Ultimo rapporto Istat: studenti lavoratori al minimo storico
Istat. I giovani sotto i 24 anni riescono sempre meno a lavorare e studiare insieme: solo il 2 per cento degli studenti riesce e sostenere le spese
Rapporto Istat. Mantenersi agli studi è sempre più difficile. L’abitudine degli studenti, soprattutto quelli fuori sede, a cercare un “lavoretto” per alleviare le spese a mamma e papà, sta diventando oggi una prassi meno diffusa. E, se l’inserimento nel mondo del lavoro in seguito al diploma o alla laurea è quasi un miraggio, sembra che anche trovare una semplice occupazione per “arrotondare” sia diventato difficile. Diminuita la voglia di lavorare o incapacità di conciliare studio e lavoro?
A rispondere i dati rilevati dall’ultimo rapporto Istat: per il 2015, infatti, appena 75 mila ragazzi sotto i 24 anni riescono a unire le due attività; solo il 2 per cento riesce a mantenersi, vale a dire meno 51 per cento dal 2005 e meno 60 per cento dal 2008. Tra questi è alta la percentuale di chi non ha un’occupazione e neppure la cerca.
L’Istituto di statistica ha poi analizzato la situazione in generale degli under 30 da cui emerge che la quota di chi lavora e studia insieme sale a 166 mila pur confermando ancora una volta il calo rispetto agli ultimi dieci anni.
Questa situazione rientra nella più generale crisi del lavoro, pertanto la concorrenza si fa più forte anche per i lavori più umili. Il “lavoretto” per molte famiglie è diventato la principale occupazione, togliendo così questa opportunità a molti giovani che non riescono a portare avanti i percorsi di studi. Ne conseguono dispersione scolastica e abbandono degli studi universitari. E le borse di studio? Scarseggiano anche quelle, visto il disagio economico al quale le università pubbliche devono far fronte.
(di Anna Piscopo)