Addio a Stephen Hawking, scienziato simbolo della cultura pop
A 76 anni è morto Stephen Hawking, lo scienziato padre della termodinamica dei buchi neri. Grazie alla sua vita straordinaria, è riuscito a entrare nella cultura di massa come solo Einstein prima di lui aveva saputo fare
“Per quanto difficile possa essere la vita, c’è sempre qualcosa che è possibile fare. Guardate le stelle invece dei vostri piedi”. In questa frase sono sintetizzati la grande forza e l’immenso amore per la scienza che hanno permeato la vita straordinaria di Stephen Hawking. Nato a Oxford l’8 gennaio del 1942, trecento anni dopo la nascita di Galileo, Hawking è stato probabilmente il più importante scienziato del nostro tempo, nonché l’unico che sia riuscito a entrare nella cultura di massa, come avvenne per Albert Einstein. A metà degli anni Sessanta, gli fu diagnosticata una malattia degenerativa dei motoneuroni con la quale ha convissuto fino alla morte avvenuta il 14 marzo scorso all’età di 76 anni.
Stephen Hawking è uno di quegli scienziati che hanno saputo lasciare il segno, non solo nella loro disciplina, ma anche in quella cultura pop, considerata spesso dozzinale e un po’ barbara, ma che talvolta riesce a rendere immortale ciò che già è straordinario. E la vita di quest’uomo segnato dalla malattia e pervasa da un profondo amore per la scienza è stata certamente un esempio, sia in campo medico sia sul piano scientifico. Come scienziato e accademico, Hawking rappresenta uno delle menti più grandi del nostro tempo. È stato calcolato che il suo quoziente intellettivo oscillasse tra il 165 e il 170, numeri che lo accomunano a personaggi come Isaak Newton e lo stesso Albert Einstein.
Il contributo di Stephen Hawking alla fisica e alla cosmologia, attraverso gli studi sulla termodinamica dei buchi neri, sull’individuazione della radiazione che porta il suo nome e grazie al sostegno ad alcune teorie scientifiche come quella sulle stringhe e alla teoria M, ha fatto dello studioso inglese uno scienziato fra i più prolifici e infaticabili della storia. Eppure Stephen Hawking non ha mai vinto il premio Nobel. Questo probabilmente è dovuto alla quasi totale assenza di prove sperimentali delle sue teorie. L’ultimo lavoro dell’accademico di Cambridge, completato poco prima di morire, ha riguardato una teoria sul multiverso,nella quale viene postulata l’esistenza di universi paralleli al nostro. Secondo il co-autore della teoria, Thomas Hertog, questo lavoro avrebbe potuto rappresentare una concreta possibilità per Hawking di ricevere il Nobel per la fisica. Purtroppo dal 1974 non è più possibile assegnare il premio a una persona deceduta prima dell’annuncio del conferimento.
Ma Stephen Hawking non è stato certo solo uno scienziato, né tanto meno uno studioso cui è sfuggito il massimo riconoscimento accademico mondiale per un soffio. Il fisico inglese è stato in primo luogo un uomo coraggioso, una persona che non si è arresa alla malattia e che non si è mai fatta sopraffare dalla disabilità. Al momento della diagnosi, avvenuta nel 1963, gli furono dati solo due anni di vita, ma la malattia ebbe un decorso stranamente lungo e lento. Ciò permise allo scienziato di imparare a convivere con essa. Nel 1985, in seguito a una grave polmonite, fu sottoposto a tracheotomia permanente e ciò gli rese impossibile l’uso della voce. Per superare questa ulteriore difficoltà, un tecnico di Cambridge realizzò per lui un sintetizzatore vocale che gli permetteva di parlare. Nonostante le enormi difficoltà legate alla sua condizione, durante tutta la sua vita Stephen Hawking non smise mai di studiare e impegnarsi sul piano civile, cercando di condurre un’esistenza per quanto possibile normale.
La sua vita straordinaria è stata descritta in numerosi documentari, ha generato cammei unici in programmi cult come I Simpson ed è stata magistralmente immortalata nel film La teoria del tutto di James Marsh, per la cui interpretazione Eddie Redmayne ha ricevuto un oscar come miglior attore. Ma il vero protagonista di questo film, che ha commosso milioni di spettatori, è Stephen Hawking e ancor più il suo genio smisurato, grazie al quale lo studioso inglese è riuscito a scrivere pagine importantissime della fisica moderna e a condurre un’esistenza incredibile. Hawking con quel suo essere uomo e scienziato ha saputo dare alla scienza stessa quella connotazione pop che spesso manca a questa branca del sapere, perché troppo complessa per essere compresa e apprezzata dalla massa. Eppure la scienza, come la teoria del tutto elaborata dallo studioso di Cambridge, descrive ogni cosa, o quasi, e permea ogni aspetto della vita umana. Grazie quindi a Stephen Hawking che con la sua vita straordinaria ha permesso a tutti di fare un piccolo passo verso quel sapere scientifico che è parte imprescindibile della nostra esistenza.
(di Christopher Rovetti)