Cannabis, suicidio assistito e pena capitale: i referendum negli Stati Uniti

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Cannabis legalizzata, introduzione del suicidio assistito e ripristino della pena capitale: dove si è votato e come

Spirano venti di cambiamento negli Stati Uniti. E non si tratta solo dell’elezione di Donald Trump a 45simo Presidente. L’8 novembre, infatti, in alcuni Stati americani si votava anche per vari referendum.

Legalizzazione della cannabis

In California, Nevada, Massachusetts, Maine e Arizona si votava per legalizzare la marijuana a scopo ricreativo. Non si tratta del primo referendum per legalizzare la cannabis. A livello di legge federale, il possesso e l’uso sono perseguibili. La rigidità di questo principio che classifica l’erba e il suo principio attivo come sostanza tra le più pericolose, concetto rafforzato dal al Comprehensive Drug Abuse Prevention and Control Act del 1970.

Negli anni alcuni stati hanno iniziato ad approvare leggi per consentirne l’uso a scopo medico o ricreativo. È stata proprio la California ad aprire la strada nel 1996 a legalizzarne l’uso terapeutico.

Da martedì scorso, la California ha compiuto un passo ulteriore: ha seguito la stessa strada del Colorado sulla legalizzazione per uso ricreativo. Basta avere almeno 21 anni e sarà legale possedere massimo 28 gr (un’oncia) e sei piantine di cannabis.

Vince la legalizzazione anche in Nevada e Massacchussets, andando a raggiungere Alaska, Oregon e District of Columbia.

 

Legalizzazione del suicidio assistito

In Colorado, invece, è stato legalizzato il  suicidio assistito. Il passaggio della “Proposition 106”, consentirà ai malati terminali (aspettativa di vita inferiore ai sei mesi di vita), di chiedere il supporto medico per andarsene con dignità. La richiesta potrà essere effettuata per 3 volte, due in forma verbale e una in forma scritta. Una legislatura simile a quella degli altri Stati che consentivano già la pratica, California, Montana, Stato di Washington e Oregon.

Il ritorno alla pena di morte

I cambiamenti e la modernizzazione non vanno però di pari passo in tutti gli Stati. In Nebraska, infatti, è stato votato il ritorno della pena di morte. Abolita dal parlamento dello Stato lo scorso anno, i cittadini si sono espressi per un suo mantenimento. Non è stato specificato con che modalità, dato che l’iniezione letale era stata condannata come non etica; il metodo attuato nello Stato era la sedia elettrica. L’ultima esecuzione risale al 1997, la terza dal 1959. attualmente nel braccio della morte, ci sono 10 detenuti in attesa di esecuzione.

L’Oklahoma va nella stessa direzione, arrivando a conferirle protezione costituzionale. I tribunali non potranno più dichiararla una punizione crudele e insolita, categoria vietata dall’Ottavo Emendamento della costituzione federale.

(di Francesca Parlati)

 

 

 

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