Troppo Messi, il Barcellona rimonta il Milan: 4-0 al Camp Nou
di Cristiano Checchi
Remuntada – L’avevano descritto come un Barcellona in calo, incapace di giocare a pallone come ha sempre fatto, avevano descritto il tika taka come un gioco non più efficace e noioso; erano bastate tre partite, seppur importanti, perse malamente per far celebrare ai più i funerali per il Barcellona e di conseguenza per il simbolo più pregiato della squadra, quel Leo Messi incapace di segnare su azione contro le italiane. Purtroppo per il Milan il Barcellona è tornato marziano (se mai avesse smesso di esserlo) proprio questa stasera, proprio quando occasione più grande per passare il turno non c’era. Il 2-0 dell’andata e quello strano record negativo dell’argentino, tutto spazzato via in 90 minuti di Barcellona vecchia scuola, simile a quello di Guardiola con Messi, Pedro e Villa a guidare la remuntanda.
La partita – Il Camp Nou è una bolgia già all’ingresso in campo delle squadre, la coreografia spagnola “Som un Equipe” è imperiosa, così come lo è l’avvio di gara dei catalani. Al 5’ la prima esplosione del monumentale tempio del Barcellona. Dopo averlo provocato, forse troppo, è proprio Messi a dare il via alle danze con un sinistro sotto l’incrocio da appena dentro l’area di rigore, 1-0 e lo sguardo di Montolivo al maxi schermo è il quadro emblematico di quello che aspetta al diavolo. Al 16’ è Abbiati il protagonista, il portiere manda sulla traversa un gran tiro di Iniesta da fuori area, ma non è finita. Pochi secondi dopo è ancora sua la scena sul destro di Xavi da fuori area. Al 37′ però un brivido percorre tutto il Camp Nou: svarione di testa di Mascherano che spalanca la strada Niang. Dopo una corsa da centrocampo fino a dentro l’area di rigore il francese, solo davanti a Victor Valdes, centra il palo. Era il treno qualificazione per il Milan e Niang ha clamorsamente mancato l’appuntamento. L’antica regola del calcio, gol mangiato gol subito, torna così letale ad abbattersi sui sogni milanisti. Neanche due minuti dopo Ambrosini perde palla in ripartenza, la sfera arriva a Messi che non ci pensa su due volte: sinistro e Abbiati è ancora battuto. La partita del Milan è racchiusa in quello sfortunatissimo palo di Niang che rappresenta tutto quello che sarebbe potuto essere e che invece non è stato. Nel secondo tempo lo spartito non cambia, è il Barca a fare la partita anche se a ritmi più bassi. Al 55’ il pressing spagnolo interrompe ancora il tentativo di ripartenza del Milan, Xavi serve Villa che approfittando dell’intervento a vuoto di Constant, batte con il sinistro a giro sul secondo palo l’incolpevole Abbiati, 3-0. Il Milan però ha ancora in dote la partita perfetta fatta a San Siro, un gol basterebbe per una storica qualificazione, l’occasione buona capita a Robinho al 81′, servito da Bojan il brasiliano colpisce a botta quasi sicura ma Jordi Alba è lì pronto a immolarsi. A chiudere i conti è proprio il terzino ex Valencia, ma l’azione che porta al gol è emblematica per descrivere lo stato di confusione con cui il Milan ha chiuso la partita. Robinho al 92’ può battere una punizione dalla tre quarti campo degli avversari, il brasiliano prima fa segno ai compagni di salire tutti dentro per l’ultima occasione, poi però batte corto mettendo in difficoltà Muntari che attaccato perde palla, lancio per Sanchez, l’ex Udinese serve poi per l’accorrente Jordi Alba che chiude così la partita, la rimonta è completata.
Bicchiere mezzo pieno – Per il Milan c’è ovviamente il grande rimpianto, ma il tutto è accompagnato dalla consapevolezza che affrontare un Barcellona del genere, contro un Messi del genere era sfida proibitiva, anche con due gol di vantaggio. L’infortunio di Pazzini si è fatto sentire, Niang non è mai stato in partita e praticamente su quel palo è finita la sua partita, El Shaarawy ci ha provato con un paio di ripartenze ma poco ha potuto. Troppi gli errori in ripartenza, frutto, oltre che del grande pressing avversario, anche di troppa fretta e imprecisione. La sconfitta comunque non cancella quanto di buono fatto dal Milan tra le due gare, purtroppo questo Barcellona è stato lontano parente di quello visto a San Siro. Il prossimo anno, magari con un po’ più di fortuna dall’urna di Nyon che per il secondo anno di fila gli ha fatto incontrare il Barca, il Milan ci riproverà, con però un Balotelli in più.
Il Barcellona invece, con il campionato praticamente già vinto, adesso aspetta il sorteggio di venerdì per scoprire quale sarà il cammino per tornare a Wembley, dove fu vittoria nel 2011, con la consapevolezza di essere tornati quelli che fanno tremare tutta Europa.