Juventus. Quarto scudetto consecutivo e la Champions per sognare
Quattro scudetti consecutivi, uno strapotere mai messo in discussione e una rosa che è tecnicamente, per distanza, la più forte del nostro campionato. Grazie alla vittoria di Marassi contro la Sampdoria siglata Arturo Vidal, la Juventus si laurea nuovamente campione d’Italia conquistando lo scudetto numero 31 della sua storia (33 per i suoi tifosi).
Cambiano gli allenatori ma la musica non cambia, Antonio Conte aveva raccolto una squadra disastrata senza anima, aveva ricostruito dalle ceneri una nuova armata, una squadra aggressiva che non mollava nulla e che tritava gli avversari in ogni singola partita. Dopo tre scudetti consecutivi, il tecnico pugliese, in aperta polemica con la società, il 15 Luglio, in pieno ritiro estivo, aveva sorprendentemente lasciato la guida tecnica dei bianconeri per poi successivamente diventare il ct della nazionale italiana. Al suo posto arriva Massimiliano Allegri, il tecnico toscano non viene accolto nel migliore dei modi, i nostalgici di Conte, contestano la società e la sua nuova scelta tecnica.
I bianconeri non deludono, però, le aspettative e vincono senza troppi problemi conquistando 15 punti nelle prime 5 partite, alla sesta giornata, allo Juventus Stadium, arriva la Roma di Garcia che sino ad allora aveva ottenuto lo stesso bottino dei bianconeri. Qui il primo strappo, Tevez e compagni vincono una partita piena di tensioni e molte polemiche arbitrali con il gol di Bonucci a pochi minuti dal termine a fissare il risultato sul 3 a 2. Questa partita per certi versi rappresenta uno spartiacque, i bianconeri continuano a inanellare vittorie, tranne alcune eccezioni come il pareggio di Sassuolo o la sconfitta allo scadere di Marassi contro il Genoa, e a dominare l’avversario, un cammino trionfante che la porterà a vincere lo scudetto con ben 4 giornate d’anticipo. Una fame di vittorie che, nonostante il cambio di guida tecnica, non si è mai sopito. Allegri ha raccolto un gruppo spremuto da Conte, ha saputo rimotivarlo dandogli nuovi stimoli e nuovi traguardi. Una gestione, quella del tecnico toscano, molto più tranquilla e meno stressante, un cambio radicale rispetto alla vecchia gestione ma anche un gioco diverso. Antonio Conte era fedele al suo 3-5-2, faceva dell’aggressività e del pressing esasperato le sue armi migliori, i giocatori erano sempre spinti al limite. Con Allegri, cambio di modulo e di mentalità, 4-3-3, 4-2-3-1 o 4-3-1-2, tre diversi moduli ma stesso atteggiamento, più possesso palla, ritmi più bassi ma anche capacità di leggere in tutte le sue sfumature la partita e colpire al momento giusto senza repliche.
Il tutto si è consumato nonostante i numerosi infortuni che hanno falcidiato la rosa bianconera, Barzagli ha saltato la maggior parte del campionato, Pogba ancora deve rientrare dall’infortunio al ginocchio e Pirlo fuori per un mese. Stop che hanno per qualche periodo decimato una rosa che ha comunque saputo tenere botta e trovare nuovi protagonisti come Pereyra, prelevato dall’Udinese l’estate scorsa e diventato fondamentale a campionato in corsa. Ma uno su tutti incarna in pieno la fame di vincere dei bianconeri, Carlitos Tevez è un fuoriclasse a tutto tondo, l’argentino lotta su ogni pallone e risulta determinate su quasi tutte le azioni vincenti dei bianconeri. L’Apache ha fatto la differenza, capocannoniere per distacco con 20 realizzazioni e una voglia di vincere mai doma. Con lo scudetto in tasca, i ragazzi di Allegri non hanno certamente terminato la stagione, domani si giocheranno la semifinale di Champions League contro il Real Madrid perché oltre a dominare in patria i bianconeri sono tra le prime quattro nella coppa delle grandi orecchie. Un cammino europeo esaltante, grazie alla prestazione autoritaria nel doppio confronto agli ottavi contro il Borussia Dortmund e quella meno appariscente ma più concreta contro il Monaco. I bianconeri possono conquistare un pass per la finale di Berlino nel doppio confronto con Ronaldo e compagni. Un triplete difficile ma non impossibile visto che Pirlo e compagni giocheranno anche la finale di Coppa Italia contro la Lazio.
di Claudio Serratore