla e il ping-pong, promuove il sano divertimento. Quindi, invita alla riflessione, tramite le parole di professori universitari che spiegano gli effetti devastanti dell’azzardo per il portafogli e contemporaneamente propongono modelli alternativi e civili per la ripresa, come l’economia di comunione. Ma soprattutto presenta storie vere di persone che, pur di aiutare gli altri a non entrare nel loro stesso loop, ci mettono la faccia e raccontano le loro esperienze devastanti con il gioco. Infine, premia quegli esercizi virtuosi che dicono “no”, oggi e sempre, alle slot.
Così, sabato scorso a Rimini, dopo un corteo di 3 chilometri che si è snodato, dal molo, per le vie della città, sono stati premiato tutti i bar che si affacciano su Piazza Cavour, la piazza principale della città. Tutti bar free-slot per scelta dei proprietari. Questi esercizi commerciali hanno preso, responsabilmente, la decisione di non avere nei loro locali questi strumenti del gioco d’azzardo perché producono nuove dipendenze e povertà. Tantissime, oltre 50, le associazioni e i movimenti intervenuti, tra questi anche: Progetto Policoro, Acli, Coordinamento Antimafia Riminese, Associazione Vedo Sento Parlo, Associazione Gruppo Antimafia Pio La Torre, Libera Rimini, Passi di legalità e City Angels Rimini.
(di Eloisa De Felice)