Trasparenza a Madrid . Il sito “Versión original” infiamma la polemica
Si chiama “Versión original”, è online da mercoledì 15 luglio, ed è un sito gestito dal Dipartimento delle Comunicazioni del comune di Madrid. La capitale spagnola, guidato da circa un mese dalla neoeletta Manuela Carmena, appartenente alla lista di “Ahora Madrid” appoggiata da Podemos ha costruito un nuovo spazio informativo diretto, che sta infiammando la polemica nei media iberici e che «offre informazioni sulle attività comunali direttamente al pubblico» e spiega le inesattezze contenute negli articoli diffusi dai vari canali di informazione, che riguardano il comune madrileno, (http://madridvo.madrid.es/). L’iniziativa è stata spiegata attraverso il bisogno di dare la possibilità «ai cittadini e ai media di trovare le informazioni originali che hanno portato a notizie nuove e che contengono a loro volta informazioni inesatte o che potrebbe essere sfumate». L’amministrazione comunale di Madrid ha poi precisato che il suddetto sito agevolerà il lavoro e la collaborazione con i media, i quali avranno la facoltà di controllare la versione ufficiale di ogni iniziativa della giunta di Ahora Madrid, fornita dal sito in questione, prima di pubblicare eventuali articoli che hanno in oggetto il comune di Madrid. “Versión original” non fornisce opinioni ma solo precisazioni o smentite ed è chiuso ai commenti dei lettori, poiché come precisa il comune non è «uno spazio per il dibattito» e si basa esclusivamente su notizie ufficiali, dati e dichiarazioni verificabili.
Il sito conta all’attivo cinque pubblicazioni. Uno di questi riguarda la notizia dell’introduzione futura di nuove tasse sul turismo, decisa dalla giunta di Manuela Carmena. La notizia è stata ripresa e commentata da molti media spagnoli, trattata in termini teorici di discussione, riflettendo sulla semplice ipotesi di considerare queste nuove tasse come un’opzione percorribile o meno. “Versión original” ha prontamente pubblicato una decisa rettifica: «Lunedì 13 luglio su numerosi mezzi di informazione è apparsa una notizia circa l’introduzione di nuove tasse. L’origine di queste informazioni deriva dalla riunione quello stesso giorno del Comitato permanente sulla finanza e l’economia. Nel resoconto si legge che a una domanda di Miguel Ángel Redondo Rodríguez, assessore comunale di Ciudadanos, sull’introduzione di una tassa di soggiorno, l’assessore delle Finanze Carlos Sánchez Mato ha risposto: “È una delle tasse che rientrano nelle possibilità e che si potrebbero presupporre per il bilancio del 2016, ma siamo nella fase ancora iniziale dell’analisi di questa possibilità, non solo da un punto di vista giuridico, ma anche dal punto di vista dell’operatività della stessa. Quindi presto avrete delle informazioni circa la possibilità di stabilire questa tassa sul turismo. Tuttavia non è stato deciso niente, quindi, è prematuro fare un annuncio del genere”.
Un’altra precisazione arriva in relazione a un articolo di El Confidencial, che riporta la notizia secondo la quale il comune di Madrid intenderebbe cambiare i nomi di diverse strade della città e riguardo l’esistenza di un piano pronto in cui comparirebbero le specifiche strade e i loro nuovi nomi. “Versión original” cita immediatamente le dichiarazioni da cui ha avuto origine quella notizia, in cui si chiarisce che il progetto non è stato ancora discusso e che non c’è alcuna lista né delle strade né dei loro possibili nuovi nomi.
L’opposizione conservatrice e le associazioni di giornalisti denunciano l’attività di “Versión original” come una violazione della libertà di stampa. FAPE (la Federazione dei giornalisti spagnoli) e l’Associazione dei giornalisti di Madrid (APM) hanno chiesto la chiusura del sito, accusandolo di creare un «clima di ostilità verso i media». Il ministro della Giustizia, Rafael Catalá Polo (Partito Popolare, di destra), è intervenuto sulla vicenda affermando che l’operazione sa «di regime totalitario».
Rassicurazioni sono giunte dalla sindaca Manuela Carmena, che il giorno successivo all’apertura del sito, ha dichiarato l’assoluta indispensabilità dei media in quanti sono «alleati della trasparenza e della democrazia».