Formula 1: il futuro di Vettel ora è un’incognita
E’ passato meno di un anno dall’ultima vittoria di Sebastian Vettel in Formula 1 (Belgio 2018), un anno esatto dal pasticcio in Germania, quando il ferrarista comandava saldamente la gara per poi finire contro le barriere alle prime gocce di pioggia. Da allora il buio, la Mercedes che domina, gli errori di Vettel e l’ascesa del giovane talento Leclerc, pronto a divenire la prima guida di Maranello.
Vettel è in evidente difficoltà e i motivi non sono pochi: da una parte c’è il dominio di Lewis Hamilton e di una Mercedes pressoché imprendibile e che sta sconfortando il tedesco, dall’altra ci sono le caratteristiche della Ferrari che mal si sposano con lo stile di guida di Vettel, infine la consistenza ed il talento di Charles Leclerc, un’ombra che sta diventando sempre più ingombrante negli specchietti della rossa numero 5. Contrastare Hamilton è impossibile per Vettel, almeno per ora, e quando l’inglese e la Mercedes sono stati vulnerabili in stagione (Bahrain ed Austria), ci sono stati Leclerc e Verstappen a prendersi la scena, mentre in Canada è andato in scena l’unico testa a testa fra i due campioni del mondo, finito col successo di Vettel poi però penalizzato. Un episodio che ha sbriciolato le velleità del ferrarista che da allora è andato in crisi, ha subìto Leclerc in qualifica ed in gara, finendo con il tamponamento a Verstappen nell’orribile pomeriggio di Silverstone.
Dicevamo di Leclerc: il talento del giovane monegasco è evidente e Vettel rischia di soffrirlo oltremodo. E’ vero che l’ex pilota della Sauber ha collezionato finora più o meno gli stessi punti racimolati da Raikkonen un anno fa a questo punto della stagione, ma la crescita del gioiello di casa Ferrari sembra in costante impennata, nonostante una vettura inferiore alla Mercedes ed incalzata ormai pure dalla Red Bull. Leclerc abbassa la visiera e non guarda nient’altro che la strada avanti a sé, non ha paura, non ha problemi, sfodera tutte le sue qualità come se non ci fosse un domani e Vettel corre il pericolo di vedersi sopravanzare (in classifica e nelle gerarchie interne della scuderia) dall’arrembante compagno di box, come accadde nel 2014 alla Red Bull quando le difficoltà della macchina austriaca dopo 4 anni di supremazia e i 4 titoli mondiali del tedesco immalinconirono Vettel, incapace di vincere anche una sola gara nell’anno e finito dietro all’esordiente collega Ricciardo che, come Leclerc stavolta, non ebbe alcun timore nel mettersi alle spalle pure lo scomodo caposquadra. In quest’annata, proprio come allora, Vettel subisce l’instabilità della macchina, la superiorità degli avversari e l’esplosione del compagno di squadra.
Tutti elementi che il tedesco mal digerisce e che potrebbero portarlo a fine stagione a trarre la stessa conclusione del 2014, ovvero salutare Maranello ed accasarsi altrove, anche se le differenze e le possibilità sono assai diverse: all’epoca Vettel aveva 27 anni, era reduce da 4 campionati vinti in 5 anni e l’opportunità di guidare la Ferrari sembrava l’ideale in un momento di svolta della sua carriera. Oggi la carta d’identità parla di 32 anni ed una parabola discendente avviata, nonostante il pilota tedesco resti uno dei migliori sulla piazza con 52 successi in Formula 1 che non sono esattamente un biglietto da visita mediocre. Va detto, per onestà, che la Ferrari considera ancora Sebastian Vettel il suo capitano, lo sostiene e non ha nessuna intenzione di metterlo da parte; certo è, però, che qualora il tedesco continuasse nel suo torpore, la decisione più drastica a fine 2019 potrebbe essere bilaterale, con la Ferrari a tentare Ricciardo (che annaspa in Renault) o a promuovere Leclerc con accanto uno fra Carlos Sainz o Valtteri Bottas (qualora il finlandese non proseguisse alla Mercedes). Vettel, però, non avrebbe molte porte aperte nel caso in cui dicesse addio alla Ferrari: in Mercedes Hamilton non lo gradirebbe come compagno e neanche da Stoccarda sarebbero particolarmente stuzzicati da una coppia di pluricampioni iridati. L’unica ipotesi percorribile sarebbe il clamoroso ritorno alla Red Bull, ma solamente nell’improbabile eventualità di un addio di Max Verstappen che, però, come Vettel non ha sedili liberi appetibili.
Il matrimonio Vettel-Ferrari è così destinato a proseguire, anche perché il 2019, partito malissimo per il tedesco, potrebbe riservare ancora qualche soddisfazione ad un pilota a cui serve forse la scintilla giusta per ritrovare serenità, grinta e voglia di continuare un percorso che si sta facendo sempre più in salita dopo lo sfavillante avvio di carriera. Ma la Formula 1, si sa, è in grado di scompaginare i piani molto più in fretta di quanto non si pensi.
di Marco Milan