Tennis, Atp Cincinnati. Nadal non si ferma e batte anche Isner. Male Djokovic e Murray, speranza Federer

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Incredibilmente Rafael Nadal – Impossibile quasi da non crederci, eppure è così. Rafael Nadal ha vinto il quinto Masters 1000 dell’anno e il nono trofeo stagionale. Il ritorno a Vina Del Mar a febbraio e la sconfitta contro Zeballos, poi tante gioie e poche sofferenze. Sconfitta a Montecarlo e uscita prematura a Wimbledon, hanno intervallato le tante vittorie, tutte alla Nadal e alcune anche inaspettate.

Doppietta Montreal-Cincinnati – La vittoria di ieri dello spagnolo nel 1000 di Cincinnati contro Isner, si va ad aggiungere a quella di Montreal, una doppietta difficile che non gli era mai riuscita, visto il consueto arrivo alla parte finale della stagione un po’ scarico e sofferente (non a caso nella bacheca di Rafa c’è solo uno Us Open e nessuna Master Cup). Quest’anno no, nell’anno che sembrava essere solo di adattamento, del rientro con più punti interrogativi che certezze, sono arrivate le vittorie e le prestazioni. Forse non è il solito Nadal, più umano e che perde qualche set durante il torneo, ma la fame di vittoria è rimasta la stessa e la straripante forza nei momenti che contano, come ad esempio la fine del secondo set nella sfida con Roger Federer nei quarti di Cincinnati, alla fine fa sempre la differenza.

Cincinnati – La vittoria di Nadal in Ohio è arrivata contro l’americano Isner, che nella settimana in cui gli statunitensi avevano perso la top 20, è tornato a dare un po’ di speranza agli orfani di Sampras e Agassi. L’americano, seppur combattivo, e seppur di nuovo nella top 20 (sarà numero 14), non ha però potuto nulla contro il mancino di Manacor. Ci sono volute quasi 2 ore ma alla fine Nadal ha piegato il gigante americano: nessuno ha mai perso il servizio, è stata una partita combattuta su ogni punto, ma nei 2 tie break è uscita la caratura dello spagnolo, che ha chiuso 10-8 il primo e 7-3 il secondo. Il numero 2 del mondo parte così alla volta di Flushing Meadows, al via il 26 agosto, con i favori del pronostico e con la voglia di rendere leggendaria una stagione che sulla carta proprio non sembrava poterlo essere.

Gli ex fab four –  Da Cincinnati escono con le ossa rotta gli altri tre dei fab four, anche se con il crollo in classifica Roger Federer è sprofondato settimo. Il torneo fa da crocevia all’ultimo slam, e una doppietta è storicamente difficile visto che è riuscita solo a Rafter, Agassi e Roddick, ma fermarsi tutti ai quarti di finale non è comunque un buon segnale. Djokovic è stato sorpreso da un ottimo Isner, Murray invece, che da dopo Wimbledon non ne sta azzeccando una, si è fatto sorprendere da Berdych. Discorso diverso per Roger Federer. Lo svizzero è uscito nei quarti perdendo contro Nadal, ma è stato un Federer finalmente diverso da quello visto fino a questo periodo. Dopo il primo set vinto alla grande, con colpi del suo repertorio e con una strategia tattica perfetta (mai incastrato nella diagonale rovescio contro dritto dello spagnolo), ha ceduto nel secondo set dopo aver avuto comunque le occasioni per vincerlo, o portarlo quanto meno al tie break. Alla fine Nadal ha prevalso, ma i segnali lanciati dallo svizzero sono stati più che incoraggianti, chissà se questo basterà per un miracolo a New York.

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