Freedom Act: gli Usa mettono un freno alla Nsa
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Gli Stati Uniti hanno approvato il Freedom Act. Per la prima volta dopo l’11 settembre 2011 viene limitata la sorveglianza elettronica delle comunicazioni telefoniche degli americani da parte della National Security Agency (Nsa), venuta a galla dopo lo scandalo Datagate.
Il passaggio al Senato del Freedom Act è un’importante vittoria per Barack Obama e per i democratici, e Barack Obama, dopo gli attentati di 14 anni fa, il Freedom Act riesce a sovvertire i sistemi di sorveglianza entrati in vigore da allora su effetto di una legge voluta da George W. Blush.
Freedom Act. La legge consentirà alle compagnie telefoniche, come Verizon Communications Inc e AT&T Inc, il raccoglimento dei ‘metadata’ esattamente come è avvenuto fino a questo momento. La novità consisterà nella facoltà di divulgazione di questi dati verso le agenzie governative. Le società saranno infatti tenute a fornirli previa esplicita richiesta del governo, approvata dal Tribunale di sorveglianza dell’Intelligence straniera degli Usa.
La normativa precedente varata dall’ultima amministrazione Bush, aveva fornito la copertura legale al programma globale di intercettazione delle informazioni. Il sistema svelato due anni fa da Edward, ex talpa della Cia, che ha spalancato le porte dello scandalo Datagate al mondo intero.
La Nsa. La National security agency (Nsa) è nata le 1947 e si occupa di intercettare e decriptare le comunicazioni satellitari, informatiche sul territorio americano e non solo, svolge il suo lavoro in collaborazione con l’Fbi (Federal Bureau of Investigation, l’ente investigativo della polizia federale)) e la Cia (Central Intelligence Agency, l’agenzia di spionaggio per l’estero degli Usa). La sua base è a Fort Mead nel Maryland, dove rieseda anche lo Us Cyber Army, la divisione informatica dell’esercito statunitense.
I metadati. La Nsa registra e archivia in modo automatico, i dati che appartengono a persone considerate “soggetti sensibili”, si costruiscono in questo modo le “miniere di dati”, composte da mittenti, destinatari, posizioni e orari delle comunicazioni. William Binney, il matematico che per conto della Nsa ha elaborato questo sistema ha dichiarato, prima di pentirsi: «Ogni cosa che riguarda una persona è racchiusa in un diagramma, dalle transazioni finanziarie ai viaggi, dalle ricevute ai dati delle banche: la Nsa è capace di offrire un ritratto dettagliato della vita di ognuno»
Lo scandalo “Datagate”. Nel giugno del 2013 il Guardian diffonde l’impressionante attività di spionaggio condotta dalla Nsa, partendo dalle rivelazioni sulle conversazioni telefoniche: l’opinione pubblica mondiale viene a conoscenza di Prism, il nome del sistema di intercettazioni della Nsa che le permette di accedere a email e traffico in rete. Tutte le informazioni pubblicate dal Guardian provengono da Edward Snowden, informatico statunitense poco meno che 30enne, ex dipendente della Cia, poi impiegato alla Dell e contractor per la Nsa. Snowdwen contatta la giornalista del Gurdian Glenn Greenwald all’inizio del 2013, attraverso una mail crittografata e riesce a passarle documenti segretissimi. Coivolte nello scandalo imponenti aziende private come Google, Yahoo, Apple, Aol e Facebook, che avrebbero garantito alla Nsa libero accesso alle informazioni dei loro utenti, con la garanzia di una protezione legale da parte del governo americano. Snowden oggi vive in Russia in regime di asilo temporaneo, l’accusa che pende sulla sua testa comprende furto di proprietà del governo, comunicazione non autorizzata di informazioni della difesa nazionale e comunicazione volontaria di informazioni segrete con una persona non autorizzata, queste ultime due sono sottoposte alla legislazione sullo spionaggio.
