Papa Francesco scrive “L’amore prima del mondo”
Papa Francesco risponde alle domande dei bambini nel suo ultimo libro “L’amore prima del mondo”
Cosa c’è di più innocente di un bambino? E in che modo un adulto può comunicare efficacemente con questo concentrato di purezza? Forse lasciando che a condurre il dialogo sia la semplicità.
“L’amore prima del mondo. Papa Francesco scrive ai bambini” è il titolo del nuovo libro del pontefice edito dalla Loyola Press, casa editrice dei gesuiti americani, e curato da padre Antonio Spadaro, direttore della rivista La Civiltà Cattolica. Dal 25 febbraio è nelle librerie italiane pubblicato da Rizzoli mentre dal 1° marzo uscirà contemporaneamente in Italia, Spagna, Messico, Polonia, Indonesia, Filippine e India.
In 80 pagine Francesco risponde alle domande contenute nelle lettere indirizzategli da 31 bambini di età compresa tra i 6 e i 13 anni. Le missive sono corredate da colorati disegni a matita o a pennarello e dalle foto dei piccoli intervistatori, che provengono dai cinque continenti e si chiamano Ryan, Natasha, Emil, Alessio…
Lo scorso 22 febbraio alcuni di loro hanno avuto un incontro privato con il Papa nella sala attigua all’Aula Paolo VI e in quell’occasione il pontefice ha dichiarato: “Le domande più difficili non me le hanno fatte agli esami i professori, ma i bambini”.
Effettivamente le questioni sollevate spaziano dalle tematiche più complesse alle curiosità più ingenue sulla vita di Francesco. Gli viene chiesto, ad esempio, che cosa facesse Dio prima di creare il mondo, cosa accade ai nostri cari dopo la morte, oppure cosa farebbe il Papa se potesse realizzare un miracolo. Ebbene a quest’ultima domanda la risposta è che guarirebbe tutti i bambini, ammettendo che la loro sofferenza resta per lui un mistero, qualcosa a cui non riesce a dare una spiegazione e alla quale reagisce con il silenzio o con le lacrime perché, dice, non bisogna avere paura di piangere.
Fa sorridere leggere che da piccolo Jorge Mario Bergoglio avrebbe voluto fare il macellaio e che da giovane amava ballare, specialmente il tango.
A due gemelli olandesi di 9 anni che gli chiedono cos’altro vorrebbe fare nella vita, Francesco risponde che gli piacerebbe sorridere sempre, “sorridere a Dio innanzitutto per ringraziarlo di tutto il bene che fa alla gente”. Poi vorrebbe far in modo che non esistano più ingiustizie o almeno che ce ne siano di meno e che non ci sia più la schiavitù nel mondo. Gli piacerebbe anche aiutare i bambini a conoscere Gesù. Chissà che con questo libro la speranza non diventi realtà.
(di Laura Guadalupi)