Formula 1, Russia: Rosberg ko, Hamilton vince e ha il mondiale in tasca
Comincia il conto alla rovescia per Lewis Hamilton che già fra due settimane negli Stati Uniti potrebbe conquistare aritmeticamente il terzo titolo mondiale della sua carriera, il secondo consecutivo. La vittoria nel gran premio di Russia (la 42.ma da quando corre in Formula 1, la nona stagionale) dopo il ritiro di Rosberg, avvicina l’inglese all’iride e permette alla Mercedes di riconfermarsi campione del mondo costruttori per un’altra stagione.
La Formula 1 saluta l’Europa nel 2015 con la corsa svoltasi all’interno del parco giochi di Sochi per il secondo gran premio russo della storia (entrambi vinti da Hamilton) in un circuito brutto e noioso che ricorda moltissimo quello della Turchia (per fortuna abbandonato già da qualche anno) e che le uniche emozioni le fa vivere alla partenza e a causa (o grazie) dei continui incidenti che fanno scattare la Safety Car rimescolando le carte. Di tutto ciò Lewis Hamilton se ne infischia e va a vincere la corsa sovietica in solitaria dopo essere partito dalla seconda posizione ed aver iniziato il gran premio alle spalle del compagno di squadra Rosberg che per una volta era in pole position e pure in palla, ma che è incappato nella rottura di un pedale e si è dovuto mestamente ritirare consegnando gara e titolo mondiale all’ex pilota della McLaren. Trionfo per Hamilton, sfortuna per Rosberg, esaltazione per Sebastian Vettel che piazza la sua Ferrari al secondo posto e scavalca proprio Rosberg in classifica generale andandosi a mettere in mezzo ai due piloti della Mercedes; gara regolare quella del tedesco, sul podio assieme alla sorprendente Force India di Sergio Perez. Il messicano azzecca tutte le mosse in pista e ringrazia il suo muretto per quelle scelte dalla scuderia indiana che lo fa fermare prima degli altri facendogli evitare il traffico nel momento in cui anche gli altri vanno a fare la loro sosta, ma è pure fortunato quando all’ultimo giro approfitta del derby finlandese fra Raikkonen e Bottas col ferrarista che sperona il connazionale della Williams e lo sbatte contro il muro. Incidenti in prova (terrificante e per fortuna senza conseguenze quello di Carlos Sainz) e in gara (brutta botta per Grosjean, uscito sulle sue gambe dalla Lotus andata invece in pezzi) che regalano punti al brasiliano della Sauber, Nasr (settimo) e ai due della McLaren con Button nono e Alonso decimo, magra consolazione in un’annata da dimenticare, anche se nel dopo gara lo spagnolo è stato penalizzato di 5 secondi per aver tagliato la riga bianca di uscita dai box perdendo il punticino conquistato.
Quindici giorni e la Formula 1 sbarcherà negli Stati Uniti, ad Austin, dove Lewis Hamilton con 66 punti di vantaggio su Vettel avrà il primo di quattro match ball per un mondiale solamente da certificare con l’ausilio della matematica, al termine di un campionato semplicemente dominato e che sta per riconfermare campione il pilota attualmente più completo. Infine, capitolo Red Bull: l’ex scuderia campione del mondo va a punti in Russia solo con l’idolo di casa Kvyat e si ritira con Ricciardo, ma il punto è per il 2016 perchè la squadra austriaca non ha ancora i motori per la prossima stagione dopo i no di Mercedes e Red Bull, e la riluttanza della Renault che avrà una scuderia tutta sua e che si sente offesa per i continui rimbrotti di Chris Horner durante tutta quest’annata; l’ipotesi di una Formula 1 senza Red Bull nel 2016 inizia sinistramente a farsi largo.
di Marco Milan