A Roma l’accademia dell’Antimafia e dei diritti

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Un hub per promuovere la cittadinanza attiva

accademia popolare antimafia e dirittiPrende vita a Roma un nuovo spazio dove l’arte e la cultura si tramuteranno in cittadinanza attiva. L’Accademia dell’Antimafia e dei diritti è un progetto che era stato presentato il 1 ottobre, in occasione della Serata-evento conclusiva di “Restart! 2016: il Festival delle creatività antimafia e dei diritti”. Da allora il progetto è andato avanti fino a concretizzarsi. Vari gli attori promotori di questa iniziativa: l’Istituto Enzo Ferrari del settimo municipio della capitale che metterà a disposizione gli spazi, l’Officina Culturale Via Libera, la cooperativa Diversamente e l’associazione daSud.

Quest’ultima è attiva dal 2005 in Calabria, fino a quando non ha spostato la sua sede a Roma; da sempre attiva nel creare e sperimentare percorsi di giustizia sociale per ricostruire l’antimafia popolare.

La biblioteca di #AP
La biblioteca di #AP

Nel teatro, la biblioteca e alcune delle aule dell’Istituto in zona Don Bosco-Cinecittà, il fine è di aprire una nuova fase di progettazione per cambiare la città di Roma, partendo dal percorso culturale di questi anni. Si tratterà di un coworking dove artisti, associazioni, reti territoriali ma anche tutti i cittadini che abbiano idee e proposte, avranno gli spazi per sperimentarle e provare a metterle in pratica. Uno spazio che chiama alla collaborazione e all’impegno, come sta succedendo in questi giorni in cui tanta gente è accorsa per completare l’Accademia ha invitato la gente ad aiutare a completare la biblioteca.

Il nome di questa realtà sfaccettata e proattiva non è ancora stato scelto: è attivo sul sito il sondaggio per trovare quello meglio calzante. Le proposte sono ulteriori estensioni di quello che l’Accademia vuole diventare sul territorio: abbiamo quindi Mood, Noise (per far sentire la propria voce), AP (che gioca sull’acronimo e l’omofonia con UP) e Switch, come il cambiare pagina.

Qualunque sarà il nome ufficiale di questi spazi, l’augurio è che riesca nel suo intento e che valorizzi le periferie, incanalando la loro energia in un processo creativo e di crescita, fornendo gli spazi fisici e mentali necessari per farlo.

(di Francesca Parlati)

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