Crisi diplomatica in Golfo Persico. Qatar isolato perchè sostiene terrorismo
Con una decisione inaspettata Arabia Saudita, Bahrain, Emirati Arabi, Yemen, Maldive ed Egitto hanno interrotto le relazioni diplomatiche ed espulso i rappresentanti del Qatar presenti nei loro Paesi.
E’ crisi politico-diplomatica nel Golfo Persico: lo scorso 5 giugno Arabia Saudita, Bahrein, Emirati Arabi, Egitto, Yemen e Maldive hanno interrotto i rapporti diplomatici con il Qatar, chiudendo tutte le frontiere aeree e terrestri verso la nazione accusata di fomentare il terrorismo nei paesi confinanti e nello Yemen. La mossa approfondisce la divisione tra i paesi del Golfo per il sostegno qatariota ai gruppi islamici. Nel comunicato dell’Arabia saudita si legge che il Qatar “sostiene e protegge numerosi gruppi terroristici che minano a destabilizzare la regione, come i Fratelli musulmani, l’Isis e al Qaida“. Inoltre il Qatar “diffonde tramite i suoi media la visione e i progetti di questi gruppi, sostiene le attività di gruppi appoggiati dall’Iran nella regione saudita di Qatif e in Bahrain”. Il Bahrein accusa il Qatar per “il sostegno alle attività terroristiche armate e i finanziamenti legati a gruppi iraniani“.
Il Qatar, la cui economia è quasi totalmente basata sul petrolio, segue l’orientamento wahabita della fede islamica.
I suoi diplomatici hanno avuto 48 ore per lasciare le nazioni ospitanti, inoltre tutte le frontiere aeree e terrestri sono state chiuse ed è stato predisposto anche il blocco totale dei voli e dei confini. In forse anche i Mondiali di calcio previsti nel 2022. Non solo, il Qatar è stato anche espulso dalla coalizione che sta intervenendo militarmente nello Yemen.
Oltre ad annunciare la rottura delle relazioni diplomatiche con Doha, i paesi in questione (tranne l’Egitto) hanno decretato l’espulsione di tutti i cittadini qatarioti, dando loro 14 giorni per partire a partire da lunedì 5 giugno.
La colpa dell’emiro del Qatar sarebbe il non aver condiviso l’idea che Teheran sia fonte di instabilità nella penisola araba, l’aiuto ai gruppi armati iraniani e il sostegno al terrorismo nei paesi confinanti e nello Yemen. In particolare, il Qatar aiuterebbe le formazioni dei Fratelli Musulmani egiziani, dello Stato Islamico-Isis, di Al-Qaeda e di tutti quei gruppi che secondo i Paesi arabi sunniti hanno il supporto degli iraniani.
Doha paga, con l’isolamento politico e diplomatico anche gli interessi comuni agli altri Stati sunniti del Golfo attorno al commercio del petrolio.
La tempesta diplomatica nel Golfo Persico pare essere la diretta conseguenza del recente viaggio di Trump nella regione e soprattutto frutto dell’eterno scontro geopolitico tra le due grandi potenze della regione, Arabia Saudita e Iran.
Durante il suo viaggio a Riad, oltre alla firma di un accordo di oltre 100 miliardi di dollari per la vendita di armi, Trump ha rafforzato l’alleanza con l’Arabia Saudita (incrinatasi con Obama dopo l’accordo con l’Iran sul nucleare). Sempre a Riad, Trump aveva accusato l’Iran di essere il più grande finanziatore del terrorismo, mettendo Iran e Isis sullo stesso piano. Ma l’accusa non è stata condivisa dall’emiro qatarino che l’ha pubblicamente criticato. Quanto all’Egitto, la sua lunga battaglia contro i “Fratelli musulmani” egiziani, da anni finanziati da Doha, l’ha spinto a unirsi agli altri Paesi del Golfo in questa decisione.
Non sono tardate le sue dichiarazioni. Il presidente Usa esulta: “Bello vedere che la visita in Arabia Saudita sta ripagando“. Più cauto il Dipartimento della Difesa Usa: “Siamo grati al Qatar per il sostegno alla presenza militare statunitense“. La Francia e il Kuwait tentano una mediazione. Putin diplomatico, ha invitato le parti a far prevalere il dialogo, ribadendo che “la posizione di Mosca è favorevole alla risoluzione delle situazioni di crisi con mezzi diplomatici e politici, attraverso il dialogo“.
Gli effetti dell’isolamento
Il primo effetto della decisione dei paesi arabi di “isolare” il Qatar è quello che ha colpito la compagnia aerea di stato, una delle più grandi del mondo. Anche la compagnia Etihad, di Abu Dhabi, ha annunciato che tutti i voli da e per il Qatar saranno sospesi.
Intanto, molti qatarioti hanno preso d’assalto i supermercati per fare scorta di generi alimentari. Il timore è che chiudendo l’unica frontiera, quella con l’Arabia Saudita, che collega la penisola alla terra ferma, il cibo e i beni di prima necessità inizino a scarseggiare.
Verosimilmente, la conseguenza della crisi diplomatica non sarà solo una questione regionale, ma avrà potenziali conseguenze anche per la comunità internazionale nel suo complesso.
(di Alessandra Esposito)